9. Meglio morire che vivere con tali rimorsi

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Ciao a tutti! Scusate per il ritardo nell'aggiornamento della storia ma sono partita e ho lasciato a casa il computer. La pubblicazione riprenderà come di consueto, quindi il prossimo capitolo uscirà domenica come normalmente (due capitoli in una settimana!). Detto questo vi lascio alla storia. Buona lettura!


 <<finalmente signor Potter ci incontriamo di nuovo. Confesso che non aspettavo l'ora.>>

La stanza era buia, fredda e una voce secca parlò; Harry cercò di mettere a fuoco l'ambiente circostante, provò a parlare e muoversi ma ben presto si scoprì vittima di una maledizione petrificus. Tuttavia la sua mente viaggiava veloce e quella voce era assolutamente inconfondibile: Dolores Umbridge emerse dall'ombra con espressione melliflua stampata sul volto da rospo, Harry avrebbe voluto gridare che lei doveva essere rinchiusa dietro le sbarre in quel momento ma nuovamente tutti i suoi sforzi furono vani e dalla sua bocca non uscì assolutamente

<<deve capire che uccidendo il Signore Oscuro ha scontentato un considerevole numero di persone ed è ora che paghi>> continuò la donna tozza sistemandosi i capelli color topo e sorridendo, i piccoli occhi da topo lampeggiavano malvagi mentre guardava il ragazzo, Harry ricordava quell'esatta espressione delle ore di punizione in cui gli aveva impresso sulla mano le parole "non devo dire bugie". Sentì dei rumori provenire dall'esterno, di certo alcuni Mangiamorte evasi come la Umbridge stavano arrivando impazienti di ucciderlo

E invece...

Fred Weasley entrò nella stanza e si sistemò in piedi di fianco alla Umbridge e Harry sospirò di sollievo, di certo l'avrebbe aiuto ad uscire da quella difficile situazione; lo guardò implorante ma quando finalmente il rosso lo degnò di uno sguardo, Harry vi lesse solo profondo disprezzo e disgusto. Poi Fred parlò:

<<Harry Potter. Curioso...>>

Ma fu interrotto da altre due persone che entrarono nella stanza, Harry strizzò gli occhi e si accorse che si trattava di Remus e Tonks, si posizionarono di fianco a Fred, entrambi con la medesima emozione dipinta in volto

<<oh Harry...>> sospirò Remus

<<ma perché?>> lo completò Tonks, lo guardavano con delusione e rammarico

Il ragazzo provò a ribattere ma nuovamente senza successo

<<hai lasciato che mi uccidessero e hai avuto la faccia tosta di rimetterti con mia sorella>> constatò Fred come se stesse commentando il meteo della settimana, tornò a fissarlo <<come hai potuto?>> lo guardò profondamente disgustato e uscì stanza

<<ti avevamo appena nominato padrino Harry>> riprese Tonks con le lacrime agli occhi e i capelli del solito spento grigio topo.

<<se solo ti fossi consegnato prima tutto questo non sarebbe successo>> terminò Remus piuttosto sprezzante

<<ma in fondo è solo una vita che il grande Harry Potter può usare come scudo>> si intromise la voce squillante e acuta di Dobby l'Elfo Domestico da un angolo particolarmente buio della stanza: lui lo guardava con rabbia.

<<tacete voi. Almeno i vostri corpi sono stati ritrovati e degnamente seppelliti>> aggiunse la burbera voce di Alastor Malocchio Moody comparso da un punto imprecisato della stanza.

Harry non sapeva stabilire se fosse peggio sentire i suoi peggiori pensieri ad alta voce o la Umbridge che non aveva smesso un secondo di fissarlo sorridendo malefica o ancora non avere la possibilità di replicare e scusarsi, ad ogni modo l'insieme fece sprofondare nel pavimento il suo cuore. Poi a turno tutti i presenti uscirono dalla stanza lanciandogli uno sguardo di furente disprezzo; quando furono tutti fuori la Umbridge riprese la parola.

<<meglio morire che vivere con tali rimorsi no signor Potter?>> rise, la risata era fredda, vuota e acuta, ricordava terribilmente quella di Voldemort; un suono terribile, Harry credette che gli sarebbe scoppiata la testa, spaccata in corrispondenza del punto in cui passava la cicatrice e...

Harry scattò a sedere sul letto con il fiatone, il cuore batteva a mille e la testa girava, tanto, sudava freddo, complice la mancanza degli occhiali, vedeva tutta la stanza sfuocata. Li inforcò e si decise a farlo. Si alzò, si lavò e vestì pesante, uscì di casa in tutta fretta e si smaterializzò.

Riapparve a Godric's Hollow e camminò velocemente per la stradina del villaggio; vide la statua del piccolo Harry con i suoi genitori, vide in lontananza casa sua ma procedette spedito verso il cimitero. Non tornava nel villaggio dal Natale prima quando, insieme ad Hermione, era stato attaccato da Nagini e sfuggì per un soffio a Voldemort (per l'ennesima volta) e la sua bacchetta si era rotta, ora l'atmosfera era ben diversa. Entrò nel cimitero e trovò facilmente le tombe dei suoi genitori, di Sirius e di Remus e Tonks, fece comparire dalla bacchetta tre enormi mazzi di fiori e li pose con estrema cura davanti a ciascuna lapide, una lacrima calda solcò il suo viso freddo senza che lui potesse fermarla, si mise in ginocchio e poi parlò:

<<ciao a tutti. Sono tornato. Sapete la guerra è finita e ho sconfitto Voldemort, è morto finalmente -io ho iniziato a lavorare come Auror e abbiamo catturato quasi tutti i Mangiamorte, Remus ti assicuro che Dolohov marcirà dietro le sbarre per sempre per averti tolto la possibilità di crescere Teddy. Bellatrix è morta, l'ha uccisa la signora Weasley, inaspettato vero? Beh Sirius e Tonks avete avuto giustizia immagino. Peter Pettigrew è morto, è stato strangolato dalla mano d'argento che Voldemort gli aveva donato tre anni fa perché ha esitato ad uccidermi quando gli ho ricordato di avermi salvato la vita -qui fece un mezzo sorriso-. Teddy sta bene e cresce in fretta, cerco di passare con lui più tempo possibile come avresti voluto fare tu Sirius con me. Oh e io e Ginny ora stiamo insieme. Insomma posso dire di essere felice, spero siate fieri di me... ora io devo andare.>>

sorrise ancora, si alzò e si smaterializzò.

Riapparve sulla collina vicino alla casa dei Weasley, davanti alla tomba di Fred. Anche a lui lasciò un enorme mazzo di fiori e guardò intensamente la lapide bianca per diversi minuti <<spero che un giorno potrai perdonarmi>> sussurrò

Quel giorno ripeté lo stesso anche per la tomba di Dobby e si recò nella foresta di Dean alla ricerca del grande albero alle cui radici aveva seppellito l'occhio di Malocchio, unica parte del suo corpo ritrovata dal Ministero; e quando tornò finalmente a casa, sentì come se, almeno in parte, quel peso che gravava sul suo stomaco, si fosse alleviato.

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