È il tuo destino morire, Abigail Walsh

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"I ricordi, un inutile infinito, Ma soli e uniti contro il mare, intatto In mezzo a rantoli infiniti..."
Giuseppe Ungaretti

ABIGAIL

Cercai di respirare ma la stretta di quella cosa mi bloccava l'aria.
Il suo sguardo, fisso e immobile, scavava dentro il mio corpo e sentii la paura insinuarsi nelle viscere come un veleno. Perché tutto questo stava accadendo a me?
Il suo sorriso distorto si allargò ancora di più, rivelando denti affilati come schegge di vetro. Mi sentivo una preda o meglio, io ero la preda e presto sarei morta.
Lentamente sentii la sua presa allentarsi, giusto quel tanto che mi permise di far entrare un filo d'aria nei polmoni. Tossii cercando disperatamente di allontanarmi ma il mio corpo sembrava non rispondere ai comandi.
"Corri, piccola Walsh" sibilò "Ma ricorda... le ombre mi appartengono".
Con un colpo secco, mi lasciò andare e caddi a terra. I miei polmoni bruciavano, e la testa mi pulsava di dolore.
Ero terrorizzata.
Mi trascinai in piedi barcollando e guardandomi attorno, cercando disperatamente una via d'uscita.
Il battito del cuore nelle orecchie copriva quasi ogni altro suono, tranne il sottile stridio degli artigli del demone che si trascinavano dietro di me.
"Aiuto!"
Corsi inciampando più volte mentre le pareti delle catacombe si stringevano intorno a me. "Quarantotto ore..." mormorai tra me e me, cercando una via d'uscita ma la mia mente vagò fino alla ricerca di Colin. Avevo bisogno di aiuto, avevo bisogno di lui e non era presente.
"Qualcuno mi a..." All'improvviso il pavimento sotto di me cedette. Sentii l'aria spingermi contro, mentre cadevo nel vuoto. Atterrai con un tonfo sordo su delle pietre taglienti e un gemito fuoriuscì dalle mie labbra. "Abigail..." La sua voce risuonò così vicina che potevo sentire il suo respiro gelido sulla nuca. Mi paralizzai per un attimo, il cuore che batteva all'impazzata. "Non resistere. Smetti di lottare... Sarà più facile se accetti il tuo destino."
Il mio destino...
Urlai nuovamente per il dolore.
Mi misi a strisciare tra le pietre e poi mi rialzai a fatica, zoppicando e tremando. La mia mente era un turbinio di pensieri e le pareti pulsavano come se respirassero. Era davvero la fine?
"Accetta, Abigail... La tua morte è solo l'inizio". Raggiunsi un angolo delle catacombe, il dolore alle gambe era insopportabile, e ogni passo sembrava amplificare il martellare del mio cuore.
Sentivo la sua presenza dietro di me, come una minaccia incombente che non avrei potuto evitare. Non c'era via di scampo e ogni angolo sembrava chiudersi davanti ai miei occhi. Il demone mi raggiunse e ormai era quasi sopra il mio corpo. La mia respirazione era affannosa e le lacrime mi velavano la vista. Ero sola, senza speranza e...
"Non posso lasciarla la dentro!"
Sentii la voce di Colin in lontananza e poi qualcosa mi afferrò la gamba.
No, non poteva essere possibile.
Delle mani mi afferrarono da sotto il terreno e urlai nuovamente. Cercai di liberarmi dalla presa che mi stringeva la gamba con tutte le mie forze ma il terrore mi paralizzava. Quelle mani erano fredde e avvolgenti, come se appartenessero a qualcosa di non umano e forse era proprio così.
"Colin! Ti prego!" gridai ma la mia voce sembrava svanire nell'oscurità.
Caddi nuovamente e pesantemente sulle ginocchia sentendo il gelo scivolarmi sulla pelle. La disperazione mi travolse e gridai con tutta la forza rimasta ma la voce si perse tra le pietre fredde.
Doveva essere un incubo, non poteva essere reale...
Cercai di dimenarmi e di liberarmi da quella presa ma ogni movimento sembrava solo peggiorare la situazione.
Poi accadde qualcosa di inspiegabile.
Era una sensazione che non avevo mai provato prima, come un calore improvviso e quasi soffocante.
Esso partì dal mio petto e si propagò attraverso il corpo.
Che cosa stava succedendo?
Le mani che mi trattenevano si fermarono, come se avessero percepito un pericolo ma non riuscivo a capire come fosse possibile.
Pronunciai qualcosa.
Erano parole che non conoscevo e  che sembravano emergere da un angolo remoto della mia mente.
Ma come potevo saperle? Era una lingua che non avevo mai studiato eppure...
"Oculus meus est lux, tenebrae me dimittent"
Una luce intensa esplose. Le mani che mi tenevano si dissolsero all'istante e riuscii ad alzarmi di scatto con il respiro corto e il cuore che batteva all'impazzata. Non potevo permettermi di fermarmi a pensare a cosa fosse successo. Non ora. Dovevo correre più veloce di prima.
Voltandomi, lanciai un'occhiata veloce dietro di me.
Il demone si era bloccato e sembrava sorpreso quasi quanto me del resto ma ben presto il suo ghigno si trasformò in una smorfia di furia e riprese a correre verso la mia direzione.
"Non sarà così semplice, piccola Abigail"
Il suono degli artigli del demone si fece vicino e lo sentì emettere un ringhio basso.
Ero ancora troppo sconvolta e non avevo idea di cosa fosse successo ma sapevo una cosa... per la prima volta in vita mia, avevo fatto qualcosa di impossibile o forse avevo solo capito che quello era un sogno o meglio, un incubo.
"Hai paura"
Sussurrò lui rimanendo a pochi passi con gli occhi fissi nei miei.
"Voglio solo andare via da qui"
"Ma non puoi, ti hanno lasciata con me per un motivo e non te ne andrai viva da qui".
Perché in quel momento non mi stava attaccando? la cosa mi stava rendendo più confusa e non riuscivo a capire cosa fare o come fuggire da quel posto e poi presi l'unica cosa che mi rimaneva e che potevo toccare con mano.
Quell'arma che mi era stata lasciata probabilmente da loro.
"Credevo che..."
"Che lui sarebbe venuto a cercarti? Non hai proprio idea di ciò che ti stia accadendo, vero?"
Quella situazione stava diventando sempre più surreale. Perché io non stavo scappando?
"Morirai, questo lo sai?"
La paura era ancora dentro di me ma in qualche modo non riuscivo a fare nessun nuovo passo e allo stesso tempo anche lui rimase semplicemente a fissarmi.
Qualcosa era cambiato ma cosa?
"Perché vuoi uccidermi? io non ti ho fatto niente"
"È il tuo destino morire, Abigail Walsh, sarà sempre il tuo destino".

Qualcosa era cambiato ma cosa?"Perché vuoi uccidermi? io non ti ho fatto niente""È il tuo destino morire, Abigail Walsh, sarà sempre il tuo destino"

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