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L'unico rumore nella stanza immersa nel buio era il respiro regolare di Javier, già addormentato

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L'unico rumore nella stanza immersa nel buio era il respiro regolare di Javier, già addormentato. Le tende della finestra non erano tirate e permettevano quindi alla fioca luce della luna di filtrare nella stanza e illuminare il volto dell'uomo; era quasi inquietante osservarlo in un momento di totale calma, quando era non solo inoffensivo ma persino indifeso.

Sola e finalmente in pace, poté ragionare sulla serata. Su Erik, sul desiderio più intenso che mai di baciarlo e scappare con lui. Sospirò, stringendosi nella vestaglia. Avrebbe desiderato poter voltare le spalle a tutto e tutti per vivere felice, ma era responsabilità di Erik e in secondo piano anche sua che il regno vivesse in prosperità e pace. Toccava a loro liberare i cittadini dal mostro che ora si ritrovavano come re.

Doveva sforzarsi di più di fingere che le controllasse ormai anche la mente. Aveva cominciato a non scansarsi più al suo tocco, benché la facesse sempre rabbrividire, a non esitare più a cambiarsi dinanzi a lui, anche se la sola idea la disgustava, e a ricambiare i baci o le strette in presenza di ospiti che dovevano essere convinti del loro amore. Sentiva di stare tradendo Erik, ma era anche consapevole che quello fosse l'unico modo per riuscire a sistemare le cose; ci sarebbe stato tempo per farsi perdonare tutto ciò.

Richiamando alla mente le parole dell'uomo che amava, si trovò a chiedersi come trovare qualcuno di cui fidarsi per scambiare informazioni con lui. I domestici di cui si fidava risalivano al tempo in cui suo padre era re, non conosceva quasi per nulla quelli attuali; quindi che fare?

Le venne un'illuminazione: Leyla. Forse non sarebbe stato facile convincere Javier ad accettare ma, fatto ciò, avrebbe avuto non solo una persona fidata che recapitasse i messaggi tra lei e Erik, ma anche un'amica.

Aveva un piano, era un inizio. Doveva solo attuarlo.

Non riuscì più a dormire per il resto della notte e rimase a ragionare su come agire

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Non riuscì più a dormire per il resto della notte e rimase a ragionare su come agire. Alla fine, quando vide che Javier si stava per destare, gli si accucciò accanto; quando lui aprì gli occhi la trovò appoggiata alla sua spalla e sembrò apprezzare. L'uomo si diresse subito nel bagno per rinfrescarsi e lei, come aveva pianificato, si mise a frugare nell'armadio fingendosi disperata.

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