Tutta la tua vita è stata una menzogna.

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"Quando ritornerai?
Presto. Non dubitare,ritornerò.
Ora addio."
Luigi Pirandello

COLIN

"Voglio andare da lei".
Alzai lo sguardo verso mio fratello mentre il sangue ribolliva sotto la mia pelle. Ero furioso e nulla mi avrebbe fermato. Quanto tempo era passato da quando l'avevo lasciata in balia di quella bestia? Era ancora viva? "Non era pronta, non era il momento giusto, cazzo!"
"Zitto, ascolta."
Qualcosa era cambiato. Non capivo ancora cosa ma sentivo che dentro di lei si era risvegliato qualcosa.
"Lo senti?" chiese e io annuii senza esitare.
"Abbiamo ottenuto ciò che serviva, è il momento di tirarla fuori prima che lui la uccida! Sai anche tu che non può essere eliminato."
Colton si avvicinò riflettendo in silenzio, poi senza aggiungere altro si voltò e si incamminò verso le catacombe.
Respirai profondamente e guardai l'orologio abbozzando un sorrisetto. In quel luogo il tempo seguiva le sue regole e il demone aveva una missione precisa. Ember era riuscita a manifestare la propria magia in pochissimo tempo, cosa che solo Colton era riuscito a fare.
"Sei consapevole di cosa ti aspetta liberandola prima delle quarantotto ore?" Lo sapevo. Ma non me ne fregava un cazzo. Dovevo solo portarla fuori di lì.
"Sì."
"Ti importa così tanto di quella ragazza?" insistette.
"E a te no?"
"Te la vedrai con Love e con nostro padre."
Stavo firmando la mia condanna a morte ma dovevo salvarla. Non c'era altra scelta.

ABIGAIL

Non sapevo quante ore fossero trascorse ma in qualche modo lui aveva smesso di tentare di attaccarmi. In quel lasso di tempo avevo cercato di capire che cosa lo avesse fermato e l'unica risposta che ero riuscita a darmi mi riportava a ciò che avevo fatto. Mi ero nascosta a fatica con le gambe che pulsavano di dolore e le ferite che non smettevano di sanguinare. Quel luogo era diventato come una tomba e non sapevo se ne sarei mai uscita. Anche se sembravo al sicuro il cuore continuava a martellare nel petto mentre il demone si aggirava intorno al mio nascondiglio.
"Perché non mi attacchi?" mormorai tentando di fermare l'emorragia strappando brandelli di stoffa.
"Vuoi che lo faccia?"
"Voglio che tu mi dica che cosa mi è successo"
La sua risata risuonò nell'aria.
"Non sei così intelligente... o forse hai solo paura di ammettere che tutta la tua vita è stata una menzogna."
"Io..."
"Lo senti? quel formicolio che scorre dentro le tue deliziose viscere? è il tuo potere, bambina e quando uscirai da questo luogo, tornerai ben presto qui a strisciare chiedendomi di mettere fine alla tua esistenza".
Mi si avvicinò passando la lingua sulle proprie labbra. "Ma non accetterò e sai il perché? manifestando la tua magia, hai dato il via ad un conto alla rovescia e quando il tempo scadrà, non sarò io ad ucciderti ma qualcuno di cui ti fidi".
Cercai di dire qualcosa ma una voce mise fine a quel momento.
"Sono qui!"
Urlai nel vano tentativo di alzarmi ma il dolore e la stanchezza erano decisamente troppi.

COLIN

"Ember?"
Sussurrai il suo nome appena la trovai accasciata contro la parete di pietra fredda. Lo spazio attorno a lei era saturo di qualcosa di denso, di opprimente, come se l'oscurità fosse viva. Il demone sembrava essersi dissolto o forse era lì invisibile, osservandoci da ogni ombra che si allungava attorno a noi. Mi avvicinai lentamente con le braccia pronte a stringerla ma una sensazione strana mi paralizzò per un attimo. Quando la presi in braccio il suo corpo era freddo e fragile, coperto di tagli e ferite ed era stato a causa mia.
"Cole?"
"Sono io, shhh..."
"Perché mi hai lasciata qui?" Sussurrò appena.
Non risposi sapendo che le parole non sarebbero servite a nulla e probabilmente non avrei saputo farlo. La strinsi forte e la guidai fuori da quel labirinto, tenendola stretta al mio corpo.
"Riposati, Ember...Non pensarci adesso."
"Non pensarci?" La sua voce si fece più alta. "Colin, quel demone... mi ha parlato, ha sussurrato cose... ha detto che qualcuno che amo mi tradirà... che c'è un conto alla rovescia, come una condanna." La sua presa sul mio braccio si fece più stretta.
"Devi riposare"
Lei chiuse gli occhi e quando finalmente si arrese, si addormentò tra le mie braccia ricongiungendomi con mio fratello.
"Portiamola a casa"
"Se lo facciamo ti scopriranno"
"Adesso ti preoccupi per me?"
"Sai cosa accadrà e non potrai aiutarla".
Aveva ragione, forse fin troppa ma non sapevo che diavolo fare in quel momento se non dirle arrivederci o...addio.

Siamo arrivati alla fine della prima parte

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Siamo arrivati alla fine della prima parte. Da questo momento in poi le cose saranno difficili ma non posso dirvi altro.

Preparatevi.

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