2. Tempo per ricucire le proprie ferite

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Harry riapparve qualche secondo dopo a Grimmauld Place, la casa della famiglia Black che Sirius, il suo padrino, gli aveva lasciato in eredità. Chiuse gli occhi per qualche secondo per abituarsi al luogo buio e polveroso; Kreacher non c'era, Harry pensò che si trovasse ad Hogwarts per festeggiare la vittoria con il medaglione di Regulus ben allacciato al collo. Harry sorrise al pensiero, poi si guardò attorno, era proprio solo. Decise di visitare nuovamente le camere da letto di Sirius e Regulus con occhi diversi, ora che sapeva; entrato nella camera del maggiore si accorse che tutto era rimasto esattamente come lo aveva lasciato: i colori di grifondoro ovunque, i poster babbani, il disordine e tirò fuori dal mokessino che portava al collo, quasi senza accorgersene, la lettera di sua madre. Si perse rileggendola e immaginò la sua voce dolce che gliela leggeva; spostò lo sguardo sulla foto dei Malandrini appesa alla parete e si soffermò su Remus, sentì gli occhi prudere e bruciare pensando a lui e rifletté molto su Peter e sulla sua morte; Sirius era il più sorridente nella foto e Harry si sentì quasi sollevato nel vedere il suo volto rilassato, come nella Foresta Proibita qualche ora prima, e poi suo padre... Harry continuava a pensare alle sue parole

"Lily prendi Harry e scappa, io lo trattengo"

suo padre si era sacrificato per salvare lui e sua madre, non aveva esitato ad unirsi alla resistenza appena uscito da scuola, era diventato illegalmente un animagus solo per stare accanto ad un suo amico in difficoltà; certo, a scuola non era stato un santo, rifletté, ma a conti fatti, ad Harry dispiacque essersela presa così tanto con lui. Uscì dalla stanza e visitò anche quella di Regulus poi passò a quella che avevano condiviso lui e Ron, già Ron... chissà come se la passavano lui e la sua famiglia soprattutto Ginny... Harry voleva assolutamente chiarire con lei e scusarsi perché se lo meritava davvero. Si stese sul letto e, senza accorgersene, scivolò in un sonno agitato.

Ginny era sempre stata una ragazza forte, da quando al suo primo anno aveva avuto quella brutta esperienza con il diario di Tom Riddle, si era rafforzata e aveva imparato a combattere le sue battaglie. Eppure quando aveva visto il corpo di Fred steso a terra era crollata, sapeva che la guerra avrebbe portato morti, sperava solo non il suo Fred. Ma Ginny era comunque una ragazza forte, perciò aveva ricacciato indietro a fatica le lacrime e aveva cercato di consolare sua madre e George, i più provati dalla perdita. Vide poco lontano Hermione abbracciare Ron e si chiese se quei due si fossero finalmente messi insieme, ma non vide Harry; pensò che fosse strano e passò dall'indignazione -come può averci piantati tutti in asso?!- alla comprensione, erano tutti ridotti a degli stracci e avevano di certo bisogno di tempi con loro stessi per ricucire le proprie ferite. Quando fu certa che tutti i suoi familiari stessero dormendo in infermeria o nei Dormitori, andò a cercare Hermione, la trovò a guardare il tramonto appollaiata con Grattastinchi sulle gambe sulla finestra

<<hey posso sedermi?>> la riccia si voltò

<<oh Ginny, ma certo>> rispose con voce un po' incrinata, doveva aver appena finito di piangere <<grazie. Dormono tutti. Pozione soporifera.>> Hermione annuì pensierosa e rivolgendo nuovamente lo sguardo aldilà del vetro

<<Ron vuole uccidere a mani nude Rookwood>> aggiunse

<<beh lo capisco!>> rispose Ginny <<almeno se n'è andato dopo aver sentito Percy fare una battuta>> continuò per stemperare la tensione, non c'era bisogno di aggiungere un soggetto alla frase

<<sembra incredibile ora che lo dici ad alta voce in effetti>> commentò Hermione <<ad ogni modo tutti gli altri stanno bene. Tranne i Crivey e i Brown, Lavanda non è sopravvissuta alle ferite di Greyback>> concluse e l'altra annuì

<<senti Hermione...>> azzardò dopo minuti di silenzio

<<Harry non è qui, credo sia a Grimmauld Place, ma non giudicarlo, è distrutto Ginny>>

<<lo capisco, avrei solo voluto parlare...>>

<<lo so. Ma -e mi sembra incredibile poterlo dire- avete tutto il tempo per farlo. Non ti ha dimenticata credimi>>

<<forse hai ragione>> Ginny si alzò <<notte Hermione>>

<<buonanotte Ginny>>

la luna era alta nel cielo, lei sorrise e raggiunse il suo dormitorio.

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