11. Occhi

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Scusate il giorno di ritardo, ieri ero stanca morta e me ne sono scordata. Ma eccomi con un nuovo capitolo (non lunghissimo, ma arriveranno, non preoccupatevi). Buona lettura!


Ma perché doveva essere tutto così difficile? Insomma la guerra era finita, Voldemort era morto e la pace era ristabilita. Ma perché doveva essere tutto così difficile? Erano passati mesi dalla Battaglia di Hogwarts ma George era ancora a pezzi: non usciva dalla sua camera, non lavorava, nonostante avesse riaperto il negozio -aveva avuto una ricaduta dopo aver visto che la lancetta di Fred sull'orologio della cucina indicava la scritta "morte" - mangiava a stento, non piangeva ma beveva tanto, troppo whiskey incendiario. Gli altri membri della sua famiglia lo guardavano impotenti spezzarsi ogni giorno di più. Perdere Fred era stata la fine della sua vita, aveva perso un fratello, un compagno in affari, un socio nelle marachelle, aveva perso una parte di sé. L'unica che sembrava penetrare la barriera che George si era ormai costruito era Ginny: la ragazza lo andava a trovare quasi tutti i giorni, gli parlava, lo esortava a tirarsi su e ricominciare, lui glielo prometteva ma non accadeva mai.

La sera prima del provino con le Holyhead Harpies una cascata di capelli rossi batteva decisa una porta alla Tana <<George! George apri immediatamente!>> strillava infervorata. Infine la porta venne semiaperta mostrando un ragazzo spettinato, con gli occhi rossi e profonde occhiaie violacee sotto di essi, indossava un pigiama sporco e sgualcito e puzzava di alcool: era una vista devastante

<<che c'è Ginny?>> - <<fammi entrare>> esordì lei per poi farsi spazio e camminare all'interno <<avevi promesso>> disse e ogni parola sembrava una coltellata nel cuore di George, la ragazza sembrava stare per piangere <<l-lo so ma...>> - <<niente ma. Lui non vorrebbe vederti così!>> - <<non riesco a farne a meno>> - <<non ci stai neanche provando!>> - <<hai ragione.>> concesse infine lui. Ginny lo guardò e cercò nei suoi occhi la scintilla che avevano sempre avuto, non la trovò <<domani ho i provini>> - <<sono fiero di te>> sorrise lui debolmente senza guardarla, lei continuò <<vieni con me, per favore>> - <<Gin, io...>> - <<Per. Favore.>> - <<oh d'accordo!>> disse lui esasperato, la ragazza sorrise soddisfatta <<non ti voglio vedere in queste condizioni! Quindi vedi di farti una doccia e mettere vestiti decenti>> - <<va bene mamma>> lei lo guardò di nuovo, eccola, quella scintilla malandrina, George ghignò <<non dirlo mai più>> Ginny lo guardò accigliata <<ok, ok<>> scoppiarono entrambi a ridere e, dopo un abbraccio, la ragazza lasciò la stanza. 

Quando Harry si alzò Ginny non c'era. La trovò in corridoio che finiva di preparare le attrezzature da quidditch, la abbracciò da dietro e lei sussultò <<ancora mi dispiace di non poterci essere oggi ma...>> - <<devi andare ad acciuffare i cattivi>> concluse lei ridacchiando <<non c'è problema Harry, davvero, e poi viene George con me e credo davvero che sia la cosa migliore>> - <<mi fa piacere che stia provando a ricominciare>> commentò lui <<anche a me, non hai un'idea>> rispose Ginny <<vado, fammi gli auguri, Potter>> - <<buona fortuna Weasley, ma tanto spaccherai di sicuro!>> - <<grazie!>> gli diede un bacio sul naso e uscì di casa. Harry rimase a fissare sorridente il punto dove era sparita.

Ginny e George arrivarono al campo a Holyhead e gli corse incontro Angelina Johnson

<<Ginny! Da questa parte>> muoveva la mano e le treccine ne seguivano il movimento <<ma che piacere vedert... voglio dire vedervi. George da quanto tempo!>> il ragazzo, incredibilmente arrossì <<ciao Angelina>> - <<vi trovo bene, Ginny sei nervosa?>> - <<un po'>> ammise la rossa <<oh non preoccuparti devi solo fare quello che fai sempre!>> poi si rivolse a George <<se vuoi fare il tifo per tua sorella sarà meglio che prendi subito i posti migliori>> lui non se lo fece ripetere due volte e camminò in direzione delle gradinate <<l'hai trascinato qui non è così?>> sussurrò a Ginny <<ci puoi scommettere>> rispose <<ottimo lavoro>> concluse Angelina decisamente soddisfatta.

La prova di Ginny andò meravigliosamente. Si integrò perfettamente tra le altre cacciatrici, era tenace e segnò otto volte. George non era mai stato più fiero della sua sorellina eppure riusciva a distogliere gli occhi da lei per guardare un'altra cacciatrice. Era stato tutto molto improvviso però si sentì felice di essere lì in quel momento e scese in campo solo per congratularsi con la sorella che era ufficialmente entrata a far parte della squadra e annunciò. <<i Tiri Vispi Weasley sarebbero felici di sponsorizzare la squadra!>> Angelina lo guardò con occhi lucenti e gli mormorò un grazie, George arrossì di nuovo e, per quanto tentasse di nasconderlo, Ginny se n'era accorta e sorrise. Suo fratello sembrava aver ritrovato il sorriso.

Ginny rientrò a pomeriggio inoltrato in Grimmauld Place. Le luci erano accese e lei si fece largo nel corridoio. Trovò Harry in soggiorno piegato su sé stesso sulla moquette <<Harry?>> il ragazzo si voltò, aveva gli occhiali tondi appannati e gli occhi lucidi, il labbro tremava <<che succede?>> - <<Kreacher... è morto Ginny>>.

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