9. Socrate e il giovane Fedro

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Il bacio non è il punto d'arrivo, ma solo l'inizio di un viaggio intrapreso attraverso intricanti vie sconosciute, dove ogni attesa è una scoperta, ogni sussurro è una melodia ed ogni sguardo è una promessa di avventure ancora inesplorate.


Vorrei non avere paura e non essere piena di dubbi, tuttavia ogni passo avanti è come un salto nel vuoto, un'immersione nell'ignoto che sospinge tra le acque ambigue dell'incertezza.
Sospiro piena di timori, questa storia ha troppe incognite che mancano al calcolo finale, i problemi che porta sono maggiori di quel che ho risolto con un solo bacio, vorrei che fosse più facile. Nascondermi, quando vorrei gridare a tutti quello che mi s'agita dentro.


In pochi capirebbero, gli altri punterebbero il dito per giudicare.
Non so cosa accade alle persone ad un certo punto, dimenticano il cuore, ragionano con la crudeltà, perdendo di vista la bellezza dell'umanità racchiusa nei dettagli imperfetti e nei sogni intrecciati. Forse è solo questione di tempo, di aprire gli occhi all'amore e di lasciar entrare la comprensione, eppure è più facile sputare veleno, che far parlare l'anima.
Intanto che il mondo si perde nei pregiudizi e nelle apparenze, io continuo a coltivare la mia verità, a seguire il cuore che batte con forza dentro di me. Perché, alla fine, l'amore non si ferma davanti ai giudizi altrui, ma trova la sua via, tessendo destini in modo imprevedibile e magnifico.


Decido di mantenere il segreto, è una questione solo mia, mi rendo conto che le persone attorno a me non capirebbero davvero, ma non voglio neppure perdere il mio tempo a spiegare. E di preservare Andreas, perché, dietro quella facciata da professore serio e tutto d'un pezzo, c'è una fragilità che deve essere protetta a qualsiasi costo. La nostra storia è una tela leggera di emozioni e segreti, un capitolo silenzioso che scriviamo insieme, lontano dagli occhi indiscreti del mondo esterno.


Francesca grava la testa sulla mia spalla, segue la direzione persa del mio sguardo.
<< Stai pensando di uccidere la pizza o non ti piace? >>.
Non ho toccato la cena, lo stomaco è un volo di corvi dal becco avvelenato. Non è vero che si sentono le farfalle quando ci si innamora, in realtà fa male, uno squarcio nel tessuto dell'abitudine, sovverte ogni convinzione, cancella e riscrive daccapo, travolge e stravolge. Sono una funambola maldestra su una corda sfilacciata, alla ricerca di un nuovo equilibrio.
Penso ad Andreas, non riesco a far altro da quando ci siamo baciati a casa sua. Ed è strano perché è il ricordo più bello che ho, batte qualsiasi altro avvenimento lieto vissuto, è cosparso di chiarore, leggiadria ed una delicatezza che fa germogliare gigli bianchi nel torace.


Seduti al nostro tavolino c'è Anna, un suo amico, qualche conoscente dell'università. Si parla ancora della mia performance straordinaria di stamattina con la chitarra, le mie orecchie però si sono chiuse dal ciarlare esterno da un bel pezzo. Nessuno ha capito che stavo cantando per una persona ed una solamente, la stessa che al momento sta passeggiando nelle strade del cervello.


<< Che hai? >>, chiede lei, intercettando lo sguardo praticamente stravolto. << È successo ancora qualcosa con... ? >>, lascia cadere il discorso. Ci sono troppe persone, quindi parlerà in codice per non farsi capire. È così che fanno le amiche.


Strofino le labbra per impedire al sorriso malizioso di venire fuori, cerco di trattenerlo con tutte le forze, alla fine, però, ha la meglio e Francesca s'accende, spalancando le palpebre all'inverosimile. Fa una faccia buffissima.
Con lei, almeno, posso essere sincera. Ha tifato per me sin dall'inizio, poi non frequenta la mia università, non c'è pericolo che possa lasciarselo sfuggire, anche se dovrebbero torturarla per far sì che parli.


<< Non dirmi che... e che voi. Tu e... cioè... >>. Ha detto tutto, pur non proferendo niente. << Davvero? >>.


<< Non fino al punto che credi. >>, freno l'entusiasmo. Lei già pensa che ci sono finita a letto, invece è meglio andare con calma. Andreas ha un passato particolare, ha sofferto e devo capire quanto sono profonde le cicatrici nell'anima, dopo aver accertato quelle del corpo. Nella mia testa è una creatura bellissima da proteggere, ed io sono abbastanza forte da poterlo fare.


<< Quindi niente moglie e niente marito? >>.


<< Niente di niente, è liberissimo ed etero. >>.


<< E ancora non ti ha sprimacciato le tette e fatto sentire la bestia? >>, scherza scandalizzata, attenta che nessuno la senta. Più felice dopo le ultime settimane in cui mi ero letteralmente spenta. << Ma cos'ha questo uomo che non va che non ti è saltato addosso? >>. Talmente abituata ad uomini che mandano genitali via chat o che cercano di portarti a letto alla prima occasione, le sembra assurdo che ne esista uno che si comporti in modo diverso.


<< Eddai Fra! >>. Divento rossa in viso, è quello che ho pensato per la maggior parte del tempo. Prima, durante e dopo il bacio. Invece ha mantenuto la parola, mi ha riaccompagnata alla mia macchina e non si è spinto oltre.
Da una parte ho apprezzato, vuole andare con calma, posso capirlo, non è facile trovare qualcuno un giorno che guarda il tuo corpo martoriato come se fosse la cosa più bella del mondo. Ci vuole tempo per accettare la nuova realtà.
Dall'altra avrei apprezzato anche se mi avesse presa sul tavolo della cucina. Pure più di una volta. E anche sul resto del mobilio.


<< Eddai, cosa? Mia cara, dolce, pura ed ingenua Ellie Ellie, tu hai bisogno di cavalcare quell'uomo fino a quando non riuscirai più a reggerti in piedi e a lui non va a fuoco la bestia. >>. Scuote la testa melodrammatica. << Ma devo dirvi tutto io? Cioè sono le basi queste! Le prime settantadue scopate all'inizio del rapporto sono paradisiache, le migliori. Orgasmi così non ne avrai altri in futuro. >>.


Gratto impacciata la nuca.
<< Settantadue?! >>. Il numero esagerato fa ridere di gusto. << E questa chi l'ha detta? >>.


Si stringe nelle spalle, afferra un boccone di pizza e lo manda giù senza neppure masticarlo.
<< Io. Ovvio! Anni ed anni di pratica. Poi la passione svanisce e già è tanto se riesci ad arrivare ad una scopata alla settimana ed un orgasmo al mese. Da quanto non vai a letto con un uomo? >>.


Piego la testa. L'occhiata è da finto rimprovero.
<< Lo sai che andare o non andare a letto con uomo, non cambia niente nella vita di una donna? >>.


<< Lo so, ma tu hai accumulato tanta di quella energia sessuale repressa, che come minimo, se finite a letto, lui rivede la luce del sole l'anno prossimo direttamente. >>. Beve veloce un sorso di Coca Cola, è troppo impegnata nella conversazione per concentrarsi sul cibo. << Comunque, cioè dovete uscire, parlare, conoscervi! Mica puoi farlo all'università, che è un campo minato e tutti pettegolano. E in giro per la città non potete andare, non sai mai chi potete incontrare, voi siete pur sempre un professore ed un'alunna. A casa sua no, sarebbe palese che vuoi scopare. Invitalo a casa nostra! È un posto neutro, la Svizzera. Ci mettiamo d'accordo, esco e vi lascio soli per tutto il tempo di cui hai bisogno. >>.


L'idea mi piace, ed ha ragione lei, non possiamo uscire come una normale coppia. Ce l'ho ben presente le parole del ragazzo l'altro giorno, l'istituto lo licenzierebbe su due piedi se si scoprisse che ha una relazione con una studentessa.
<< Lunedì provo a chiederglielo. >>.


Increspa le sopracciglia, riprende a fare espressioni buffe.
<< Non hai il numero? >>.


Scuoto la testa, con un sorriso colpevole.
<< Tra una cosa e l'altra... non è stata la prima cosa a cui ho pensato. >>.


Si da una cinquina in fronte.
<< Ellie Ellie ma ti devo proprio dire tutto? Fatti dare il numero così potete fare sexting, e glielo fai venire più duro che ad un diciottenne in piena tempesta ormonale. Così quando ti prende, fa tipo effetto trapano. >>.


Scuoto la testa rassegnata, l'ansia si allenta, sta tornando pure la fame. Parlare con lei era proprio ciò che mi serviva.

<< Comunque vacci piano eh, gli uomini a quell'età hanno bisogno di tanto, ma tanto tempo di ripresa tra una botta e l'altra. Metti conto che gli piglia un colpo sul più bello? A parte che se riesce a non farsi venire un infarto a vederti nuda è già un miracolo! >>.



Il cervello segue il filone dei discorsi, le immagini prendono vita lussuriose nella testa. E sì ovvio che ci penso, ci penso molto, forse non ho fatto altro che pensarci dalla prima volta, e questo desiderio di fare l'amore con lui diventa ingestibile ogni istante sempre più.
Le sue mani, il calore del suo corpo, ogni dettaglio immaginato con una vivacità travolgente, quasi a bruciare nell'ardente fuoco di una passione irrefrenabile. La mente si trasforma in un turbine di pulsioni, mentre il corpo si prepara ad accogliere la tempesta imminente di una passione proibita e irresistibile.


Francesca tampona un tovagliolo all'angolo della mia bocca.
<< Stai sbavando Ellie. >>, mi prende in giro, ridacchiando, per poi dire una delle più ovvie verità esistenti . << Mi sa che finirete a letto molto prima di quanto credessi. >>.










Note:

Non uccidetemi pliz, so che è un altro capitolo piccolo, ma in questa storia volevo coltivarmi bene i personaggi e la loro psicologia (o pippe mentali), volevo che uscissero molto le insicurezze della protagonista, benché abbia un carattere forte. E soprattutto volevo creare personaggi umani, che sbagliano, confusi, che cambiano idea mille volte e pieni di dubbi.
Elena non ha mai provato un trasporto del genere per nessuno, e per questo crede che sia il sesso la risposta a questa forte passione. Non conosce altro modo per esternare la connessione delle anime. Nonostante sia "diversa", è comunque intrisa dagli schemi mentali della società, dove si reputa che il sesso abbia una grande importanza in una coppia.

Il titolo di questo capitolo è riferito al dialogo di Platone intitolato "Fedro", il filosofo Socrate e il giovane Fedro discutono della natura dell'amore e della passione. Platone esplora il dualismo tra l'amore sensuale e l'amore intellettuale, offrendo una visione complessa e articolata della passione.

Mi sono dimenticata di dirvi nel capitolo precedente che, la canzone in francese che ascoltano Andreas ed Elena in macchina è: "Dernière Danse", di Indila, che potrete trovare nella playlist assemblata per questa storia: https://www.youtube.com/playlist?list=PL-uSSeaH7ZuOegXyTfapTqqCXBzN8VSxI


Ringrazio SEMPRE le adorate Dreamerr01, LightWitchMoon ed EclipseOfRose, grazie del tempo che mi regalate sia per leggere che per recensire.

La storia può presentare errori ortografici.

Un abbraccio.
DarkYuna.

Tra le pagine di Te // (Alunna-Professore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora