4. Amici

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Dopo il funerale di Fred, Harry passò quasi tutte le sue giornate accanto ai Weasley e lui ed Hermione avevano fatto di tutto per tirarli su di morale. Tuttavia se Bill, Percy, Charlie e il signor Weasley avevano trovato una distrazione nel lavoro, George aveva chiuso il negozio di scherzi incapace di andare avanti senza il gemello e si era chiuso in sé stesso, l'unica che sembrava in grado di abbattere quel muro era Ginny. Ovviamente anche lei era devastata ma cercava di non farlo pesare agli altri così sfogava tutta la rabbia e frustrazione nel quidditch; non era ancora riuscita a parlare con Harry, era come se l'universo non volesse che si chiarissero: lui non sempre era alla Tana e lei non aveva modo di raggiungerlo dato che ancora minorenne e quando era nella casa, vuoi per George, vuoi per sua madre, vuoi per Ron o Hermione, ma quei due non riuscivano mai a prendersi un momento di confronto e chiarimento e Ginny metteva tutta questa frustrazione nello sport.

Harry comunque sembrava aver riscoperto un amore per la vita: scusarsi con i Weasley era stato come ritornare a respirare per lui, un grandissimo senso di colpa si era volatilizzato dal suo cuore appesantito da troppi anni di una adolescenza non normale e vederli superare lentamente il lutto era stato un grande sollievo; inoltre andava a casa della signora Tonks almeno tre sere a settimana e si era affezionato moltissimo al piccolo Teddy e cercava di essere sempre presente per lui qualunque cosa potesse aver bisogno. Una mattina aveva ricevuto da parte della professoressa Mcgonagall una richiesta di partecipazione alle riparazioni del castello: lui aveva subito risposto positivamente.

Durante le ristrutturazioni nella Sala Grande erano state aggiunte delle vetrate rappresentanti le scene più salienti della Battaglia di Hogwarts e i ritratti, sempre in vetro, dei caduti in essa, erano semplicemente meravigliosi illuminate dai raggi del sole estivo. Per il resto le statue erano state riparate e ripristinate ai loro posti e la scuola non aveva subito ulteriori cambiamenti importanti. Durante i lavori Harry e Ginny si erano spesso incrociati ma avevano distolto lo sguardo e avevano proseguito i loro compiti, troppo imbarazzati per affrontarsi eppure era quello che più desideravano.

Qualche giorno dopo la fine dei lavori, Ginny si trovava nella sua stanza, sapeva di essere a casa da sola: molti dei suoi fratelli erano tornati nelle proprie case, Ron aveva seguito Hermione in Australia per sciogliere i genitori di lei dal confundus con cui li aveva protetti dai mangiamorte, suo padre era al lavoro e sua madre era a Diagon Alley. La ragazza era talmente assorta nei suoi pensieri che per poco non si accorse del leggero bussare alla porta, ridestandosi mormorò un distratto <<avanti>> la porta si aprì rivelando un ciuffo di capelli neri

<<Harry! che cosa ci fai qui?>>

il ragazzo entrò nella stanza e socchiuse la porta dietro di sé <<ehm ciao Ginny, io... sì insomma volevo parlare con te>>

alla ragazza venne tuffo al cuore <<ah>> riuscì solamente a dire quasi in un sussurro e senza guardarlo

<<ma se non vuoi me ne vado>> continuò lui nervoso passandosi continuamente la mano nei capelli disordinati

<<no, no, ti prego resta!>> disse guardandolo finalmente, incatenando i suoi color nocciola in quelli verde smeraldo di lui, che per tutta risposta sorrise sollevato e imbarazzato

<<Ginny, io... mi dispiace di averti lasciata al...>>

<<funerale di Silente. Già. Ma era per una stupida nobile ragione perciò...>>

<<beh sì, ero alla ricerca degli Horcrux, vedi, senza averli distrutti non avrei mai potuto uccidere Voldemort>>

<<capisco, davvero Harry>>

<<questo mi dà un grande sollievo>>

<<e capisco che fosse molto rischioso e non potessi parlarne con nessuno>>

<<non volevo metterti...vi in pericolo ancora di più di quanto non avessi già fatto. Però non ho mai smesso di pensare all'ES... usavo questa>> tirò fuori dalla tasca della felpa una pergamena consunta e la bacchetta, mormorò "giuro solennemente di non avere buone intenzioni" e comparve lentamente una mappa dettagliatissima di Hogwarts

<<è la Mappa del Malandrino, l'hanno creata mio padre, Remus, Sirius e Pettigrew a scuola, riporta tutti i movimenti di chiunque sia ad Hogwarts in tempo reale>> continuò Harry

<<ma è assolutamente geniale, scommetto che i gemelli...>> si interruppe rabbuiandosi di colpo

<<me l'hanno data loro a terzo anno a dire il vero. E ho saputo da Dean dei vostri guai con Piton>>

<<e ne vado ancora molto fiera sai? Non avrei mai potuto toccare con qualsivoglia maledizione quelli del primo anno e volevamo in qualche modo aiutarvi.>>

Harry, che non aveva smesso un secondo di torturarsi i capelli per il nervosismo e aveva guardato per tutto il suo discorso la finestra aldilà di Ginny, sentì le guance colorarsi di rosso e alla ragazza successe la medesima cosa. Tra i due cadde un silenzio imbarazzato

<<vederti nelle braccia di Hagrid inerme non è stato un grande spettacolo devo dire>> constatò lei con un certo tono di rimprovero dopo un po'

<<lo so e mi dispiace ma dovevo mantenere la recita per Voldemort>> rispose lui a mo' di scusa

<<ultimamente ti scusi spesso Harry, così decade tutto il tuo fascino di bellezza misteriosa!>> commentò Ginny sarcastica. Entrambi scoppiarono a ridere, si sentivano riscaldati dentro, come se avessero trovato il loro posto nel mondo, come se solo a quel punto tutto avesse ricominciato ad andare bene

<<beh ad ogni modo da adesso in poi e se sei d'accordo concluderei volentieri la fase siamo-troppo-imbarazzati-per-parlarci-o-guardarci ed entrerei nella fase amicizia!>> aggiunse Ginny sempre ridacchiando

Harry la guardò negli occhi: non sapeva esattamente cosa provasse per la ragazza o se l'amicizia fosse il termine più appropriato ma le rispose <<amici, certo!>>.

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