Tu mi hai salvato da me - 2

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Niccolò

Mi sembra di essere tornato a respirare, nonostante io in realtà non abbia mai smesso di farlo. Mancano poche ore alla prima data e non sto più nella pelle, mi sono svegliato con tutta la felicità che si possa avere in corpo, ho una voglia matta di salire su tutti quei palchi e gridare insieme alla gente che si è fatta magari kilometri per assistere ad un mio concerto. Solitamente io sono sempre agitatissimo, ma oggi mi sento un filo più tranquillo, sapere che ci sarà anche lei a guardarmi mi rassicura e mi da anche l'opportunità di dedicarle finalmente tutte quelle canzoni di cui è stata la musa ispiratrice.

"Ao sei pronto" mi chiede Valerio avvicinandosi dietro le quinte, "si sì, sto carico più che mai Valè" rispondo euforico, vengono tutti a darmi la carica, oggi per la prima volta non sono seduto a misurarmi la pressione, la febbre e a farmi l'aerosol, perché è vero quando dico che lei mi cura questa bastarda ipocondria. Sento la batteria partire, il mio batterista è bravissimo e da una carica pazzesca sia a me che al pubblico, sento le urla, Felice è già pronto con il telefono in mano per riprendere l'ingresso sul palco, Giulia ha già la macchina fotografica e si sta dirigendo accanto al palco, poi ci sono i miserabili e mia madre che mi augurano in bocca al lupo prima che io vada.

"È bellissimo vedervi, mi siete mancati" dico al microfono dopo aver terminato il brano, "questa sera voglio che tutti voi mettiate da parte le varie divergenze e vi riavvicinate a quelle persone che vi fanno stare bene, o almeno provateci, io come avete visto ho la mia musa qua" un boato si alza e il cameraman inquadra Ambra che si trova sugli schermi laterali, "probabilmente dopo mi ammazza perché queste cose la imbarazzano, ma ci tenevo a ringraziarla per essere tornata nella mia vita perché il periodo senza di lei per me è stato come un tunnel buio spento, ora invece sto trovando i colori".

Iniziò a cantare 'quel filo che ci unisce' e sul maxi schermo dietro di me appaiono video e foto di me e della mia ragazza, è stata un'idea che mi è venuta all'ultimo e di certo non se l'aspettava. Lo stadio è totalmente illuminato dai flash dei telefoni e il mio corpo è coperto da brividi, se qualche anno fa ero convinto che avrei passato una vita solo, ad oggi posso dire che finché ci sarà il mio pubblico io non sarò mai solo. Sfilo gli auricolari per poter sentire il canto di tutta questa gente che è qua per sfogarsi, ci sono famiglie, coppie, fratelli e sorelle, e persino ex fidanzati, tutti hanno gli occhi lucidi, c'è chi ha addirittura le lacrime che scendono sul viso. Vedo mia madre sotto il palco, fiera di suo figlio, fiera di tutto ciò che faccio ogni giorno, anche se lei l'ha sempre saputo che prima o poi mi avrei mostrato a tutti cosa avessi da dire.