"Hai dato fuoco alla vita senza capire che ero soltanto io la vicenda più grande per te e che adesso ardo di grande fede su incorruttibili roghi"
Alda MeriniCOLIN
"Dovresti liberarti".
Sussurrai al suo orecchio.
Ero divertito ed eccitato, una combinazione che non presagiva niente di buono.
"Sei debole e non saprai proteggerti da sola quando sarà il momento di combattere".
Liberai la presa e la fissai negli occhi intensamente, facendole l'occhiolino una volta in piedi.
Era tempo di metterla alla prova.
Mi voltai verso due bastoni.
Ember era di fronte a me, tremante mentre afferrava con esitazione il bastone da allenamento che le avevo gettato senza riguardo.
"Perché i bastoni?" chiese con voce incerta.
"Perché se non impari a usarli, non sarai altro che carne da macello, piccola Ember" risposi in tono glaciale. "Ora, impugnalo correttamente".
Le mostrai rapidamente alcuni movimenti di base ma la ragazza era ancora piuttosto scossa.
"Muoviti con fluidità. È un po' come una danza ma letale".
Cominciai ad affondare ma ogni parata che tentava di fare, la faceva vacillare e il bastone le scivolava di mano. "Non va bene, piccola Ember!" le gridai aumentando l'intensità dei miei attacchi.
"Lezione numero uno, non abbassare mai la guardia".
Il sudore le colava sulla fronte mentre cercava disperatamente di tenere il passo ma la sua paura la rendeva lenta e inefficace.
Quando affondai nuovamente contro la sua gamba, il bastone le scivolò di nuovo dalle mani, rotolando a terra.
"Sei davvero così debole? Se non riesci a fare di meglio, morirai appena verrà a cercarti!"
La piccola Ember mi guardò.
Cazzo, quanto era sexy con quello sguardo da cerbiatto impaurito.
"Questa è l'ultima volta che te lo mostro" la minacciai e il mio sguardo finii verso la scollatura della sua maglietta.
"Concentrati".
Le intimai attaccandola con maggiore forza e velocità, spingendola oltre i suoi limiti. Ember tentò di parare il colpo ma l'affondo fu troppo rapido e preciso. Il bastone le scivolò di nuovo e lei cadde a terra probabilmente facendosi male alla caviglia.
"Alzati. Non c'è tempo per le lacrime".
Mi avvicinai a lei nel fissarla dall'alto. "Sai, potrei anche trovarti affascinante se non fossi così pateticamente maldestra" le dissi con un sorriso quasi crudele.
Le girai attorno mentre il mio bastone sfiorò leggermente la sua pelle. "Guardami, non è solo questione di forza fisica. È anche una questione di mente e cuore. Devi voler vincere. Devi voler sopravvivere ma se continui così, morirai e non potrò impedirlo".
Non le lasciai scampo.
Portai le mani sul lembo della maglia e la tolsi lanciandola dall'altra parte della serra.
"Ho detto alzati".
L'attaccai di nuovo nel vederla così inerme. Lei cercò di parare i miei colpi alzandosi ma la sua paura la rendeva ancora troppo lenta.ABIGAIL
La caviglia mi faceva male e Colin sembrava impazzito.
Cercai di alzarmi a fatica e di colpirlo ma non riuscivo, ero stanca e non riuscivo a capire niente di quella situazione.
Quando Colin afferrò il mio polso, la sua stretta era fredda e il suo sorriso mi dava quasi i brividi.
"Devi fare molto meglio di così...il nemico non ti darà tregua e nemmeno io".
Mi liberai con un movimento brusco, barcollando all'indietro mentre lui mi lasciava andare.
L'ennesimo attacco di Colin era furioso e spietato e io in qualche modo tentai di pararlo con tutte le mie forze.
"Il dolore può solo aiutarti, devi solo incanalarlo e sfruttarlo a tuo vantaggio".
Le sue parole erano cariche di una crudeltà sottile ma anche di una strana forma di incoraggiamento.
Ogni suo movimento era una provocazione, ogni colpo era una tortura e il bastone non faceva altro che tremare nelle mie mani.
"Sei così vicina al punto di rottura" sussurrò questa volta contro le mie labbra.
Che cosa c'era che non andava in me? perché l'unico mio pensiero si fermava alle sue labbra sulle mie?
"Ma forse, sotto questa debolezza, c'è una forza che potrebbe piacermi." Sussurrò nuovamente mentre una mano cominciò a sfiorare la mia maglietta nel farmi mancare il respiro.
"Colin, io..."
"Tu?"
Dovevo agire, non potevo permettere che mi lasciassi andare in quel modo con lui.
Lo odiavo, giusto? Allora perché lo trovavo così dannatamente sexy?
"Quanto vorrei che tu mi baciassi"
Il suo sguardo mutò e io mi resi conto di ciò che era appena uscito dalle mie labbra.
Non l'avevo pensato, l'avevo detto davvero.
Stupida, stupida, stupida.
"Non parlavo sul serio, volevo solo... distrarti". E in qualche modo ci riuscii perché con un calcio lo spinsi via da me e lui si mise a ridere.
"Vuoi solo un bacio?"
"Stavo scherzando, Colin, finiscila"
Chiusi gli occhi quando la sua mano fu nuovamente contro il mio collo.
"Voglio giocare adesso"
Giocare? Che cosa voleva dire? giocare con me?
"Io voglio andare via da qui, sto morendo di caldo e probabilmente non camminerò per giorni, grazie ad uno stronzo".
"Ah sì? Allora perché non mi fermi?"
Mi sorrise e in pochi istanti le sue labbra si ritrovarono sulle mie, unendosi in una danza diversa da quella di cui aveva parlato poco prima.
Sentivo la rabbia crescere e il desiderio fondersi con essa mentre un piccolo gemito fuoriuscii dalle mie labbra quando la sua ferocia mi spinse contro un lato della serra.
Intrecciai la lingua alla sua, sentivo che era sbagliato ma Colin riusciva a non farmi ragionare, facendo sembrare tutto così giusto.
"Devi saperti difendere anche da questo". Sussurrò prima di lacerarmi la maglietta, riprendendo in mano il bastone e puntandomelo alla gola.
"Lezione finita, riprenderemo domani a meno che tu non voglia continuare in camera da letto". Lo guardai ancora frastornata e incredula.
Si era preso gioco di me e l'avevo lasciato fare.
"Sai una cosa? vai al diavolo tu e i tuoi addominali da Ken il guerriero, non lascerò che accada di nuovo".
Lasciai la serra ancora in imbarazzo e quando abbassai lo sguardo sul punto in cui mi aveva lacerato la stoffa della maglietta, notai un piccolo taglietto impregnato di sangue.
"Dannato Campbell"E ad un tratto ti viene in mente una sequenza di scene molto esilaranti.
Mi mancava scrivere ma ora sono qui e spero di incuriosirvi ancora una volta.💜
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Sibylline
ParanormalAbigail si ritrova immersa in un'esperienza surreale e inquietante, affrontando visioni misteriose che offuscano la linea tra realtà e fantasia. Una trama intricata di enigmi, indagini e incantesimi si svolge davanti a lei, e Abigail si trova a dove...