La festa è annullata

99 7 1
                                    

"O dolore! Dolore!
il tempo divora la vita,
e l'oscuro Nemico che ci corrode il cuore, col sangue che perdiamo,
cresce e si fortifica!"
CHARLES BAUDELAIRE

ABIGAIL

Lo guardai con intensità, interrogandomi su cosa avrei dovuto fare. Aveva senso allearmi con lui? Quando ero al suo fianco, mi sentivo come una ragazzina alla sua prima cotta, ma allo stesso tempo, una rabbia incontrollabile mi pervadeva. Non potevo fidarmi di lui, ma di chi potevo veramente fidarmi? Scossi semplicemente la testa, annuendo alle sue parole, e mi allontanai da lui quando me lo permise.
"Posso pensarci"
"Pensarci? d'accordo ma non farmi attendere troppo"
Schiusi le labbra appena e mi allontanai ancora da lui, uscendo da quella stanza. Mentre stavo chiudendo la porta, mi scontrai contro qualcosa, o meglio, contro Connor. "Cosa ci facevi in quella stanza?", mi chiese.
Feci una piccola smorfia e alzai lo sguardo verso di lui.
"Stavo... non importa, perché quella faccia?"
"Hanno trovato il corpo di Christian"
"Che cosa?!" la voce di Colin alle mie spalle, sovrastò la mia e gli occhi di Connor si alzarono verso quelli di Colin ma non riuscivo a decifrare quello scambio di sguardi.
"Che cazzo è successo?!" urlò Colin. "La festa è annullata" disse Colton, entrando nel corridoio con la camicia semi aperta.
"Volete darmi altre belle notizie?". "Love, è qui".
Love? Perché quel nome non mi era nuovo?
"Dovresti andare in camera tua", mi disse Connor, aumentando la mia confusione con il suo modo di rivolgersi a me.
Solo una volta mi aveva parlato con quel tono di voce, quando mi aveva trovata con i tartufi nella mia stanza.
"Non diciamo sciocchezze, è morta una persona, di nuovo e adesso? farete nuovamente finta di niente?"
"Ancora con questa storia? vai in camera tua, aspettami lì" adesso la
cosa stava diventando davvero surreale. Mi stavano trattando come una bambina e Connor era d'accordo con loro.
"Stronzate"
Dissi, allontanandomi e procedendo nel corridoio finché non trovai gli amici di Colin davanti a me.
"È uno scherzo, vero?" Mi voltai facendo una smorfia, praticamente circondata, proprio come quella notte. "D'accordo, volete dirmi che cosa sta succedendo? Ci manca solo che Michael e Kai facciano la loro apparizione e poi possiamo completare il quadro"
Alzai gli occhi al cielo e le labbra di Colin sfiorarono il mio collo. "Se io devo smetterla di guardare film, tu devi smetterla di leggere" sussurrò provocatorio per poi continuare
"Se non vuoi andare in camera, dovrai rimanere con Asher. Puoi farlo? Chi ha ucciso Christian potrebbe essere la stessa persona che ti sta cercando. Non possiamo saperlo e non possiamo rischiare". A quelle parole, annuii... forse aveva ragione.
"D'accordo" mormorai appena.
"Cosa succede tra voi due?" la voce di Connor e Colton si mischiò nell'aria e quando Colin fece per rispondere, una donna si avvicinò a noi.
Che fosse Love?
"Avete tre minuti" annunciò la donna avanzando verso di me, aprendosi un passaggio nel vicolo stretto che si era formato intorno a noi, fissandomi con uno sguardo penetrante.
"Abigail, finalmente ci rivediamo", disse con voce fredda e il mio cuore batté più forte.
Che cosa stava succedendo? non riuscivo a ricordare di averla mai vista.
"Love?" La sua presenza mi provocava brividi lungo la schiena. "Mi dispiace non poterti dedicare molto tempo ma presto avrai mie notizie", pronunciò con un tono quasi inquietante.
Scossi appena la testa, mentre con un semplice schiocco delle dita, tutti la seguirono, lasciandomi sola con Asher.
"Cosa... cosa sta succedendo?" balbettai mentre Asher mi faceva segno di seguirlo fino alla cucina.
"Allora? hai intenzione di dirmi qualcosa o vuoi fare il bravo cagnolino ed eseguire gli ordini?"
Le parole mi sfuggirono involontariamente, cariche di irritazione e forse anche di sfida. Sentivo il cuore battere forte nel petto mentre lo guardavo frustrata da quella situazione.
"Tu credi di sapere tutto? di essere coraggiosa a parlarmi in questo modo?" alzai un sopracciglio a quelle sue parole.
"Vuoi spiegarmi che cazzo sta succedendo, per favore?"
"Che caratterino"
Avrei voluto prenderlo a pugni in quel momento ma mi trattenni, stringendo i pugni con rabbia. Come poteva trattarmi così?
"Voglio solo capire perché sta accadendo tutto questo"
ribattei con voce serrata, lottando per mantenere la calma nonostante l'uragano di emozioni che mi stava travolgendo in quel momento. "Credimi, meno sai e meglio sarà per te", disse improvvisamente. Il mio cuore iniziò a battere ancora più velocemente mentre Asher si avvicinava a me con un sorriso che gelò il mio sangue. "Cosa... cosa vuoi da me?"
Asher si fermò a pochi centimetri  da me, scrutandomi.
"Tu... tu credi davvero di essere coraggiosa" sussurrò mentre la sua voce trasudava una minaccia sottile. Il mio cuore martellava nel petto, ma respinsi con forza il ricordo della paura che avevo provato quella notte. "Non... non so di cosa stai parlando", risposi con voce incerta. Asher si avvicinò ancora di più, finché potei sentire il suo respiro caldo sul mio viso. "Non hai idea di che cosa ti aspetta, faresti meglio a stare zitta e lasciarti proteggere da Colin e la sua famiglia".
Qui stavano impazzendo tutti, non c'era altra spiegazione plausibile.
Riacquistai un minimo di sicurezza e lo spinsi lontano dal mio corpo.
"Ho fame" dissi tra me e me.
Non era vero ma questo lui non poteva saperlo.
Potevo prendere tempo? Non potevo fidarmi di lui ma forse potevo trovare un modo per... per fare cosa? eliminarlo? pensai tra me e me e quasi mi venne da ridere.
Non potevo fare niente, questa era la verità e forse Colin non aveva tutti i torti, non ero la protagonista di un libro, non ero nemmeno la protagonista della mia vita e questa sensazione di impotenza mi faceva  rabbrividire.
Respirai profondamente, cercando di trovare un barlume di speranza in mezzo al caos che mi circondava. Dovevo trovare una via d'uscita da questa situazione, anche se sembrava impossibile.
Decisi di giocare d'astuzia, cercando di guadagnare tempo e capire meglio la situazione.
"Ho fame" ripetei con voce decisa, mantenendo lo sguardo fisso su Asher. Nonostante il mio cuore batteva all'impazzata, mi sforzai di apparire calma e determinata.
Asher sembrò momentaneamente sorpreso dalla mia reazione ma poi un sorriso beffardo si dipinse sul suo volto. "Va bene, allora ti darò da mangiare" disse quasi con voce tagliente, quasi sfidandomi.
Era divertito, riuscivo a vederlo ma allo stesso tempo non riuscivo a capire quello che volevo io.

COLIN

"Voglio una spiegazione."
La mia voce tagliò quell'aria carica di tensione.
Connor mi fissò. "Pensi che sia...?" "No, non è ancora il momento. La storia si sta ripetendo e questa volta lo sta facendo troppo rapidamente." Le parole di Love, ci colpirono come un macigno.
"Non doveva morire, non era lui l'obiettivo" aggiunsi con voce serrata.
Alzai lo sguardo verso Love, cercando risposte che sapevo di non poter trovare. "La loggia si aspetta da voi il massimo" Dovevamo trovare una soluzione, anche se sembrava impossibile.
"Il codice non può essere infranto impunemente" intervenne mio fratello con voce grave, riferendosi alle antiche leggi de la Loggia che ci avevano governato per generazioni. "Dobbiamo trovare chi ha osato violarlo e far pagare il prezzo."
Love annuì lentamente, riconoscendo la saggezza delle sue parole. "Il nemico si annida tra noi" sussurrò e forse aveva ragione.
"E solo chi possiede gli occhi dell'anima può vedere la verità che si cela dietro il velo dell'inganno." Love, mi guardò per poi continuare.
"Abigail non può ancora sapere la verità." Strinsi i pugni delle mani e li serrai forte.
"Mi dispiace ma non sono d'accordo, vive in questa casa adesso e non sarà facile nasconderle tutto ancora per molto".
Lo sguardo di Love diventò più serio.
Un brivido glaciale mi attraversò la schiena mentre l'aria intorno a me si faceva più densa e opprimente.
Improvvisamente, sentii come se delle mani invisibili mi avvolgessero il collo, stringendolo con una presa implacabile.
Non provavo paura, sapevo che non potevo mettermi contro di lei ma avrei lottato.
Mi ritrovai a terra mentre lame di ghiaccio ardente lacerarono la mia pelle.
Nessuno osò dire una parola, non potevano e non l'avrebbero fatto.
Non era la prima volta che succedeva e dire qualcosa o peggio, far capire di star soffrendo avrebbe fatto continuare quella tortura e non potevo permetterlo.
"Non mettere alla prova la mia pazienza".
Le sue parole erano chiare ma allo stesso tempo sapevo che avrei continuato a fare di testa mia per proteggere Ember.
Annuii semplicemente e come aveva dato inizio a quel dolore lancinante, in pochi secondi tutto svanì e il sorriso di Love, tornò ad essere il solito di sempre.
"Hai le abilità per essere un leader, non sprecarle".

Che dire? Non so come ringraziarvi per tutto l'affetto che mi state dimostrando qui e su IG, davvero

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Che dire?
Non so come ringraziarvi per tutto l'affetto che mi state dimostrando qui e su IG, davvero... grazie.💜

SibyllineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora