Scesi le scale di corsa, la vidi appogiata alla macchina e le feci segno di salire, avevo gli occhi pieni di lacrime e le mani che mi tremavano.
" Rosa tutto ok? " Disse poggiandomi la mano sulla spalla, cosa che immediatamente allontanai notando il suo dispiacere.
" Parti e facciamo ritorno all'istituto " dissi categorica guardano fuori dal finestrino
" Ma le ventiquattro ore non sono ancora finite" disse dolcemente
" Direttrì t agg itt part "
Così senza controbattere accese l'auto e partimmo, ma fu qualche frazione di secondo e qualche chilometro più avanti che iniziai a piangere e lei se ne accorse. La vidi imboccare delle strade, che non mi erano familiari e improvvisamente fermarsi sotto un bellissimo palazzo, a Napoli lo chiamano il palazzo di vetro.
" Ch c facimm ca ?! " Dissi tra le lacrime e lei portandosi il dito alla bocca mi disse di stare in silenzio e mi fece segno di scendere dall'auto. Mi fece segno di seguirla, entrammo in questo palazzo e salimmo al secondo piano, cacciò delle chiavi dalla tasca ed entrammo. Era una casa stupenda, molto moderna e luminosa, piena di vetrate ed un balconcino meraviglioso, era pieno di rose.
" Benvenuta a casa mia - disse entusiasta - fai come se fossi a casa tua, mettiti comoda sul divano, the o camomilla ? " Chiese dolcemente.
" The "
Su quelle pareti erano presenti tantissime foto, sopratutto sue, poi c'era una ragazza che le somigliava, sicuramente la sorella, pensai. C'era parte della sua carriera, i suoi genitori, e tanti tanti quadri che illustravano la bellezza di Napoli.
" Adesso che possiamo parlare liberamente mi spieghi perché piangevi quando sei scesa ?" Disse passandomi la tazza di the e facendomi tornare alla realtà.
" Sofia perché siamo qui ! " chiesi disorientata da quel gesto
" Ti dispiace essere con me a casa mia? Volevo un posto un pò più intimo - mimò le virgolette - per stare noi due "
" Da stamattina non mi sembri tanto vogliosa di stare solo con me, in macchina non hai detto una parola, ti rivolgi sempre in modo autoritario, io capisco tutto ma non è sempre colpa mia "
" Rosa - disse ridacchiando - in auto ci possono sentire, le conversazioni sono registrate"
La guardai stupita, ancora una volta aveva fatto qualcosa per proteggermi, le sorrisi ed abbassai lo sguardo, così i miei occhi si riempirono di nuovo di lacrime.
" Ehi - disse sollevandomi lo sguardo - che cosa succede ? Qui sei al sicuro "
" Niente Sofia, niente "
" Non è possibile! - esclamò - è successo qualcosa e capisco che i nostri ruoli sono in contrasto in questo momento, ma ti prego dimmi che non ti ha chiesto di fare nulla " disse afferrandomi la mano
" No, ti prometto che non farò cose stupide "
" Allora dimmi cos'hai Rosa! Ti prometto che qualsiasi cosa sia resterà in questa casa, come confidenza tra noi due "
" Sofi non posso davvero " dissi iniziando a far scendere le lacrime, come potevo dirle che starmi vicino era il suo pericolo maggiore ?!, il mio sguardo si rattristò nell'immediato ripensando a quelle parole .
" Ehi ascoltami, non voglio costringerti ma voglio che queste ventiquattro ore siano magiche per noi. Rendiamo questa casa il nostro nido d'amore. Ci stai ? " concluse sorridendo.
La guardai era meravigliosamente bella, e quella serata aveva un sapore di normalità che non provavo da tanto. Mi sentivo a mio agio, ero felice e mi sentivo al sicuro. Le feci un senso d'assenso ed immediatamente si alzò dal divano felice e mi trascinò con lei vicino la cucina, dove iniziammo a mettere su una padella con olio basilico e insieme iniziammo a tagliuzzare i pomodorini, un bicchiere di vino e
" Alexa metti musica romantica " disse, io le sorrisi e mi sembrò magico quel momento.
" Così è una serata romantica ?"
" Ovviamente mia principessa " concluse baciandomi sul naso, un gesto così semplice e dolce che mi fece sentire in pace con il mondo. Mentre era hai fornelli, mi avvicinai e l'abbracciai da dietro, ma ci fu un suo scatto repentino che mi fece sussultare " Non volevo fare niente Sofia, scusami, volevo abbracciarti " dissi indietreggiando, quando poggiò la mano sulla pistola che aveva ancora dietro la schiena.
" Scusa - disse vedendomi impaurita e forse un po dispiaciuta - non volevo e che avevo dimenticato di avere ancora la pistola "
" Nemmeno io ci avevo fatto caso, ma stai tranquilla, puoi tenerla se non ti - tentennai un attimo, ma continuai - senti al sicuro "
La vidi tentennare, poi mi prese la mano e mi trascinò in camera da letto, difronte una parete totalmente bianca con dei disegni astratti e tipo delle impronte digitali " Premi qui con forza " mi disse indicando un punto sulla parete. Lo feci ma non ne capivo il senso, poi subito dopo capii, quando vidi una cassaforte incastonata nel muro.
