24. Libera Uscita

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POV Sofia

Ero nervosa, non ero lucida ed ero letteralmente in contrasto con il mio cuore, stavo facendo una fatica assurda a controllare le mie emozioni. " Cazzo" gridai entrando nel mio ufficio e sbattendo la porta. Portai le mani alla testa, ero esausta, pressarla così, i suoi occhi increduli, le manette che le stringevano i polsi, come ho potuto, pensai. Improvvisamente bussarono alla porta, speravo fosse lei, speravo volesse parlarmi e forse, parlando in privato, sarai stata un po più tranquilla.
" Avanti " dissi asciugando le lacrime
" Direttrice voleva vedermi?" Chiese Maddalena entrando in ufficio in punta di piedi.
" Come sta ?" Chiesi senza sollevare mai lo sguardo da terra.
" Chi direttrice ?" Fece la finta tonta
" Lo sai chi Maddalena! " affermai
" Beh - esclamò - se permette direttrice oggi non sembrava le fregasse qualcosa "
Portai gli occhi al celo e poi lasciai cadere un pugno sul vetro della scrivania, vedendo l'agente sussultare.
" Come sta ?" Ribadii
" Bene - rispose rassegnata - Rosa lo sa com'è non mostra niente a nessuno, le stesse anche andando a fuoco l'anima "
" Non ti ha detto nulla ?"
" No! - rispose nell'immediato. Poi ci pensò e continuò - beh si ha detto di essere molto delusa, solo questo ".
Cadde il silenzio, non avevo né la forza e né il coraggio di controbattere quelle parole, d'altra parte come poteva non esserlo? Sono impazzita per un messaggio anonimo dopo essermela portata a letto e avergli fatto capire certe cose. L'ho interrogata e lo massacrata, come potrebbe non esserlo.
" C'è altro che posso fare per lei?" Chiese dopo il lungo momento di silenzio.
" No vai - sospirai - Maddalena - finalmente ebbi il coraggio di guardarla negli occhi - grazie".
L'agente annuì, poi uscì fuori, la notte fu molto lunga, sono riuscita a dormire poco e niente ed il sole è già alto. Di solito si dice che la notte porta consiglio, ma io non ne ho ricevuti e soprattutto non so come comportarmi con lei, ma ci voglio parlare. Mi sciacquo velocemente e sento un forte vocio venire dalla finestra del mio studio, mi sporgo e vedo i ragazzi uscire fuori e dietro di loro le ragazze, scruto un po e poi la vedo. Non è truccata per niente, ha uno sguardo incazzato e mi sembra di cattivissimo umore, nemmeno lei avrà trascorso una bella notte. Mi sistemo e decido di scendere giù, può darsi che stare all'aria aperta ci permetta di parlare con più tranquillità. Saluto tutti, Massimo prova a fermarmi per parlarmi di qualcosa ma non mi importa, tutto può aspettare ho bisongo di parlare con lei, il senso di colpa mi sta ammazzando. Arrivo nel cortile, li vedo tutti svolgere delle attività, lei invece non la vedo e non capisco dov'è così mi avvicino a Maddalena che ho capito non la perde mai di vista.
" Maddale buongiorno, dov'è?"
"Buongiorno direttrì, brutta notte ?"
"Diciamo che per me non è mai stata notte, ma dov'è"
"È lì - fa segno con la testa - è stata con quei due da quando siamo scesi, giocano a scacchi o almeno così sembra, hanno parlato poco, non so che dirle "
" È incazzata ?"
" E che ne so io direttrì " disse Maddalena ridendo di guasto e prendendosi gioco di me.
Sbuffai, ma restai in silenzio, raccolsi tutto il mio coraggio e andai verso di lei.
" Buongiorno - dissi schiarendomi la voce, ma non ricevendo risposta - ho detto buongiorno " ribadi alzando il tono di voce
" Buongiorno direttri, ci scusi ma qua ci giochiamo la pelle - disse ridendo il ragazzo - che brutta cera che ha " concluse guardandomi .
" Eh - accennai ad un sorriso - Rosa - dissi provando a richiamare la sua attenzione che fin a quel momento fu nulla - possiamo parlare un attimo " non ebbi risposta, anzi mi ignorò completamente e ribadì al compagno di gioco " giochi o me ne vado ?" Disse sbattendo una pedina sul tavolo.
" Eh statt calma tarantè ! Ci sta la direttrice che ti vuole parlare" Disse Pietro, mentre Susanna rideva alle mie spalle.
La guardai perplessa e poi dissi " Davvero Rosa siamo tornate a questo?" sentendo il nomignolo con cui l'aveva chiamata il ragazzo.
" Fatt e cazz tuoi e capit - disse rivolgendomi un veloce sguardo e facendo una mossa sulla scacchiera - scacco matto cap e cazz " disse ridendo ed accendensosi una sigaretta
" Maro direttrice mi avete distratto " disse il giovane ridendo.
" O' scapestra vien ca, m serv un che fa o'purtier - disse Eduardo da lontano - amo tu vien a' fa o' tifo" continuò chiamando a sé anche Susanna.
Nessuno disse una parola ma bastò lo sguardo della più piccola per far muovere i due in direzione di Eduardo, lasciandoci così finalmente sole. Aspettai che si allontanassero un po e mi avvicinai a lei sedendomi difronte, sul posto lasciato libero da Pietro.
" T' vuo fa na partita?!" Chiese continuando a fumare
" Se mi dai la possibilità di parlarti si "
Rise. " Allora fa na cosa nu gioca " continuò raccogliendo le pedine.
" Aspetta - dissi afferrandole il polso e ricevendo un occhiataccia in cambio - giochiamo, va bene " conclusi pur di stere qualche tempo con lei.
Iniziammo la partita e il silenzio tra le due cadde, io non ero questa grande giocatrice ma ci provai, ad un tratto però decisi che se non avesse voluto parlare lei, poteva ascoltarmi " Rosa - dissi sotto voce quasi - mi dispiace per ieri "
Sollevò immediatamente lo sguardo dalle pedine " gli scacchi sono un gioco di silenzio e riflessione, shh " disse portandosi il dito alla bocca.
" Ti prego Ro, ascoltami lo so che mi sono comportata male, so che è sembrato che di te e di noi non me ne fottesse niente, ma ti giuro che non è così - continuai giocando, ma lei non rispose, così continuai - ho solo avuto paura, non posso difendere te qua dentro, non so chi mi cerca la fuori, è una situazione strana ma tu sei importante per me " non finii di dire quelle parole che lanciò all'aria il tavolo con tutti gli scacchi, si sollevò dalla sedia ed iniziò ad imprecare contro di me, aveva gli occhi pieni di lacrime ma allo stesso tempo stracolmi di rabbia, non l'avevo mai vista così. Maddalena accorse per portarmi via di lì, Beppe e Massimo provarono a fermarla trascinandola praticamente via. Quando fummo in ufficio, Maddalena continuava a parlarmi, ma io non recepivo una sola parola di quello che stava dicendo, non capivo, facevo veramente fatica a connettere il cervello con la realtà, la sua reazione era stata così impulsiva e violenta che quasi mi aveva spaventata.
"Direttri!" Gridò per l'ennesima volta Maddalena scuotendomi dal mio stato di stupore
" Eccomi, eccomi " dissi ritornando sul pianeta terra
" Sofia ma cosa cazzo è successo " disse Massimo arrivando dalle scale
" Niente è colpa mia ragazzi l'ho istigata " conclusi cercando di chiudere quella conversazione velocemente.
" Sofia non è colpa tua l'abbiamo visto tutti che è stata lei a reagire, faccio partire l'isolamento?"
"Massimo ho detto di no!"
" Noi siamo qua per difenderti e quello che tu non capisci e che queste merde non cambieranno mai !"
" No sei tu che non capisci che questi ragazzi sono così plagiati dalle loro famiglie che continuano a fare cazzate " dissi alzando il tono di voce
" Non mi sembravi così favorevole alla sua rinascita quando l'hai interrogata "
" Vattene fuori di qui ora ! - dissi indicando la porta - subito " gridai, vedendo tutti uscire fuori nell'immediato.
" Direttri ha bisogno di qualcosa ?" Disse Maddalena prima di uscire
" Tu resta per favore " così rientrò e chiuse la porta. Ci furono attimi di silenzio, poi non riusci più a mantenere le lacrime e scoppiai in un mare di pianti. Da lì Maddalena mi fece delle domande, gli raccontai tutto quello che era successo tra me e Rosa, quello che avevamo provato, tutte le mie paure e le difficoltà che ci sono, ormai sapevo di potermi fidare di lei.
" Direttri ma posso farle una domanda "
" Certo " dissi tirando su col naso
" Lei è innamorata ? "
Restai un attimo a fissarla, poi decisi di non mentire più " Si, mi sono maledettamente innamorata di Rosa Ricci " conclusi lasciandomi andare sul divano.
" Ma io dico tra tutte, proprio lei " disse Maddalena sorridendo e contagiandomi.
" Io quando sono con lei mi sento viva "
" Lei lo sa che questa storia ha l'uno per cento di possibilità di sopravvivere "
" Lei non è come la sua famiglia, Rosa è pronta a cambiare, ma noi non riusciamo a comunicare. Ed io più che lasciarla libera la fuori nelle grinfie del padre preferisco sconti la sua pena. Poi la paura mi fa andare in palla, ho sempre paura lei mi nasconda qualcosa e quindi diventi paranoica e sbaglio nei suoi confronti " dissi portandomi le mani alla testa
" Queste cose gliele ha mai dette ? "
Non ebbi tempo di rispondere che bussarono alla porta, mi diedi una veloce sistemata ed andai ad aprire la porta.
" Rosa " dissi sorpresa di vederla lì
" Direttrì è voluto venire lei personalmente e siccome oggi sta nu poc storta " disse Nunzia
" No no ha fatto bene, vieni " dissi invitandola ad entrare
" Tant facc subito - disse verso Nunzia e socchiudendo la porta - ij - poi vide Maddalena, ed io nell'immediato le chiesi di uscire, ma fu stesso la ragazza a fermarla - resta resta Maddale - continuò sorridendo, a mo di sfida - ij venerdì esco, mi hanno dato un permesso "
" Va bene ti accompagno io " risposi all'istante
"No forse nu te chiaro direttrì, il magistrato mi ha accordato un permesso in libera uscita, grazia a tutte le sue raccomandazioni e meravigliose lettere "
" Che cazzo dici - dissi strappandole atto giudiziario dalle mani e leggendolo velocemente - non è possibile " dissi guardandola
" E invece si è così- continuò ridendo -ven papà a m piglià così lo salutate direttrì " continuò incrociando le braccia al petto.
" Rosa - dissi guardandola e cercando di convincerla a non fare cazzate - ti prego parliamone insieme "
" Nu teng nient a ricer ij. Ven papà a m piglia e bast. Ed è il magistrato che decide " concluse girando i tacchi ed andando via .
Guardai Maddalena sconvolta e stravolta.
" Chi cazzo è il magistrato?! - Chiese l'agente prendendo il foglio e leggendolo - Di Guglielmo"
Presi il cellulare e immediatamente lo chiamai, siccome era uno di quelli con cui avevo un minimo di confidenza
" Francesco ?"
" Ciao Sofia come stai ?"
" Chi cazzo ha accordato la fuoriuscita di Rosa Ricci da sola ?!"
" Io perché? Ci sono tutte le tue relazioni, ho deciso di darti ascolto, non sei felice "
Non risposi nemmeno e staccai, ero incazzata nera e avevo un bruttissimo presentimento per quell'uscita, guardai Maddalena ed era perplessa tanto quanto me.

Tu me appicciat 'o coreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora