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Sotto ai loro occhi, il mondo sembrò ricostruirsi

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Sotto ai loro occhi, il mondo sembrò ricostruirsi. Con uno scossone, stavolta più lieve dei precedenti, i frammenti di terra si riunirono e tornarono alla normalità; poteva quasi sembrare che non fosse mai accaduto nulla, ma non era così e lo sapevano.

Delle persone erano morte e non sarebbero più tornate; delle anime erano state inghiottite dalla voragine e ora che essa si era richiusa sembrava quasi che avessero cessato di esistere.

Ma non era così. Non lo sarebbe mai stato. Non avrebbe dimenticato Leyla, non avrebbe dimenticato le persone che, quando era ancora nella sala da ballo, aveva visto cadere verso la morte senza avere il tempo di rendersi conto che il loro tempo era concluso.

Sentì le braccia forti e rassicuranti di Erik avvolgerla e si rilassò. Finalmente. Erik sapeva di casa, di amore, e ne aveva molto bisogno.

Insieme, si diressero verso il cadavere di Javier. Era piegato innaturalmente, con gli occhi spalancati. Dopo un momento di esitazione, si inginocchiò di fronte al corpo. Guardò per l'ultima volta quei pozzi neri pieni di crudeltà ma che, nel profondo, dovevano contenere qualcosa di buono.

Se solo le cose fossero state diverse, forse avrebbe potuto aiutarlo a cambiare, o forse lui sarebbe stato diverso con le sole proprie forze. Purtroppo, però, non si possono salvare tutti. L'aveva imparato negli anni.

Poi, chiuse con delicatezza i suoi occhi, concedendogli il riposo eterno.

«Desidero che abbia una cerimonia funeraria dignitosa», dichiarò con fermezza. «Anche se ha fatto tanto male a me, a te e all'intero regno, voglio che gli venga mostrato un briciolo di compassione almeno adesso che è morto.»

Erik annuì. «Tutto quello che desideri, May-Keeta.»

Gli sorrise, poi si alzò e si lasciò di nuovo avvolgere dalle sue braccia.

Non si era presentato nessuno, alla cerimonia

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Non si era presentato nessuno, alla cerimonia. La scarsa partecipazione non la stupiva, ma le lasciava l'amaro in bocca. Era stata indecisa se permettere agli uomini di Javier di prendere parte al funerale, ma alla fine aveva deciso che non avrebbe avuto senso: nessuno di loro era suo amico, nessuno teneva a lui. Erano al suo servizio per paura o per la promessa di potere.

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