23 - Quella prima volta: parte 5

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Amo essere considerata allo stessi livello degli altri, ma come si permettono di fare gli sbruffoni a quel modo? "Tesoro?", "Se ne hai il coraggio?". Cancellerò per sempre quei sorrisi ebeti dai vostri volti altrettanto ebeti.

-- Sei proprio sicura di ciò che fai, Vy? Larkin, il mio maestro, è molto più forte rispetto all'ultima volta che ci siamo affrontati...

-- Lo sono anche io -- rispose decisa la principessa, che per l'arma in questione avrebbe smosso mari e monti. Inoltre, ardeva all'idea di farla pagare amara ai due ragazzi per averla trattata con scherno.

-- Potresti perdere.

-- Vincerò, per il mio popolo, per Meridian, per Eden intera!

-- Vorrà dire che mi godrò l'incontro più epico della mia vita -- fece spallucce Arya, che poi si lasciò cadere di peso sulla poltroncina. -- Sappi che non raccoglierò i tuoi cocci quando tornerai in lacrime da me e non convincerò quei due a cedermi la spada.

-- Se non erro, le amiche dovrebbero dare supporto. Quel che mi pare di udire è tutto l'opposto di ciò che mi piacerebbe sentire, sai?

-- Ma tu mi vuoi bene proprio per questo -- le sorrise la ragazza, indicando con gli indici della sue mani un sorriso palesemente falso. -- Sono l'unica in tutta Eden che non ti sbava dietro come un cagnolino ben addestrato.

-- Antipatica!

-- Migliore amica del cuore!

-- Questo lo deciderò dopo l'incontro.

-- Non puoi vivere senza la tua migliore amica del cuore.

-- Smettila, mi fai perdere la concentrazione -- la rimproverò Vera, che poi diede le spalle alla sua amica e si diresse verso il ring, dove il ragazzo di nome Larkin la stava attendendo. Nel mentre, la principessa si tolse il basco, il cappottino di ecopelle e slegò i suoi capelli vermigli, acconciati a chignon affinché potesse nasconderli a occhi indiscreti, poi lanciò il tutto ad Arya. La ragazza, intenta a ordinare negli snack da un drone-cuoco, la cui testa ricordava la classica macchina dei pop-corn, venne colpita in pieno dai panni della sua amica e sbraitò qualcosa che Vera, tuttavia, non comprese. La sua mente era già sul ring.

-- Che colpo di scena, siete davvero la principessa di Meridian -- sorrise il ragazzo biondo. -- Non ne ero sicuro prima; ora ne ho avuto la conferma. 

-- Forse dovrei darle l'arma e basta -- suggerì Larkin al suo amico, richiesta che ricevette un secco no come risposta.

-- Stiamo per offrire ad Amnese e a Eden intera uno dei combattimenti più epici al quale si possa assistere, mio caro! Non è questo il momento di tirarsi indietro!

-- Se lo dici tu...

-- Avete finito di confabulare, voi due? -- li interruppe Vera, che aveva appena messo piede sul ring di fortuna. Il suo sguardo deciso avrebbe fatto indietreggiare chiunque, ma non Larkin, il famoso maestro che, secondo il parere di Arya, avrebbe potuto darle del filo da torcere.

-- Vedi? Anche lei non vede l'ora di assaggiarti. 

-- Smettila, Nathan, o ti spacco il cranio.

-- Quant'è nevrastenica la signorina quest'oggi -- lo prese in giro l'amico, che poi si avvicinò alla principessa con la stessa nonchalance di prima, atteggiamento che l'aveva portata a irritarsi non poco. L'aveva raggiunta per dettare le condizioni dell'incontro: Larkin l'avrebbe battuta tenendo gli occhi chiusi e le mani dietro la schiena; lei, dal canto suo, avrebbe potuto usare qualsiasi tipo di arma o tecnica di lotta. Sentendo tante assurdità tutte assieme rimase attonita; ripensandoci, poi, non poté che provare un certo fastidio. 

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