La versione delle tre di notte-Chap.1

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La dolce musica che avevo messo come suoneria si mise a suonare all'impazzata, interrompendo i pochi attimi di tranquillità delle mie frenetiche giornate.

Sbuffai prendendo in mano il cellulare e risposi senza nemmeno guardare di chi si trattasse.

<<Pronto?>> Dovetti spostare un paio di volte il cellulare sull'orecchio per colpa degli orecchini che agghindavano tutto il bordo.

<<Ciao Beatrix>> Mi salutò Mathias, il mio collega fidato.

Non mi piaceva il termine manager, mi faceva sembrare piú importante di quelle che in realtà ero, perciò lo avevo sempre chiamato collega di fiducia, o collega fidato.

Mi misi seduta sbadigliando e non compresi a pieno tutte le parole che uscivano a macchinetta dalla sua bocca, fino a quando non nominò un'offerta di lavoro.

A quel punto drizzai le orecchie.

<<Che ne dici, accetti?>>

<<Certo!>> Quelle parole mi uscirono spontaneamente dalle labbra, forse con un po' troppa enfasi.

<<Perfetto, allora ci vediamo lunedì alla solita ora in studio.>> Disse lui e sentii il rumore di alcune moto passargli accanto.

<<Benissimo, grazie Mathias>> Risposi.

Lui mi salutò augurandomi una buona serata e lo stesso feci io.

Feci un respiro profondo e cercai di calmare i battiti del mio cuore.

Avrei lavorato per una serie tv di successo. Wow.

Era da un po' che non avevo un vero e proprio contratto di lavoro, tutti lavoretti in sostituzione di qualcuno, ma finalmente potevo tornare in carreggiata.

La mattina dopo arrivò con una velocità non ben compresa dal mio cervello che alle sette di mattina era ancora molto lento.

Aprii gli occhi strizzandoli per colpa della luce e maledii la sveglia che strillava e strillava.

Mi alzai e, con un passo talmente elegante da sembrare quasi uno zombie, raggiunsi il bagno, dove mi sciacquai la faccia e mi lavai i denti.

Tornai in camera e presi il telefono controllando alcune notifiche fino a quando non mi scappò l'occhio sulla piccola scritta posta sopra l'orario della schermata di blocco.

Domenica? Perché era suonata la sveglia di domenica?

Cercai di far funzionare al meglio quei pochi neuroni svegli, provando a giustificare quella sveglia alle sette del mattino di domenica.

Domenica in genere significa dormire, cibo spazzatura, film, dormire, film e dormire.

Ci pensai su a lungo iniziando anche a temere di aver dimenticato qualche impegno importante, fino a quando non mi si accese la lampadina.

Il mental break down delle tre del mattino.

A quando pare stanotte avevo deciso che da stamattina sarei andata a correre tutti i giorni, avrei iniziato la dieta e non avrei piú dormito fino a tardi.

La versione di me stessa durante la notte dovrebbe essere arrestata, quella non ero io, era un me parallela molto molto strana.

Col cavolo che vado a correre.

Pensai, ma allo stesso tempo non avevo nemmeno piú sonno cosí, dopo essermi maledetta, pensai di andare a fare colazione fuori.

Mi sedetti alla scrivania e iniziai a truccarmi, ascoltando un podcast che parlava del trash italiano (tipo Tavolo Parcheggio per intenderci) e quando finii spalancai l'armadio in cerca di qualcosa da mettere.

Alla fine infilai una gonna di jeans e una maglietta a maniche corte a righe.

Infilai delle convers ai piedi e dopo aver preso i soldi uscii di casa.

Ne approfittai per guardare bene la mia città senza tutte quelle parsone in giro.

Tra poco si sarebbe scatenato il caos e volevo godermi quegli attimi tranquilli per un po'.

Quando raggiunsi la mia destinazione entrai nel bar e salutai la vecchia signora che ci lavorava.

<<Buongiorno Lucy, cosa mi consigli oggi?>> Le chiesi e lei mi sorrise salutandomi.

<<Bi quanto tempo che non passi, pensavo ti fossi dimenticata di me.>> Io ridacchiai alle sue parole.

<<Non potrei mai dimenticarmi di te Lu.>> Risposi e lei mi consigliò una brioche sai frutti di bosco con un the freddo al limone.

Una volta finito pagai il tutto lasciando anche una mancia e feci un giro in qualche negozio.

Ogni momento é buono per un giro di shopping.

La mia attenzione fu però catturata da una libreria cosí ci entrai promettendo a me stessa di non fare troppi danni.

***

A quanto pare non sono molto brava a mantenere le promesse

Quando il cassiere mi disse che il prezzo totale era di 95$ per poco non svenni.

Alla fine però pagai e uscii felice con il mio bottino in una borsetta di plastica.

Intenta a scegliere una canzone da mettere mentre tornavo a casa andai a sbattere contro qualcuno.

Chiesi scusa al ragazzo a cui andai addosso, non vedendolo però bene, dato che lo superai subito imbarazzata.

Vorrei dire che passai tutta la giornata a fare yoga, mangiare sano e fare qualche attività produttiva e utile per la mia salute, ma la verità è che passi tutto il pomeriggio leggendo, guardando film e mangiando schifezze piene di calorie.

Eh va beh, io mi accetto cosí.

Spazio Autrice

ehy! spero che questo primo capitolo vi piaccia. Lo so che non è il massimo, ma i prossimi saranno molto meglio❤️

-P

To the man I loved too much - Αιdαη GαllαghεrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora