Non smettevamo di baciarci i nostri corpi mezzi nudi che si toccavano e sfioravano. Esistevamo solo io e lei, ero in estasi e non avevo mai provato quelle sensazioni. Continuavamo a baciarci con foga, mi fece sedere sulla scrivania, iniziò a baciarmi il collo lasciandomi qualche morso qua e là, stringendomi forte a sé. Scese sempre più, mi tolse il reggiseno ed afferrò i miei seni tra le mani, le lasciai fare volevo che facesse con me tutto quello che voleva, e poi avevo paura a fare qualcosa di sbagliato. Con la sua lingua disegnò l' aureola del seno di destra, prese il capezzolo tra le labbra e mi fece sussultare. Spinsi la testa verso dietro, amavo ogni suo movimento su di me la desideravo più di qualsiasi cosa. Mi fiondai sul suo collo, la baciai con foga lasciandole la mia saliva lungo tutta la giugulare. Afferrai il suo reggiseno e lo tolsi lasciandolo cadere per terra e con uno scatto repentino la feci voltare, dandomi le spalle ed iniziando a baciarla tutta. Alzai lo sguardo il nostro riflesso che si vedeva nella porta era meraviglioso " guardaci " le sussurrai, ma un secondo dopo mi pentii di quella parola. Sollevò la testa e non appena vide le nostre figure riflesse si irrigidì e si allontanò da me rivestendosi nell'immediato. Quel gesto mi confuse, parecchio, la guardai e le dissi : " Sofia ! Ho detto qualcosa di sbagliato ?! Ehi che succede " conclusi scendendo dalla scrivania ed avvicinandomi a lei.
" Che cazzo sto facendo " disse rimproverandosi ed allontanandosi da me.
" Sofia ehi, guardami " provai a dire, ma mi ammonì nell'immediato
" Ma ti rendi conto ? - disse guardandomi con gli occhi spalancati - è pura follia, perderò il posto di lavoro - sentii la paura invaderla - ma porca puttana Sofia cosa hai nella testa la segatura " continuò rimproverandosi
" Ehi, ehi cazzo mi guardi - dissi alzando il tono di voce cercando di farla calmare - ma cosa dici ? Nessuno saprà di questo, ma adesso ci siamo io e te, lo so che lo vuoi pure tu Sofia "
" Io non voglio niente e tu sei pazza, non doveva accadere questa cosa, assolutamente no"
" Sofia, calmati ti prego mi stai spaventando "
" Te ne devi andare mafiosa di merda " Improvvisamente gridò.
Quasi potei sentire rimbombare quelle parole in tutto l'istituto, per un attimo mi preoccupai che tutti avessero sentito. Quelle parole mi colpirono come un proiettile dritto al cuore. Era questo tutto quello che lei vedeva? Ero solo questo per lei ? Una mafiosa ?. Poi mi soffermai a guardarla, la vidi veramente in una piena crisi di panico, piangeva, era agitata e continuava a fare e dire cose senza senso, così provai a trovare il coraggio di dire qualcosa, anche se quelle parole mi stavano bruciando dentro:
" Va bene se è quello che vuoi vado via, ma ho bisongo che qualcuno mi riaccompagni dovete aprirmi la cella e poi è notte se qualcuno mi vedesse da sola senza di te potrei incorrere in un rapporto" dissi avvicinandomi alla porta.
Improvvisamente la vidi lasciare tutto sul pavimento e si accasciò sul divano con le mani tra i capelli, nonostante tutto avrei voluto aiutarla ma non sapevo come. Il senso di rabbia era veramnete piu forte di tutto, ma c'era qualcosa che dentro di me mi convinceva che lei in quelle parole non ci credeva davvero, cosi stavo per andare via, ma poi ci pensai, lei aveva bisongo di me in quel momento e se qualcuno fosse entrato avremmo trovato una scusa, ma non potevo lasciarla sola. Lentamente mi avvicinai e mi accovacciai vicino a lei senza dire una parola. Nella stanza risuonavano solo le sue lacrime, che mi straziavano il cuore, ma rimasi li fino a quando non fu lei a rompere il silenzio dopo tanti minuti di attesa " perchè sei ancora qui! - tirò su col naso - non ti faccio schifo ? ". A quella domanda la guardai stranita, poi dolcemente le sorrisi e le passai un fazzolettino " No! E non voglio che tu dica queste cose ".
" Ti ho detto una cosa orribile " disse portando lo sguardo verso il pavimento. Così capii che era pentita di ciò che aveva detto e che il mio intento aveva ragione lei non lo pensava davvero. Le afferrai la testa tra le mani e feci si che i nostri sguardi si incontrassero " Non so perché tu abbia detto quella cosa, ma io lo so che tu non vedi solo quello di me. Quel bacio per me è stato qualcosa di magico, di desiderato, Sofia - presi un attimo di pausa - io lo so che tutto questo che sta accadendo è strano, è impensabile, ma credimi non c'è nulla di sbagliato. Siamo due persone che per puro caso e in circostanze particolare l'universo ha fatto incontrare, ma abbiamo entrambe dei sentimenti, vero e puri, e non c'è niente di male "
" Rosa - disse accennando un sorriso nervoso - ma tu ti rendi conto di questa situazione ? Non ha senso. Io sono la legge, la tua famiglia non la conosce nemmeno, io sono la giustizia, la tua famiglia è quella che fa giustizia da sola, io"
" io, io, io , la tua famiglia, la tua famiglia, ma non parli mai di me. Io la mia famiglia non me la sono scelta, mi è capitata e nonostante tutto, Sofia, mio padre mi ha cresciuta, mi ha protetta. È vero è colpa sua se sono finita qua dentro, è vero lui non è uno stinco di santo, ma Sofia io non sono lui, ho sbagliato sto pagando ma voglio una vita diversa "
" Rosa tu appartieni ad un sistema che io da una vita combatto "
" Aiutami ad uscire da questo sistema, aiutami ad essere diversa, aiutami a capire che oltre quello c'è altro. Perché non puoi credere che io voglia essere diversa da lui "
" Perché lo sai come si dice qua, chi nasce tondo non può morire quadro "
" Veniamo qua perché dite che dove riabilitare, perché volete che noi siamo consapevoli dei nostri errori e che diventiamo persone migliori, ti sto dicendo che voglio cambiare e non mi credi, ma allora non credi nemmeno in questo cazzo di istituto "
" Rosa tu non sei come tutti gli altri "
" Ma cosa vuol dire ?" Chiesi spazientita ed allontanandomi, Sofia sembrava non voler capire.
" Tu appartieni al clan dei Ricci, tuo padre lo sai quanta gente ha fatto ammazzare questa settimana? Sai quante cazzo di vite spezza tutti i giorni vendendo la droga ? Tu davvero credi che tuo padre accetti che io possa stare con sua figlia, quando tutti i giorni cerco un modo per incastrarlo e buttarlo dentro ? Rosa si realista, ma come credi che i nostri mondi si possano fondere "
" Ma perché non crederci ?! " continuai sbuffando
" Mettiamola così, cosa farai quando assisterai all'ennesima cosa fuorilegge che commetterà tuo padre? cosa farai al prossimo omicidio? Avrai il coraggio di denunciarlo? " incrociò le braccia al petto ed attese una mia risposta, che però non arrivò
" E poi Rosa, fra le altre cose tu sei minorenne e sai quanti cazzo di anni ho io ? Se qualcuno scopre che ho quasi fatto l'amore con te, ci mette me al gabbio"
" Tu hai quasi fatto l'amore con me ?" Chiesi facendo spuntare in sorriso sulle labbra.
" Rosa non c'è nulla da ridere "
" Hai detto di aver fatto l'amore con me " ribadii
" Quasi - sorrise - ma non è questo il punto " continuò seria
" Io non lo so come gestire questa cosa, non so come potrebbe essere e non so difronte a quelle cose come potrei comportarmi, ma io voglio una chans con te. Sofia io quello che provo per te non l'ho mai provato in vita mia "
" Rosa non può funzionare "
" Va bene, se ne sei convinta tu! - affermai - quindi sei così convinta di riuscirci a stare lontano, di non desiderarmi ogni volta che ti passo accanto, sei così convinta di volermi vedere con qualcun altro e sei convinta che non ne vale nemmeno la pensa provare ?"
" Rosa ti ho già spiegato i motivi " ribadì avvicinandosi e afferrandomi la mano.
La guardia delusa, non credevo fosse una persona che si arrendesse cosi facilmente
" Lasciami - dissi retraendo la mia mano - non toccarmi. Torna a fare la direttrice allora che io torno a fare la mafiosa " dissi assumendo la mia aria più spavalda
" Rosa ! - mi ammonì - ti prego non fare così "
" Così come? Hai detto che praticamente per me non c'è speranza ? Allora tanto vale che le bruci tutte le mie speranze. Adesso accompagnami" dissi girandomi di spalle alle parto ed abbassando la maniglia, ma nello stesso frangente mi fermò, facendo pressione con la sua mano sulla porta. Con l'altra mi afferrò da dietro e mi cinse il bacino accostandomi al lei e sussurrandomi
" Non ho detto che non hai speranze. Rosa io - sospirò - ho paura, ma non voglio perderti, non voglio vederti con nessun altro, non posso pensarti con nessun altro che non sia io, ma tutto questo sarà un casino "
Un leggero sorriso apparve sul mio volto e provai a rassicurarla voltandomi verso di lei e poggiando la mia schiena alla porta " io non ho detto che non sarà un casino, non ho detto che sarà facile e non ho detto che ho la soluzione a tutto. Ma ho detto che voglio provarci, perché mi piaci, mi fai stare bene e soprattutto mi tieni incollata sulla strada giusta ed io per te voglio provare a cambiare e a cambiare la mia vita, poi tutto il resto verrà di conseguenza. Ma ci voglio provare con te ! ".
I suoi occhi si riempirono di gioia, di speranza e soprattutto di felicità. Si avvicinò lentamente, il suo naso sfiorò il mio, poi le nostre labbra e alla fine ci baciammo. La passione ci travolse, la felicità ci travolse, le nostre labbra intrecciate si desideravano, il nostro bacio fu lungo ed intenso, ci staccammo per prendere fiato e poi ricominciammo, fino a che il sole non fu alto e il sole ci bruciò sulla pelle, nello stesso attimo in cui i nostri cuori persero un battito, quando guardammo l'orologio ed erano le 8 del mattino e li capiammo che presto si sarebbero accorti della mia assenza. La paura invase i nostri corpi ancor di più quando qualcuno bussò alla porta dell'ufficio della direttrice.
" Si può! "
" Cazzo è Maddalena !" Esclamai sotto voce
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Tu me appicciat 'o core
FanfictionDue famiglia i Ricci e i Di Salvo in continua guerra tra loro, una guerra inarrestabile. Un penitenziario minorile che prova a raddrizzare il tiro. Figli che pagano le conseguenze dei padri, delle madri. Figli di un educazione sbagliata, di un esem...