Ocean eyes-Chap.14

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La mattina dopo mi alzai svegliata dalla suoneria del mio cellulare.

Sospirai infastidita e presi il telefono rispondendo.

<<Pronto?>> Chiesi strofinandomi un occhio.

<<Dormi ancora?>> Mi chiese Aid dall'altra parte del telefono.

Normalmente avrei preso un colpo sentendolo, ma in quel momento ero troppo stanca.

<<Guarda che è prestissimo.>> Mi lamentai mettendomi a sedere e abbracciando Volantina, il mio peluches a forma di nuvola.

<<Sono le dieci di mattina.>> <<Le dieci è mattina presto!>> Sentii la sua risata attraverso il cellulare.

<<Okay okay scusa. Ti va se oggi pomeriggio andiamo a mangiare qualcosa insieme?>> Mi chiese.

Lì si che persi un battito.

<<Certo. A che ora?>> <<Passo a prenderti alle tre.>>

***

<<D'accordo, ora mi spieghi che cos'è successo con Spencer?>> Mi chiese il ragazzo sorseggiando la sua granita alla menta.

Io abbassai lo sguardo sulla mia bevanda rossa, alla ciliegia.

<<È complicato.>> Risposi quasi sospirando.

<<Andiamo, non è mai complicato. Che ha fatto? Era un fattone? Ti ha tradita? Non era bravo a letto?>>

Io risi leggermente.

<<Non litigavamo mai.>> Risposi.
<< E non è una bella cosa?>> Chiese lui confuso.

<<Si, ma... era troppo perfetto per me. Averlo vicino significava avere il ragazzo più perfetto del mondo, ciò significava che la fuori non c'era assolutamente nessuno per me perchè avevo il migliore di tutti. Non so se capisci.>>

<<Io non volevo smettere di cercare.>> Continuai <<Lui ha bisogno di una persona perfetta quanto lui. E io non lo sono affatto.>> Conclusi guardando il ragazzo.

<<Sei perfetta invece.>> Disse lui e io arrossii come mai avevo fatto in sua presenza.

<<Non mi conosci abbastanza Aid, altrimenti non me lo diresti.>>

<<Lo dico proprio perchè ti conosco fin troppo bene.>> Disse.

Io lo guardai stupita mentre si avvicinava lentamente al mio viso.

Lo guardai negli occhi, quegli occhi spettacolari, che mai avrei potuto dimenticare.

A un certo punto però sobbalzammo entrambi sentendo una palla rossa colpirci.

<<Brian! Ti ho detto di stare attento con quella palla!>> Una donna giovane dai lunghi capelli biondi, un po' spettinati, ci venne incontro.

<<Scusate tanto ragazzi.>> Ci disse avvicinandosi a noi.

<<Non si preoccupi signora.>> Dissi sorridendole.

<<Mamma!>> Dietro di lei comparve un bambino. Non aveva più di cinque anni, i capelli corti erano castani, molto più scuri rispetto a quella della madre, e i grandi occhi color miele ci guardarono quasi impauriti.

To the man I loved too much - Αιdαη GαllαghεrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora