13. Sara

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Vidi Maddalena confusa, arrivammo al penitenziario e si volle immediatamente accertare del mio stato di salute, guarò i polsi e mi portò in infermeria.
" Fa male ? " Chiese
" No! " Dissi in realtà sofferente
" Perché menti se stai soffrendo ?"
" Nu so cazz re tuoj"
La vidi guardarmi delusa come sempre dalle mie risposte , così provai a raddrizzare il tiro " Scusa! Sono molto nervosa, mi dispiace "
" Tranuqilla, con te ormai ci sono abituata " disse facendo spallucce.
" Maddalena davvero, mi dispiace per tutto "
" Tranquilla Rosa, tieni metti questa crema che te lo fascio e per un po per te niente manette "
" grazie " dissi sorridendole mentre mettevo la crema e lei mi posizionava la fascia, tra noi cadde il silenzio.
" Posso farti una domanda?" Chiese interrompendo quel momento
" Certo " risposi
" Perché questa insistenza nel vederla se poi ne sei uscita così da la dentro ? "
Bella domanda pensai, sorrisi e davvero speravo bastasse perché non sapevo cosa dirle.
" Tranquilla se non vuoi non sei obbligata a rispondere " aggiunse.
" Menomale allora, perché non mi va - dissi - grazie, grazie ancora "
" adesso va, forza va "
Ritornai in cella e con mia poca sorpresa Silvia era in estasi e non vedevo l'ora di chiedermi tutto, ma dalla mia faccia capì che qualcosa non era andato a buon fine.
" Piccre che succies ? "
Alzai le spalle davvero ero così delusa che non avevo parole. Improvvisamente le lacrime involontariamente rigarono il mio volto ed io non sapevo come fermarle.
"Rosa parlami, che succede?" Chiese ancora la ragazza
" È una stronza! - gridai - ha accettato di vedermi solo perché pensava io le dicessi qualcosa, per il resto non le importava nulla di me. Capisci Silvia niente, non mi ha chiesto nemmeno come stessi " .
"Ma davvero? Non ci posso credere, che stronza di merda, vieni qui " disse abbracciandomi.
Il nostro momento fu interrotto dalle sirene delle pattuglie e dal rumore del cancello dell' ipm che si aprì. Ci precipitammo alla finestra, probabilmente era un nuovo ingresso, tutti curiosi di vederlo, cercammo di sporgerci quanto più possibile, ma niente, vidi solo una chioma bionda, non capii nemmeno se fosse maschio o femmina.
"Abbiamo carne fresca " disse Silvia
" Nu m n fott nu cazz" affermai
" Rosa sient, tu nu pò fa accusi, chella è sempre stata na stronza, di cosa ti meravigli??"
" Ma come s fa a s scorda chell che è successo? Io proprio non capisco veramente ".
" Evidentemente tu sei l'unica che si è illusa "
" We forza tutti in sala comune " Gridò improvvisamente Maddalena.
" Perché usciamo prima ? È già ora di pranzo ? "
" No, venite a conoscere la vostra nuova amica "
" Te l ho detto che era un nuovo ingresso" disse Silvia spalleggiandomi.
Andammo in sala comune, c'erano tutti anche questa ragazza, bionda, magra con gli occhi verdi, veramente una meraviglia, ma aveva un viso così angelico che quasi non credevo avesse fatto qualcosa di cattivo.
"Lei è Sara, una vostra nuova compagna " disse il comandante.
Tutti ci guardammo, i nuovi arrivati erano sempre un punto interrogativo, non sapevi mai se fidarti oppure no, se aprirti o lasciar perdere, se coinvolgerli o sarebbero stati solo rogne, ad esempio per me Viola è una rogna, pensai.
" Poi c'è un altra cosa che vogliamo dirvi, o meglio c'è un altra persona a cui vogliamo dare il nostro benvenuto - ci fu un attimo di silenzio - bentornata direttrice " concluse il comandante regalandole un sorriso a trecentosessanta gradi al momento del suo ingresso. Io mi irrigidi, non mi aspettavo che tornasse così presto, non aveva una bella cera, secondo me non è ancora in formissima, ma contenta lei pensai. Guardai Silvia, la quale si assicurò nell'immediato che io non commettessi errori, la tranquillizzai, non avrei fatto scenate, né tanto meno le avrei dato l'ennesima soddisfazione di vedermi star male, così assunsi la mia aria più spavalda e passandole letteralmente di fianco senza nemmeno rivolgerle uno sguardo andai a presentarmi con la nuova ragazza.
" Ciao io sono Rosa, lei è Silvia e lei è Kubra "
Vidi la ragazza sorridermi e di conseguenza presentarsi anche se conoscevo già il suo nome.
" Scusatemi e che io veramente mi sento molto a disagio " disse timidamente.
" È la prima volta che sei dentro ?" Chiesi
" Si " rispose abbassando lo sguardo.
Improvvisamente il mio sguardo si posò su di lei, Sofia mi stava osservando e non aveva un aria molto felice nel vedermi con quella ragazza, così ne approfittai per capire se i miei sospetti erano fondati. Poggiai la mia mano sul viso di Sara e con fare molto tenero glielo sollevai incastrando il mio sguardo nel suo
" Ehi sta tranquilla, qualche giorno e ti abituerai e qualsiasi cosa ci sono io " vidi la biondina riprendere il sorriso, mentre Sofia corrugò maggiormente lo sguardo.
" Ti va se ti faccio vedere la sala comune ? Così inizi a prendere confidenza con gli ambienti "
" Si molto volentieri "
" Allora vieni iniziamo da qui - dissi indicandole il pianoforte posto al centro della sala, dove per puro caso era poggiata Sofia mentre parlava con gli altri - vedi questo è lo strumento che utilizziamo quando seguiamo le lezioni di strumenti musicali, tu hai mai suonato?" Chiesi fissando intensamente Sofia che fingeva di ascoltare Beppe ma era solo ed esclusivamente proiettata su di noi.
" No, anche se a casa mia ne ho uno molto simile, mia madre suona "
" Se vuoi qualche giorno ti do qualche piccola lezione " dissi sfiorandole la mano, gesto che non passò inosservato all'adulta.
" Mi farebbe veramente tanto piacere " rispose la biondina.
" Poi qui abbiamo il biliardo, il calcio balilla e una console dove ci divertiamo a mettere musica soprattutto perché dobermann ovvero lui - dissi indicando il ragazzo di colore - ama scrivere canzoni per la sua innamorata, ovvero Kubra che però- dissi sorridendo - è la fidanzata di Pino o' pazz ovvero lui - dissi indicando il ragazzo biondino " la vidi sorridere, e di rimando lo feci anche io.
" waw beautiful vi fa un baffo " scoppiammo in una fragorosa risata, che improvvisamente fu interrotta da un applauso che proveniva dalle mie spalle.
" Se hai finito la visita guidata porterei Sara su in ufficio " quel suo tono arrogante mi irritò abbastanza.
" Cercavo di essere accogliente " risposi
"Cicerone stava a Roma, libero, non rinchiuso in cella, quindi puoi risparmiarti la visita guidata visto che la signorina - disse afferrando bruscamente Sara per un braccio - ha da rispondere di un omicidio "
" Lasciala le fai male !" Dissi avvicinandomi alle due
" Ti ricordo che qui comando io Rosa !" Affermò
" Rosa stai tranquilla - non discutere per colpa mia - andiamo direttrice sono pronta " affermò la ragazza bionda, liberandosi dalla presa e provando a calmare le acque.
Silvia mi si avvicinò, aveva visto tutta la scena e un piccolo sorriso comparve sul volto di entrambe.
" Sta for ca cap a direttrice !!" Affermò
" Ma non so, per una volta che volevo essere gentile " dissi incrociando le braccia al petto
Silvia sorrise " si Rosa Ricci proprio gentile volevi essere "
" Con me non lo sei mai stata - disse una voce alle mie spalle irritandomi nell'immediato - a me non mi hai mai accolto così "
" Viola - dissi riflettendoci un attimo, e cercando di mantenere la calma - io faccio finta che tu non esisti finché non invadi il mio spazio, la mia aria, come in questo momento e se non vuoi che ti schiaccio come una mosca sotto la mia mano ti conviene andar via " dissi molto seria
" Lo vede l'accoglienza non fa per te, dovrò guidarla io "
" Avvicinati a Sara e giuro che ti faccio saltare la testa e credimi ne sono capace sia qua dentro che la fuori " conclusi con tono minaccioso.
Viola si allontanò e finalmente tornai a parlare normalmente con Silvia, quando il nostro discorso fu nuovamente interrotto.
" Rosa dobbiamo parlare " disse Cucciolo
" Non vedi che sono impegnata ? " dissi superficialmente
"Mi manda eduardo "
" Dic 't sent " dissi dedicandogli tutta la mia attenzione
" Mi ha detto che devi contattare tuo padre, devono trovare un modo per evitargli Poggioreale, iss la nu c vo ij"
" Ma come faccio a contattare mio padre ? Siamo super osservati "
" Richiedi un incontro con il nuovo avvocato, parl cu iss, ha detto che di lui ti puoi fidare "
" Va bene, domani richiedo l'incontro e dic a Eduardo che ij non lo abbandono "
" Uè at fernut vuji e parlà ? " Disse Nunzia spuntando alle mie spalle
" E che 're ca mo nu 's po nemmen parlà chiù "
" Piccre tu fa 'a brav "
" Sempre Nunzia lo sai, ij so santa Rosa " dissi ridendo e andando verso Kubra ed iniziando una sfida di calcio balilla con gli altri, godendomi quei pochi attimi di spensieratezza.

*SPAZIO AUTRICE*
Ciaooo a tutti, eccomi come promesso sono tornata quanto prima. Come sempre mi auguro che vi piaccia e vi coinvolga. Qui abbiamo un nuovo ingresso, ci tengo a precisare che la foto che vedrete di Sara è stata generata con un programma di IA, quindi qualsiasi somiglianza a persone reali è pura coincidenza, ho solo generato un'immagine per dare un aspetto al mio nuovo personaggio. Baci baci.

Tu me appicciat 'o coreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora