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La mattina seguente si svegliò ancora tra le braccia di Erik

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La mattina seguente si svegliò ancora tra le braccia di Erik. La flebile luce del sole appena sorto illuminava il viso ancora addormentato dell'uomo. Cassandra, tenendosi su con un gomito, tracciò i tratti del suo viso con il dito, soffermandosi sulle parti che preferiva: le labbra, gli occhi, i capelli.

Non importava quanti pensieri la tormentassero, quanta paura avesse per il futuro, in quel momento l'unica cosa che contava era l'amore infinito che provava per Erik.

Ripensò alla relazione con Kyler e si trovò a ragionare per l'ennesima volta su quanto poco fosse reale. Si erano baciati solo una volta, perché il ragazzo - sebbene dicesse di non temere la sua Dote - aveva trovato mille scuse per ridurre al minimo il contatto fisico. A suo tempo aveva fatto di tutto per non farci caso, perché aveva bisogno di lui per non rimanere del tutto sola e Kyler era l'unico che ancora tollerava la sua compagnia. In quel momento, però, realizzò che stava con lei solo perché non aveva nessun altro.

Il conte Dahneer era sempre stato anaffettivo e Kyler si sfogava spesso su quanto suo padre lo ignorasse; era il tipico uomo che "festeggia" i successi con un'occhiata dall'alto al basso e dicendo che "hai fatto solo il tuo dovere", e che al primo errore è pronto a fartelo pesare per mesi, o forse anni, dimenticando tutto ciò che hai fatto prima. Il ragazzo era circondato da amici, ma non parlava loro di queste cose: temeva di risultare ridicolo e di essere giudicato debole. Cassandra era probabilmente stata la sua unica valvola di sfogo.

Ancora una volta della sua vita era stata usata, e non se n'era resa neppure conto. Aveva riposto ogni sua energia nel convincersi di amare quel ragazzo che le sembrava la sua unica opzione; aveva fatto di tutto per lui, ascoltando i suoi problemi e ingoiando tutte le delusioni di cui avrebbe voluto parlare, ma non l'aveva mai fatto a causa della costante paura che lui si stancasse di lei come tutti gli altri. Non era mai stata la prima scelta, era sempre servita e basta.

Tornò a osservare il viso di Erik, dell'uomo che amava e che l'amava. Lui l'aveva scelta. Ci aveva messo del tempo, ma alla fine aveva capito di non poter ignorare il proprio cuore e, deciso ad affrontare ogni resistenza, aveva dichiarato il proprio amore per lei. Presto l'avrebbero annunciato pubblicamente, non appena sarebbe stata in grado di gestire la propria Dote anche in mancanza di Haal. La sua vita si prospettava essere difficile, ma affrontare le sfide che il destino le avrebbe messo davanti insieme a qualcuno faceva meno paura.

Accarezzò i capelli neri e morbidi dell'uomo, soffermandosi su di lui con lo sguardo. Era splendido, elegante, coraggioso, ed era suo così come lei era sua.

Si sporse un poco e posò le proprie labbra sulle sue. Per un breve momento fu solo quello, un piccolo bacio innocente, labbra su labbra. Piano piano, però, Erik si svegliò e, accorgendosi di che cosa stava facendo, la attirò a sé e subito insinuò la propria lingua nella sua bocca. Cassandra rise, lasciando che il bacio diventasse più intenso.

«Ti amo, May-Keeta», sussurrò Erik staccandosi un secondo dalle sue labbra, per poi avventarsi su di esse con rinnovata energia.

Gli prese il volto tra le mani così da poterlo guardare negli occhi. «Ti amo, Erik.»

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