"Sofia non devi, non devi dimostrarmi niente, io capisco " dissi indietreggiando. Mi fermò, mi riposizionò davanti la cassaforte e mi abbracciò da dietro sussurrandomi all'orecchio " 101003 e premi il verde " la cassaforte si aprì, mi passò la pistola ma io non la presi, quell'attimo mi inquietò, riportandomi alla mente tanti momenti " prendila Rosa, voglio farti capire quanto mi fido di te e quanto voglio che tu sia parte di me ". Quelle parole mi resero felice, così l'afferrai, era pesante l'avevo quasi dimenticato, la vidi guardarmi e attendere, la riposi al suo posto e richiusi il tutto. Ci guardammo, furono attimi molto intensi, ma si stava fidando di me ed io ero la persona più felice del mondo.
" Forse dobbiamo andare a vedere il sugo ? " dissi ridendo
" Cazzo!" Esclamò correndo in cucina.
Iniziammo a mangiare, fu un momento piacevole e di armonia, i nostri sguardi erano carichi di intesa, amore e spensieratezza. Sapeva davvero cucinare bene, quel sugo fu meraviglioso e potevo assaporare tutto l'amore che ci aveva messo, tutta la paura e la fiducia, tutta l'ansia e il non volerci pensare, tutte le nostre differenze e le nostre similitudini, fu tutto meraviglioso e più la guardavo più mi rendevo conto di quanto fossi pazzamente innamorata di lei. La musica di sottofondo ci aveva fatto compagnia in ogni attimo della serata, ma improvvisamente iniziò una canzone che non conoscevo e non avevo mai sentito, quindi non ci diedi peso, ma improvvisamente lei si alzò e mi portò al centro del soggiorno, mi posò una mano sulle spalle, mettendola intorno al collo e con l'altra mi tirò a sé. Eravamo scalze, era più alta di me e io dovevo guardarla dal basso,così sollevai lo sguardo e teneramente la guardai, mi sorrise ed iniziò a sussurrarmi quelle parole :
" Ricordati di noi a bere dentro a un bar
Di quelli con l'insegna luminosa che non va
Ricordati di noi a combinare guai
Ma quante cose devo ancora dirti
Ma quante
Ma quante volte devo ancora dirti che mi spiace
Che non sono capace
A vivere una vita senza te
Non ci sono più canzoni da cantare
Farfalle da mangiare
Ho un dubbio dopo l'altro ma so che
Voglio, voglio te, solo te, soltanto te, ah
Ti dirò, finirà, e chissene frega
Tu butta tutto via, non è importante
Per me sei devastante
Per me sei devastante "
" Tu sei devastante per me " le sussurrai e sulle note di quella canzone, iniziammo a baciarci, le nostre lingue si chiesero il permesso, si intrecciarono, i nostri corpi si muovevano all'unisono, le nostre mani si intrecciarono. Mi sfilò la maglia ed inizò a baciarmi tutto il collo scendendo fino al torace, delicatamente spostò le spalline del reggiseno e me lo tolse. Scese a baciarmi i capezzoli, ero in estasi, gemevo ad ogni tocco ed ero eccitatissima, la desideravo con ogni fibra del mio corpo. Le tolsi la maglia e mi comportai di conseguenza, era la mia prima volta, ma mi sembrava fosse accaduto già mille volte con lei. Le mordicchiai i capezzoli e la sentii gemere, poi scesi più giù, le aprii i pantaloni, glieli sfilai era meravigliosa, perfetta " sei bellissima " le sussurrai, " tu di più ". Iniziai a disegnare con la lingua la forma perfetta dei suoi addominali, le miei mani tenevano stretti i suoi seni ed intanto giocavo con i suoi capezzoli, amovo sentirla gemere sotto i miei tocchi. Scesi sempre più giù, il suo odore mi invase, ero veramente in estasi, mi fermai ad osservarla, non mi ero mai trovata in una situazione del genere ed avevo paura di sbagliare. " Ehi se non vuoi, vieni qui " mi disse dolcemente notando la mia indecisione, le avrei voluto dire solo che avevo il cuore a mille e la testa in tilt per tutto quello che stava accadendo. Non le risposi, ma le feci capire che non mi dispiaceva affatto, iniziai a baciarle l'interno coscia, poi l'inguine e infine iniziai a solleticare il suo clitoride, colpi secchi e decisi, sussultava ed io lo amavo. Mi avvicinai ed iniziai a succhiarlo, sempre con più foga, mi afferrò per i capelli, gesto che mi eccitò tantissimo e mi spinse ancora di più sul suo monte di venere. I colpi della mia lingua erano decisi, sempre più precisi e veloci, Sofia iniziò a muovere il suo ventre, sentivo la sua vagina scendere e salire sulle mie labbra, la mia lingua pentrarla e il suo sapore invadermi tutta. " Sei fantastica non ti fermare " disse, così con insistenza continuai, il suo bacino e la mia lingua erano in perfetto sincrono, lei gemeva sempre di più e le sue mani facevano sempre più pressione sulla mia testa, più fu un attimo qualcosa invase la mia bocca, era di un sapore e una consistenza diversa, il suo bacino iniziò a rallentare, il suo respiro fu più profondo e lungo, il suo corpo tremava e lei sussurrò " non ho mai avuto un orgasmo più bello di questo ". Sollevai la testa soddisfatta e felice di essere riuscita a raggiungere il suo piacere estremo, ripuli la bocca e mi avvicinai abbracciandola e coprendola con il lenzuolo cercando di riportare alla normalità i nostri respiri. Passò qualche minuto, dove potei osservare le sue forme, i suoi lineamenti, la sua bellezza a 360°, era veramente perfetta " Sei pensierosa " mi disse girandosi nel mio abbraccio.
" No ti ammiravo "
" Mica sono una musa - rise - non ti è piaciuto? Non sei stata a tuo agio ?" Chiese seriamente preoccupata
" Sofia - presi fiato - è stato il momento più bello e completo della mia vita. Sei perfetta in tutto e questo momento è stato perfetto "
" Lo sai ho provato tante emozioni, da quelle belle che ti riempiono il cuore di gioia a quelle più adrenaliniche soprattutto dovute al mio lavoro, eppure questo momento le conteneva tutte "
" Sei speciale. E non mi importa cosa il mondo dirà io voglio te "
" Anche io voglio te, soprattutto promettimi che non avrai niente più a che fare con quelle cose lì " disse riferendosi a mio padre e quella vita.
" Te lo prometto " dissi tentennando cosa che non passò inosservato.
" Mi dici cosa è successo oggi ? "
" Sofi niente davvero " dissi assumendo di nuovo la mia aria da dura e sciogliendo quell'abbraccio.
" Ehi ehi - corse afferrandomi le braccia e bloccando il mio allontanamento - non volevo questo, scusa hai ragione non dovevo richiedertelo, quando vorrai me lo dirai, mi preoccupo solo Rosa "
" Lo so " risposi secca.
Così la vidi cambiare espressione, si mise a cavalcioni su di me ed iniziò a baciarmi di nuovo, erano lenti e piccoli ma mi rimpi la faccia ed il collo e ad ogni suo tocco io gemevo. " Vuoi provare una cosa nuova ? - sussurrò, io annui - questo si chiama rubbit - disse prendendo un sex toy da dentro una scatola - ti succhiera il clitoride prima che lo faccia io - intanto l'azionò e lo posizionò ed io iniziai a sussultare - mi aiuterà nel mentre io ti starò dentro " e simultaneamente introdusse due dita dentro di me.
" Oh mio dio, I love you rubbit " dissi scherzando e tornando a ridere entrambe.
I suoi movimenti erano lenti e profondi, quasi potevo sentire le sue dita solleticarmi il cervello, ne introdusse un altro ed io mi sentii piena completa. I suoi affondi erano precisi e i suoi occhi incastrati nei miei erano l'eccitazione estrema. " Sei tutta bagnata " sussurrò notando il lago presente tra le mie gambe.
" Tutto merito tuo " dissi ridendo.
Mi pogiò la sua mano intorno al collo, fece una leggera pressione, mi eccitò tantissimo, i suoi colpi diventavano sempre più veloci ed io stavo morendo dalla voglia di esplodere sulle sue mani, ma volevo godermi quel gioco fino in fondo. Tolse il giochino, scese più giù e prese il suo posto, la sua lingua calda mi fece avere un brivido lungo la schiena, le sue mani erano un continuo entra ed esci, mi stava scopando anche l'anima. Fu qualche attimo, ed invasi la sua lingua e le sue mani, ero un fiume in piena, avevo i sensi alle stelle e ogni suo movimento mi faceva andare in estasi. Sollevò la testa, mi guardò e con un rapido movimento di lingua leccò le sue dita fradice del mio sapore, quel gesto mi incantò.
" Hai un buonissimo sapore " disse maliziosa
" Tu sei mia ! " Dissi possessiva avvicinandomi al suo viso e stampandole un bacio
" Rosa - disse prendendomi la testa tra le mani e guardandomi seria - Ti Amo " e non ci furono parole più belle e dolci per le mie orecchie, avevo il cuore che stava per esplodere e la testa andare in fumo, ma ogni mio singolo battito tachicardico le sussurrò " Ti amo anche io Sofia "*SPAZIO AUTRICE*
Ciao amiciii, questo forse è il capitolo che personalmente ho amato di più e mi auguro lo facciate anche voi. Come sempre vi aspetto e vi ringrazio immensamente per i numeri raggiunti siete fantastici. Un abbraccio e alla prossima.
P.S se vi va leggete dal testo della canzone in poi con " Devastante di olly" in sottofondo è così che l' ho scritto. A presto 😘😘
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Tu me appicciat 'o core
FanfictionDue famiglia i Ricci e i Di Salvo in continua guerra tra loro, una guerra inarrestabile. Un penitenziario minorile che prova a raddrizzare il tiro. Figli che pagano le conseguenze dei padri, delle madri. Figli di un educazione sbagliata, di un esem...