12. Sensazioni nuove

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<<C-come, c-cosa?>> Ginny lasciò cadere tutto quello che aveva in mano e corse al fianco di Harry, si inginocchiò: Kreacher era steso a terra, aveva gli occhi chiusi e un'espressione tranquilla, Harry al contrario sembrava sconvolto, si mordeva le labbra così forte da essere diventate pallide, Ginny gli appoggiò una mano sul braccio <<adesso è in pace Harry>> il ragazzo si voltò a guardarla e annuì debolmente <<merita una degna sepoltura>>.

Kreacher fu sepolto il giorno dopo al fianco di Dobby, tra i cespugli di Shell Cottage.

Nelle ore in seguito al funerale Harry era assente e distaccato, se ne stava solo in camera di Sirius, si era isolato da tutto e tutti, infatti Ginny prese coraggio e aprì di pochi centimetri la porta della stanza <<Harry...>> il ragazzo fu come scosso e si voltò di scatto, la fissò e Ginny lesse in quegli occhi verdi tristezza e bisogno di comprensione. Gli si avvicinò e si sedette a gambe conserte <<parliamo.>> - <<è proprio necessario?>> - <<sì>> - <<ma non qui>> le prese la mano e si alzarono insieme, raggiunsero il salotto.

<<è stato come rivivere la morte di Dobby, il dolore, l'impotenza, la colpa... scusa, sono patetico>> - <<non lo sei, no>> Ginny gli accarezzò la guancia poi lo baciò. Fu un bacio dolce ma allo stesso tempo appassionato, delicato ma sensuale. Per Harry era come linfa vitale, una necessità, una droga, non si era mai sentito così: nella sua vita aveva baciato solo lei e Cho, ma erano stati -tranne quello del suo compleanno- baci casti e tranquilli, d'altro canto fino a quel momento nella sua vita non c'era stato spazio per questo, non era neanche sicuro di sopravvivere a dirla tutta; in questo caso era invece una collisione, un'esperienza nuova che non voleva interrompere mai più, sentì il bisogno di far vagare le proprie mani dal suo viso ai suoi capelli alla sua vita e lei a sua volta gli prese i capelli e poi appoggiò le mani sul suo petto scolpito dalle mille difficoltà della vita di Harry (e, ammettiamolo, dagli intensi allenamenti di quidditch). Ginny si stese un po' sul divano e si trascinò il ragazzo dietro, per Harry era ancora una sensazione nuova, inesplorata. Si staccò di pochi millimetri dalla ragazza, erano rossi in viso, gli occhi brillavano, avevano i capelli disordinati -Harry ancora più del solito- e il fiatone, Ginny sorrise e Harry in quel momento si rese conto di cosa fosse il paradiso. <<ti amo Ginny>> si ritrovò a dire senza riflettere guardandola negli occhi, era la prima volta che lo diceva a qualcuno <<ti amo Harry>> rispose lei. Sorrisero.

Il giorno dopo al lavoro Harry incontrò Hermione in ascensore <<senti Hermione dopo puoi scendere da me? Avrei bisogno di un parere su una cosa...>> - <<certo, ah a proposito ho parlato con Ginny, povero Kreacher! Avresti dovuto parlarmene Harry!>> - <<già scusa Hermione l'ho scordato>> lei alzò le spalle e sorrise <<avrei voluto assistere al funerale ma eri molto impegnato per avvisarmi immagino>> non sembrava arrabbiata, Harry sentì le guance imporporarsi e per fortuna proprio in quel momento la fredda voce femminile annunciò il suo livello così il ragazzo scese.

E così Hermione e Ginny avevano parlato, questo avrebbe reso più facile e meno imbarazzante quello che aveva da chiederle.

Intorno all'ora di pranzo una trafelatissima Hermione raggiunse Harry nel suo ufficio, vuoto grazie al cielo: era un cubicolo pieno di foto dei ricercati, una mappa del mondo con diverse puntine appese di qua e di là, diversi cubicoli e un panino al tacchino in attesa di essere mangiato sulla scrivania

<<oh scusa Harry ma abbiamo appena avuto un diverbio piuttosto acceso riguardo alla questione giganti>> - <<oh capisco>> commentò lui sistemandosi gli occhiali sul naso <<non posso credere che nel mio settore ci siano ancora certi schiavisti è... è disgustoso se vuoi sapere la mia opinione>> continuò lei infervorata <<ad ogni modo di cosa volevi parlarmi?>> lui sospirò <<stavo pensando di prendere una casa tutta mia, Godric's Hollow e, beh, vorrei che Ginny venisse con me... che ne pensi?>> - <<ma Harry è una notizia fantastica e Ginny sarà entusiasta! Ron un po' meno ma sinceramente chi se ne importa! Oh che bello>> lo abbracciò euforica <<mi hai decisamente migliorato la giornata>> Harry sorrise.

Nei giorni successivi, dal momento che le ricerche erano in stallo, Harry prese permesso e si rivolse a un'agenzia babbana che si occupava di vendere case, dopo diverse ricerche ne trovò una decisamente perfetta, ora non bastava che dirlo a Ginny.

Qualche sera più tardi Harry e Ginny erano seduti sul divano e ridacchiavano scaldandosi con le ultime braci nel camino che semi illuminava la stanza rendendo l'atmosfera molto romantica <<allora mi dirai che c'è?>> chiese lei in tono scherzoso <<oh e va bene>> si arrese infine lui <ultimamente non sono andato al ministero, ero impegnato a cercare casa>> - <<oh>> - <<non fraintendermi questo posto significa molto ma sento di dover trovare una casa tutta mia>> - <<capisco>> - <<e... mi chiedevo... sì insomma se volessi venire a vivere con me ecco>> Ginny sentì l'aria mancarle nei polmoni, si bloccò e sgranò quegli occhi color nocciola che Harry amava tanto <<non è uno scherzo vero?>> chiese piano <<cos- certo che no!>> rispose lui che non si aspettava quella reazione <<oh Harry certo che sì>> gli gettò le braccia al collo, lui si sentì felice, tanto felice mentre ricambiava l'abbraccio, era l'inizio della sua, anzi della loro nuova vita.

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