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Niccolò

Lei è qui stesa sul divano, le mie labbra sono continuamente attratte dal suo collo, è come se fossero una calamita e il suo collo una superficie di ferro, alla mia domanda se volesse che continuassi non ha ancora risposto, ma la sua mano che affonda tra i miei capelli è una conferma più che certa. Sento il suo respiro che si fa affannato mano a mano che il contatto tra di noi continua, allungo una mano e la porto sotto la sua felpa sfiorandole la pelle ma fermandomi alla sua vita, in questo momento la desidero troppo ma non so se è lo stesso per lei, quindi non voglio fare un passo falso. Inizio a succhiare pochi secondi la sua pelle ogni volta che la bacio e dal collo mi sposto poi al suo viso, lascio un bacio delicato sul suo nasino all'insù, e poi i nostri occhi si fissano per qualche istante, a tradirla sono proprio i suoi occhi che si posano sulle mie labbra facendomi capire che anche lei ha bisogno di quel contatto. Dopo 3 anni ci ritroviamo coinvolti in uno di quei nostri baci passionali e molto approfonditi, il mondo sembra fermarsi, ci stiamo raccontando un'infinità di cose solo attraverso un bacio, le nostre mani stringono l'altro con forte presa come se avessimo paura che potessimo scappare da un momento all'altro.

"Sto facendo una cazzata" esordisce lei all'improvviso interrompendo il nostro momento, si tira su e inizia a fare avanti e indietro per il salotto nervosa, "che ti prende?" Chiedo preoccupato, "mi prende che sono fidanzata Niccolò, che cazzo gli dico ora a Tommaso" continua ad agitarsi, provo a fermarla e a prenderle le mani, ma mi guadagno solo uno schiaffo dritto dritto sulla guancia, mi guarda perplessa per ciò che ha appena fatto, io afferrò il cappotto ed esco subito sbattendo la porta d'ingresso.

"A Nì, statte calmo, fatte na' biretta e vedi che te passa" mi dice Cocco allungandomi una bottiglia, "non sto a scherzà cazzo!" Sbotto all'improvviso, cala il silenzio tra di noi e le ragazze hanno il buon senso di dire che forse è meglio andare ognuno a casa propria, Adriano si offre di venire una mezz'ora da me per parlare e accetto. "Non buttarti giù Nic, non è proprio il momento e lo sai bene" mi dice il mio amica appena entriamo in casa mia, io mi trascino fino al divano per buttarmici sopra senza neanche levarmi il giubbotto, "avevi detto di volertela prendere, non puoi già arrenderti" continua lui affiancandomi, "Adrià, stavo per fà un casino" gli dico io con un cuscino che mi copriva la faccia, lui mi chiede di spiegargli è così iniziò a raccontargli dal momento in cui sono entrato a quello in cui sono uscito dalla villa della bionda. "Vabbè Nic, se n'te fermava è perché voleva pure lei" commenta lui alla fine del mio racconto, "sì ma infatti alla fine si è fermata e me sò beccato pure uno schiaffo".

Lei era una ragazza difficile da prendere, Ambra non si mostra per quella che è veramente da subito, inizialmente è come se mettesse una maschera, ed è solo se sai come prenderla che riesci a vedere la sua vera anima. Io l'ho vista, l'ho vista per un periodo che mi sembra quasi che mi sia scivolato dalle mani in un battito di ciglia, ma nonostante questo è stata la mia musa e le ho dedicato tutte le parole che avevo, perché con la mia musica voglio comunicare e arrivare al cuore delle persone, e spero di esserci arrivato al suo, perché lei dal mio non è mai uscita.

Tu mi hai salvato da me - 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora