1. La fine di un'era

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Ciao a tutti! Non sono sparita e non mi sono dimenticata il mondo di Harry Potter! Eccovi il frutto del lavoro di un anno intero. Questo primo capitolo è introduttivo e piuttosto corto perciò pubblicherò subito anche il secondo, ma non preoccupatevi, ne arriveranno di anche 2000 parole. Il mio piano è di caricarne uno alla settimana e farò di tutto per mantenere questa promessa. Nel frattempo spero davvero che la storia vi piaccia e non esitate a commentare. Buona lettura!



Fu un attimo, in cui il fascio di luce verde toccò quello rosso creando un cerchio perfetto che si estendeva intorno ai duellanti. Il sole si affacciò timidamente dall'enorme vetrata della Sala Grande e i presenti erano in profondo e teso silenzio, le sorti del mondo magico si stavano svolgendo davanti ai loro occhi. E poi d'un tratto Voldemort cadde, ucciso dal rimbalzo della sua stessa maledizione, dalle sue stesse parole.

Silenzio.

Un significativo minuto di silenzio e poi tutti i maghi e le streghe presenti si gettarono addosso a Harry Potter, desiderosi di anche solo toccare il Prescelto, il ragazzo che è sopravvissuto, il salvatore del mondo magico. Harry era sopraffatto da una gioia che non provava da fin troppo tempo; era come se un grosso macigno si fosse sollevato dal suo petto e, risvegliatosi da una specie di trans, si gettò alla ricerca di Ron ed Hermione, sicuramente ammassati insieme agli altri intorno a lui.

Poco dopo nella Sala Grande vennero appellati i tavoli delle Case e studenti, genitori e insegnanti si sedettero non preoccupandosi delle origini o delle differenze, troppo impegnati a brindare ad un nuovo inizio. Il corpo senza vita di Voldemort venne spostato in una saletta laterale e abbandonato lì.

Tuttavia Harry non era lì a riposarsi e rifocillarsi con gli altri, non era a festeggiare, dopo aver parlato con il ritratto di Silente e aver riposto la Bacchetta di Sambuco si era allontanato fuori nei prati del castello a camminare pensieroso in direzione del Lago Nero. Certo, ovviamente era contento e sollevato per la morte di Voldemort ma allo stesso tempo il pensiero delle morti di Remus, Tonks, Fred e Colin Crivey gli attanagliavano la mente. Per un secondo ebbe l'impulso di correre verso la Foresta Proibita per recuperare la Pietra della Risurrezione e averli nuovamente accanto a sé insieme ai suoi genitori e Sirius. Poi però ripensò a quello che i doni avevano rappresentato per lui, per Silente e per Grindelwald, una maligna ossessione dalla quale era meglio separarsi e cambiò idea. Si sedette sulla riva portandosi le mani al viso: la testa faceva male ma per la prima volta non a causa della cicatrice, le troppe emozioni erano dolorose. Rimase lì: non osava tornare al castello e dover guardare negli occhi la famiglia Weasley ai quali, non consegnandosi subito a Voldemort, aveva portato via Fred; si sentiva terribilmente in colpa, e poi Ginny, che aveva lasciato in quel modo dopo il funerale di Silente...

Non fu del tutto certo di addormentarsi ma comunque fu la voce di Hermione a ridestarlo <<Harry, Harry svegliati>> - <<Hermione>> la ragazza aveva l'aria stravolta ma si sedette accanto a lui <<Ron è rimasto dentro>> spiegò facendo un cenno col capo indicando Hogwarts, non serviva aggiungere altro e Harry non fece altre domande a riguardo <<gli altri?>> - <<si riposano>> - <<e tu come stai?>> - <<come stanno tutti Harry, la guerra è finita ma sono morte delle persone. Vorrei solo dormire per i prossimi tre giorni e fingere che questo sia solo un sogno. Tu?>> - <<beh lo stesso suppongo, mi scoppia la testa, voglio allontanarmi da qui>> - <<lo capisco. Vai, spiegherò io>> - <<grazie Hermione sei la migliore!>> abbracciò l'amica e, raggiungendo rapidamente i cancelli di Hogwarts, si smaterializzò.


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