3. Isolamento D1

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" Rosa giusto? - chiese la ragazza bruna avvicinandosi a me. La osservai e poi tornai a guardare il mare, quel rumore mi rilassata, mi tranquillizzava. - Bene vedo che non sei di molte parole, mi posso fumare una sigaretta con te ?!" continuò estraendone una dal pacchetto e avvicinandosi alla finestra.
"Scusa, è che non sono di molte parole oggi, mi sento ... confusa "
" Stai tranquilla è normale, tutte abbiamo passato la prima notte in bianco, non è facile stare qui dentro, però vedrai ti abituerai"
" Silvia, giusto - dissi spegnendo quello che ormai restava della sigaretta tra le mie dita - tu perché sei dentro, cosa ha mai potuto commettere di così grave una giovane donna come te "
" Beh - disse portando gli occhi al cielo - chillu strunz di cui m song 'nnammurat m' ha 'mbrugliat"
" E tu ti sei fatta fottere così da un uomo ?" chiesi perplessa
" Purtroppo si, l'ammor è cieco, piccrè " disse sorridendo e poggiandosi al muro
" L'ammor over è sul chill ppa famiglia" ribadii
" Beata a chi la tiene Rosa una famiglia - la vidi sospirare - tu perché sei entrata ?"
" Ho regolato i conti con qualcuno che ha scassat 'o cazz "
La vidi tentennare un attimo, poi mi sorrise e mi abbracciò forte, fu così inaspettato che mi irrigidi tantissimo.
" Senti Silvia, io devo chiederti una cosa , come posso fare per parlare da sola con uno dei ragazzi?"
" Comm è bella a guagliuncella, già ti hanno rapito il cuore ?! " sorrisi, il suo tono mi faceva tanto ridere
" No, ho solo bisongo di parlare con Eduardo Conte "
" Nell'ora d'aria, fuori siamo tutti insieme e noi ragazze possiamo assistere o giocare ad una partita di calcetto, è l'unico momento "
" E tra quanto sarebbe quest'ora d'aria?"
" subito dopo il pranzo "
" Mi serve una mano, tu sei dalla mia parte ?"
" Certo piccrè, adesso siamo amiche no?"
Sorrisi e andai a sistemarmi la roba, adesso ero più tranquilla, la mia mente sembrava meno offuscata, tutto era più chiaro, i miei obiettivi nitidi e sapevo cosa fare.
" Amore ciao!" Gridò qualcuno precipitandosi in camera nostra e salutando Silvia molto affettuosamente.
" We amo ciao !! - le rispose la ragazza bruna, poi mi guardò e disse - Kubra lei è Rosa, Rosa lei è Kubra un'altra di cui puoi fidarti ciecamente "
" Ciao piacere " disse la ragazza di colore estendendo la sua mano verso di me.
" Ciao piacere mio " dissi tagliando a corto.
" Amo Rosa ha solo bisogno di sciogliersi, poi è molto socievole " entrambe si fecero un occhiolino, che non capii, ma non avevo voglia di spiegazioni, anche perché un rumore e delle grida attirarono la mia attenzione, così mi precipitati nel corridoio
" Che cazz sta succrenn? " gridai cercando di capire, ma poi vidi due ragazze o almeno così sembrava, si vedeva solo una chioma rossa e una chioma biondina continuare a prendersi a ceffoni, calci finché una di queste non lanciò un urlo anomalo, così mi precipita sull'altra e provai a separarle
" Ma ch cazz facit, o ma si pazz " gridai a muso duro contra la ragazza dai capelli rossi
" E tu chi sei? l'ennesimo angelo salvatore di questa poveretta?" Disse ridendo dell'altra ragazza
" Tu non hai nemmeno idea di chi io sia, quindi stai calma - mi avvicinai all'altra ragazza per vedere come stesse e nello stesso momento notai del sangue sul braccio - cosa hai fatto è un graffio? "
" No! - rispose indisponente la rossa alle mie spalle - è un segno d'amore, un morso d'affetto, l'amore fa male e Gemma deve soffrire per capire che la amo " continuò a ridere, e fu proprio quella risata a non permettermi più di mantenere la calma, i miei occhi diventarono rosso fuoco, le mie mani iniziarono a sudare e il sangue mi ribolliva nell'anima, non potevo permetterle di parlare così. Mi alzai da terra mi avvicinai a lei e senza pensarci due volte le diedi una testa in pieno volto, le grida di tutti si alzarono in quel corridoio, da lontano sentii le educatrici correre preoccupate. Io mi avvicinai ulteriormente mentre il sangue le scendeva dal naso, l'afferrai per il collo e la spinsi contro le grate, mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai " io sono Rosa Ricci e la prossima volta ti garantisco che non finisce così " le miei mani intorno al suo collo si facevano sempre più strette e lei diventava sempre più rossa in viso, c'era qualcuno che provava a distogliermi dal quel momento, qualcuno provò a tirarmi via, ma solo quando arrivò Maddalena e mi sdradicò via da lì ritornai sulla terra ferma.
" Ma si pazz piccrè, tu si appena arrivata e già fai chest"
" Che cazz e succies ne ?" gridò Nunzia l'altra educatrice
" E tu che t' si fatt? - continuò Maddalena avvicinandosi a quella che avevo capito chiamarsi Gemma - vieni con me immediatamente in infermeria, vieni anche tu, guardat a chest comm sta combinat - disse rivolgendosi alla rossa - Nunzia puort a chest - disse indicandomi - dalla direttrice "
Portai gli occhi al cielo, pensai cazzo che mi ero davvero messa nei guai adesso, come proverò a giustificarmi per evitare la punizione.
Nunzia mi afferrò il braccio, e mi trascinò dalla direttrice, bussò alla porta ed entrammo, come mi vide potei notare una mossa d'espressione sul suo volto che non riuscii però ad interpretare era sorpresa o era consapevole che mi avrebbe rivisto in poco tempo.
" Meno di 24h e tu sei già qui da me - si fece una grossa risata - non posso crederci "
" Non è come sembra, posso spiegare "
" Hai sempre una spiegazione a tutto? " Disse incrociando le braccia al petto.
" Ho solo provato a difendere quella ragazza, le ha dato un morso quella pazza "
" Quella pazza sarebbe ?"
" Non so nemmeno il suo nome, ha i capelli rossi e stava aggredendo Gemma, ti sembra - ma nell'immediato mi corressi non appena vidi i suoi occhi - le sembra giusto? " sghignazzò, il suo senso di potere su di me la divertiva.
" Credi di poter fare la paladina della giustizia Rosa ?"
" No, ma quella è pazza direttrì! " affermai nuovamente
" Nunzia quali sono le condizione di Viola, a perché la pazza - disse guardandomi - si chiamam Viola "
" Che nomm e merd " dissi forse un po troppo ad alta voce
" Non ti ho chiesto di commentare !! " Concluse categorica
" Viola ha riportato una frattura del setto nasale, l' hanno accompagnata in pronto soccorso direttrice "
" Brava - disse applaudendomi - adesso l'isolamento non te lo toglie nessuno "
" Cosa? Ho difeso una ragazza più debole da una pazza e ne pago le conseguenze ? Che cazzo di metro di giudizio hai? "
" Qua dentro non si usano certi termini - mi gridò contro avvicinandosi sempre di piu, mi stava ad un centimetro dalla faccia - e ti ho detto di moderare i termini, la voce e i modi quando parli con me ! Non te lo ripeterò una seconda volta, intesi?" Fece con fare minaccioso.
Deglutii i suoi atteggiamenti mi scombussolavano e non capivo il perché.
" Direttrice, ascolti io volevo solo difendere Gemma, ho visto quel sangue e Viola non sembrava provar nessun rimorso e così sono andata su tutte le furie, mi dispiace ma ..."
" Ma cosa ? Voi animali di strada siete abituati a fare così? Occhio per occhio dente per dente? Tu - disse puntandomi il dito sulla fronte - e la gente come te non cambierete mai !" continuò con tono freddo e distaccato, spingendomi leggermente verso dietro il capo.
" Direttrice glielo giuro, ascolti non volevo farle del male " si allontanò da me, si poggiò sulla scrivania e si stampò quel sorriso del cazzo sul volto
" Nunzia cosa ne pensi tu, isolamento modalità uno o modalità due " continuò ridendo, io guardai Nunzia spaventata, poi guardai lei, il silenzio mi stava flagellando, così provai a far leva su Nunzia " Nunzia ascoltami lo so che tu non mi consoci, ma ti prego fidati di me, volevo solo difendere Gemma, Direttrice la prego "
" Direi allora che sei abbastanza fortunata a non aver regito solo per il puro gusto di reagire - Nunzia portala in D1, per 48h di isolamento "
" No, no direttrice no, la prego , aspetti, aspetti, troviamo un compromesso la prego, direttrice " le mie urla furono inutili, Nunzia mi portò via con la forza, provò a tranquillizzarmi fino all'arrivo giù negli scantinati senza però riuscirci, avevo sempre avuto paura del buio, era la mia prima notte lontano dalla mia famiglia, quella stanza fredda e buia mi incuteva terrore, non volevo darlo a vedere ma avevo gli occhi pieni di lacrime, ma una come me non poteva mostrarsi debole.
" Piccrè qua dentro comanda lei " disse Nunzia accompagnandomi nella cella
" Nunzia ti prego, non lasciarmi qui, l'ho fatto solo per Gemma, volevo aiutarla, Nunzia " dissi stringendo forte la sua mano nella mia.
" Piccrè proverò a parlarci, ma la direttrice ha la testa dura ed è molto severa, ti prometto che proverò a fare qualcosa va bene ? Tu intant fai a brav " disse provando a consolarmi e abbracciandomi. Per un attimo senti il calore di quell'abbraccio, mi sembrò quello di una madre e mi abbandonai a lei .
" Grazie " sussurrai mentre andai a sedermi su quel letto gelido e cupo, quando il blindo esterno si chiuse quella camera rappresentò i miei incubi peggiori.

SPAZIO AUTRICE
Ciao ciao rieccomi, Rosa non ha iniziato proprio con il piede giusto e la direttrice sembra non voler cedere in nessun modo. Che dite vi sta piacendo ?
Vi aspetto come sempre un abbraccio.

Tu me appicciat 'o coreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora