Posso essere il tuo gatto? (pt.11 long version)

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Pov. Yoongi

Erano sicuramente le 4 passate quando iniziai a percepire dei movimenti al mio fianco, percepivo molto chiaramente il peso di quella che sembrava una gamba appoggiata sopra sulle mie, come percepivo altrettanto chiaramente dei capelli solleticarmi il collo.

Una gamba sulle mie??

Dei capelli sul mio collo??

MA COME ERA POSSIBILE SE IN CASA SONO DA SOLO??

I miei occhi si aprirono di scatto realizzando meglio il tutto e capendo sempre di più che tutto ciò che sentivo era la realtà e non un sogno.

In pochi secondi saltai giù dal letto per precipitarmi all'interruttore e accendere la luce, la stanza si illuminò e ora tutto mi sembrava più chiare,

"Tu...; come fai ad entrare sempre nei miei sogni e a farli sembrare sempre così reali? Cazzo mi stai mandando in pappa il cervello" attaccai la schiena alla porta e mi lasciai scivolare fino al pavimento, portandomi poi le gambe al petto e mettendomi le mani nei capelli;

"Ti p-prego, ti scongiuro, ti impliro ma non abbandonarmi di nuovo, i tuoi amici non mi vogliono bene e non voglio tornare in mezzo alla strada; farò tutto quello che vuoi, qualsiasi cosa, ma t-ti prego... f-fammi restare con t-te" mi disse quell'essere al dir poco celestiale prima di iniziare a piangere disperatamente, era terrorizzato, ma forse lo ero anche io.

In quel momento avrei voluto chiedergli tante di quelle cose, non avevo nemmeno io idea da dove partire e perciò decisi di restare in silenzio, vedendolo così indifeso e implorante mi spezzava il cuore.

A fatica spostai le mani dai miei capelli e le appoggiai al pavimento in modo da farmi forza sulle braccia per alzarmi, spensi la luce, trovandola solo incredibilmente fastidiosa in questo momento e non più strettamente necessaria, chiesi aiuto alla luce della luna, che penetrava dalla finestra, per arrivare al letto, o meglio, alla figura di quel ragazzo che ora aveva il corpo smossa da dei forti singhiozzi; con tutta la delicatezza di questo mondo appoggiai una mia mano sulla sua spalla nuda vedendolo quasi sussultare per lo spavento.

Il contatto con il mio corpo lo portò a rannicchiarsi ancora di più su se stesso, ma decisi lo stesso di non arrendermi, portai anche l'altra mano sulla sua spalla, le feci scorrere contemporaneamente in avanti racchiudendo il suo corpo in un lieve abbraccio, avevo così tanta paura di fargli male; era così indifeso e delicato, sembrava quasi un oggetto in vetro soffiato.

Il più piccolo urto l'avrebbe fatto in mille pezzi.

Tempo dopo iniziò a calmarsi e forse involontariamente a lasciarsi andare sempre di più sul mio petto, la mia parte da alpha protettore iniziò ad emergere dagli inferi e per questo mi ritrovai con il fortissimo bisogno di proteggerlo, da non si sa cosa e tenerlo sempre più stretto a me; ad un certo punto decisi di prendere parola "Non so niente di te... a partire dalle cose semplici, come il tuo nome, da dove vieni, quanti anni hai, ma soprattutto; come fai ad entrare sempre in casa mia senza che io me ne accorga. Chi sei realmente?" le mie ondate di pensieri finalmente trovarono la via di fuga, abbandonando il cervello per poi uscire dalla mia bocca in modo così naturale.

Questi erano dei pensieri che mi torturavano incessantemente già dalla prima volta che lo vidi in quello che pensavo essere un sogno; ma ora ho la quasi certezza che non sia mai stato un sogno.

"Io... M-mi chiamo J-Jimin e... ehm non so dirti le mie origini, ma sono in questa città da quando ero un cucciolo, ho 18 anni e... Sono il tuo gatto."

Ascoltai attentamente ogni singola parola che usciva dalla sua bocca, ma le ultime mi colpirono di più rispetto alle altre "Sei il mio gatto?" chiesi a bocca aperta;

"Ehm si?... Sono il gatto dorato che hai fatto entrare dentro casa tua una settimana fa all'incirca e quello che hai fatto entrare in casa anche ieri, sono sempre io; senti" catturò la mia mano e se la portò sulla testa iniziando ad accarezzarsi da solo usando la mia mano e sin da subito sentì le vibrazioni delle sue fusa sotto la mia mano e il loro suono così inconfondibile; "Quindi sei un ibrido?" gli chiesi scioccato, un mio sogno erotico era realtà e ora era qui, proprio dianzi ai miei occhi; "Oh beh credo di si, se intendi dire che sono per metà gatto e per metà umano si, sono un ibrido" nonostante la la luce fosse poca riuscì ugualmente a scorgere un suo sorriso e il leggdero rossore che prendeva spazio sulle sue guance.

Il bisogno irrefrenabile di racchiuderlo nuovamente tra le mie braccia mi colpì più forte di un fulmine e stetti ad ascoltarlo, portai le braccia ad allacciarsi intorno alla sua vita, per poi tirarmelo vicino; si ritrovò a cavalcioni sul mio bacino e con le braccia allacciate dietro al mio collo, "Oddio scusa non volev... mhh~" le parole gli morirono in gola nell'esatto istante in cui provò ad abbracciarmi con più forza, ma nel farlo andò a muovere il suo bacino sul mio; misi le mani sui suoi fianchi e li strinsi con fare rude cercando di scaricare un pò la tensione accumulata tra i vari dialoghi e il suo comportamento di ora.

Si staccò leggermente dal mio collo mettendo le mani sulle mie spalle spingendomi in modo da ritrovarmi con la schiena sul materasso e Jimin a cavalcioni su di me, ma le sue azioni successive mi lasciarono leggermente interdetto, vedendo per come stava andando la serata; si accasciò su di me mettendo la testa sul mio petto e portando le mani su di esso, esordendo con un "Voglio dormire così" disse ciò con gli occhi già semichiusi; mi trovai costretto ad arrendermi alla sua decisione, forse ero io il pervertito.

"Dall'ultima volta non hai ancora tolto quella cosa dura che avevi nelle mutande? Vorrà dire che ci dovrò pensare io..."

🔮Spazio Autrice🔮

Ciao a tutti☺️
Spero che stiate tutti bene e che anche questo capitolo via sia piaciuto😊
Spero di rivedervi al prossimo aggiornamento🤗

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