29. Tu me appicciat 'o core

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Sei mesi dopo

Da quel giorno tante cose sono cambiate, la mia vita è cambiata e giorno dopo giorno lavoro per dimenticare il mio passato e costruirmi una vita nuova,un'identità nuova, in una nuova terra e in una nuova casa. Questo percorso è stato intenso, difficile e tortuoso, ma ho scoperto che l'amore ti cambia, ti da la forza di andare avanti, di migliorarti ma soprattutto l'amore ti rende completo e Sofia mi completa. Per me lei ha stravolto completamente la sua vita, ha lasciato il suo lavoro, si è trasferita con me alle Canarie dove per adesso viviamo ancora sotto protezione, ci sono guardie che circondano tutta la nostra abitazione e vivono praticamente con noi, ma lei mi ripete di continuo che è felice e che le sta bene così. Io forse non sono mai riuscita a parole a dirle veramente quello che lei è per me, impossibile a volte dirgli davvero come la vedo, dovrei regalarle i miei occhi per farglielo comprendere. La vedo e mi rendo conto di quanto sia fantastica e di quanto io abbia bisogno di lei dalle cose più stupide ai momenti più traumatici per me. Un sorriso mi comparve sul volto quando la vidi uscire dall'acqua , la nostra casa aveva un entrata diretta sulla spiaggia e passavamo le nostre giornate tra la spiaggia, il mare e fare l'amore in ogni luogo.
" Ciao amore "
" Ciao piccolina " disse baciandomi la fronte
" scusa se non mi sono svegliata presto per venire al mare con te "
" Tranquilla, stanotte hai avuto gli incubi e hai dormito male, ti ho lasciato riposare, ma in compenso - disse togliendo le mani da dietro la schiena - ti ho raccolto queste - facendomi vedere le tante conchiglie prese - così puoi fare le tue collane e i tuoi bracciali " finì con il sorriso stampato sul volto.
Io sorriso e poi l'abbracciai forte e le regalai tanti baci.
" cosa ti va di fare oggi ?" Chiese
" quello che vuoi amore, ma prima devi asciugarti così in casa non ti faccio entrare "
" Quanto sei noiosa " disse fingendo di portare gli occhi al cielo
" Sbrigati, che intanto metto a cucinare - dissi dirigendomi in cucina - sai chi c'è di guardia ? Così lo invitiamo a pranzo "
" Non lo so oggi non ho visto né sentito nessuno strano "
" Ma ci sono vero ?" Chiesi andando nel panico
" ehi ehi sta tranquilla sono qui " disse provando a tranquillizzarmi.
Un po' mi scocciava vivere sotto scorta, ma la loro costante presenza mi faceva sentire al sicuro e seppur non lo davo a vedere ero felice quando c'erano.
" Senti pensavo ti va se prendiamo un cagnolino?"
" Togli le mani da lì - dissi ammonendola - queste sono per il pranzo - continuai scherzosa - adorerei avere un cane "
" Allora oggi andiamo al canile, ce n'è uno proprio qui vicino "
" Allora va a farti la doccia, guarda qui hai bagnato tutto lo sgabello "
Improvvisamente suonarono la porta ed entrambe ci irrigidimmo, le guardie di solito avevano un suono particolare per farsi identificare e non era questo. Ci guardammo, Sofia prese la pistola e caricó il colpo in canna avvicinandosi lentamente alla porta.
" Chi è " e cadde il silenzio, io ero immobile vicino i fornelli, trattenni il respiro, avevo paura a fare il minimo rumore.
" Signora sono il postino, ho una lettera da darle che non posso mettere nella buca "
Guardai Sofia, le feci cenno di aprire, così poco a poco aprì leggermente la porta
" Hola signora, questa è per lei, la ringrazio e arrivederci " un ragazzino così simpatico e carino che mi fece scappare un sorriso
" Grazie " disse di tutta risposta Sofia. Socchiuse la porta ed io finalmente tornai a respirare non appena la vidi tornare verso di me.
" Ehi ehi non è nessuno sta tranquilla " disse stringendomi forte
" cos è ?" Chiesi vedendo la lettera intestata al ministero di giustizia e assumendo in espressione preoccupata.
" Forse è ciò che aspettiamo da un po' " disse lei assumendo un aria seria.
" Aprila tu, ti prego " chiesi terrorizzata da quello che poteva esserci scritto là dentro.
Apri la lettera con molta calma, la lesse tutta fino alla fine e poi alzó gli occhi guardandomi intensamente.
" Cosa c'è ?! - Chiesi con le mani che mi tremavano e la voce che mi si rompeva in gola - che cosa c'è scritto, Sofia cazzo " dissi iniziando a piangere
" C'è l'abbiamo fatta " furono le uniche parole che riuscì a dire prima di prendermi in braccio, baciarmi e festeggiare con me. Mio padre aveva ottenuto l'ergastolo e con lui erano stati proscessati e messi dentro tutto i suoi scagnozzi, Eduardo, Susanna nessuno era scampato alla giustizia, io invece avevo avevo la libertà condizionale, c'erano ancora delle cose da fare dei processi da affrontare e accuse da far decadere. Ma da adesso in poi potevamo vivere la nostra vita in pace, sperando un giorno di poter fare a meno della scorta, crearci una nostra famiglia ed essere felice per sempre.
" Ti amo" dissi sentendomi alle stelle
" Ti Amo Rosa Ricci e devo dirti una cosa tu me appicciat 'o core ".
Iniziammo a baciarci, chiusi il fuoco e le dissi che volevo solo fare l'amore con lei per tutta la giornata senza sosta, sognare e progettare la nostra lunga vita insieme.

*SPAZIO AUTRICE*
Eccoci qui amici miei alla fine di questo viaggio, magnifico e pazzoide allo stesso tempo. Sono felice di avervi appassionato, sono felice di avervi trasportato e fatto vivere questa pazzia con me. Ogni sentimento che voi avete provato mi ha reso felice, mi ha dato la forza di andare avanti anche quando avevo i miei blocchi. Vi ringrazio per esserci stati sempre, per aver speso anche solo 5 minuti della vostra vita per dedicarli alla mia storia, alla mia scrittura. So di dover migliorare, ho ancora tanti passi avanti da fare per poter essere davvero soddisfatta di quello che scrivo, ma voi mi rendete felice.
Per adesso vi abbraccio e spero di risentirvi e rivedervi nella prossima e futura storia che mi verrà in mente.
Baci e me appicciat 'o core ❤️

Tu me appicciat 'o coreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora