2 - Rescue Me

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Se fermezza non ha d'animo e destra, il chirurgo, sui libri invan s'addestra.

- Cristoforo Poggiali


Thirty Seconds To Mars - Rescue Me

«Cameron» bisbiglia qualcuno alle mie spalle, ma sono troppo concentrata a finire questo disegnino di una cassa toracica con il cuore trafitto da mille lame.

«Cameron» ringhiano di nuovo tra i denti.

Mi giro spazientita. È Nour, la mia coinquilina nonché suora mancata, o così mi piace chiamarla.

«Che c'è?» chiedo sbuffando.

«La professoressa ti sta chiamando!» esclama.

Sgrano gli occhi e mi giro verso la professoressa Winston. I suoi capelli castani sono raccolti in una coda bassa, con due ciocche che le sfuggono sulla fronte. Indossa un tailleur antracite e il camice bianco da medico, per ricordare a tutti chi è lei, e che lo sta facendo per noi.

Tiene in mano l'indicatore laser, che ora punta nella mia direzione anziché verso la lavagna.

«Signorina Forbes, può dirci cosa la sta interessando a tal punto da distrarsi dalla lezione sulla colecistectomia?» chiede contrariata.

«Mi scusi professoressa, stavo solo...» non mi lascia terminare la frase e continua «Non mi interessa cosa stesse facendo, ma se era distratta molto probabilmente sa già tutto sulla colecistectomia, motivo per cui può illuminarci su cosa sia» mi provoca.

Peccato che abbia scelto la persona sbagliata. Mi alzo in piedi, lisciando sul davanti la mia maxi T-Shirt che mi fa da vestito con su scritto "My anxiety is chronic but this ass is iconic" affinché la veda.

Con la coda dell'occhio vedo Nour mettersi le mani nei capelli e affondare il suo viso dentro al libro di Chirurgia Generale.

Mi schiarisco la voce e comincio «Colecistectomia. Tengo a specificare, per chi non ne fosse avvezzo, all'ultimo anno di medicina, che è una pratica chirurgica che consiste nell'asportazione della cistifellea. La cistifellea è quella sacchetta del sistema digerente che accumula la bile proveniente dal fegato. L'operazione può essere eseguita in via laparoscopica oppure "open", benchè più rara ai giorni d'oggi».

La professoressa mi interrompe con una mano, accompagnando il gesto con un'espressione indecifrabile sul volto, come se fosse orgogliosa ma al tempo stesso disgustata.

Mi siedo di nuovo, con un'espressione vittoriosa stampata in volto. La professoressa continua la sua spiegazione mentre io continuo ad occuparmi del mio disegno.

«Sei stata brava ma potevi evitare, dicendo semplicemente scusa» mi bisbiglia Nour alle spalle.

«E perché mai?» chiedo io inarcando un sopracciglio.

«Quella donna è pericolosa, mi fa paura. Non vedi come guarda tutti?»

«Proprio per questo ha bisogno di qualcuno che la metta al suo posto» sghignazzo mentre mi piego di nuovo sulla pagina di appunti vuota e continuo a disegnare.

Alla fine della lezione attendo come al solito Nour, che impiega sempre 30 ere geologiche a sistemare correttamente i libri all'interno dello zaino.

Con l'aula ormai vuota, la professoressa mi chiama di nuovo «Signorina Forbes, può venire qui un momento?» si è seduta sulla cattedra, con una gamba penzoloni, e l'altra poggiata al suolo.

Trascino i miei biker boots sul pavimento con la moquette, e la raggiungo.

Incrocio le mani dietro alla schiena, e rimango a fissarla finché non parla.

THE ANGELS - un amore eternoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora