Maglietta bianca e pioggia-Chap.4

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Il giorno dopo mi alzai a malavoglia dal letto e andai in bagno.

Guardandomi allo specchio mi spaventai quasi.

Dio, quella notte non avevo dormito per nulla, troppo impegnata a guardare undici episodi di una serie tv.

<<Mai piú.>> Dissi tra me e me dopo essermi sciacquata il viso.

Tornai in camera e cercai qualcosa da mettere.

Non misi nulla di particolare per oggi, leggins nero e una felpa enorme sopra.

Legai i capelli in una crocchia spettinata e uscii per la prima volta con gli occhiali senza mettere le lenti, sicura che se ci avessi provato mi sarei cavata un occhio.

Afferrai lo zaino e mi incamminai verso quella vecchia struttura con le cuffiette nelle orecchie. Entrai dall'enorme cancello arrugginito e misi lo zaino nell'armadietto tirando però fuori i libri che mi sarebbero serviti la prima ora.

<<Ehy Leali! Ti sei vestita al buio stamattina?>> Mi urlò uno dei tanti compagni nel corridoio.

<<Vai a farti fottere Jackson!>> Gli risposi. Il solito coglione.

Le lezioni passarono lentamente, troppo lentamente, non ce la facevo piú.

Durante l'intervallo mi rinchiusi in bagno, quello del terzo piano, in cui non andava mai nessuno.

Non avevo per nulla voglia di stare in mezzo a tutte quelle teste calde dei miei compagni che non facevano altro che parlare delle prossime feste a cui avrebbero partecipato.

Le ultime due ore di lezione finirono velocemente e al suono della campanella mi affrettai a uscire da quella scuola. Sgusciai velocemente e invisibile tra i corridoio e, con lo zaino che pesava su una spalla, lasciai l'edificio.

Vidi poco lontano da me il solito gruppetto di ragazze, quelle popolari lucidalabbra dipendenti che facevano le cheerleader e che erano state almeno una volta con tutti i giocatori di basket e rugby della scuola.

Insomma, tipico stereotipo americano.

<<Hey Beatrix!>> Mi girai nella loro direzione rimanendo stupida dal fatto che conoscessero il mio nome. Erano sempre state loro il mio tormento fin dal primo anno ed era fin troppo strano il fatto che mi stessero cercando.

Andai nella loro direzione piú confusa che mai.

<<Beatrix, tesoro! Visto che siamo tanto amiche, perchè non ci avevi mai presentato il tuo amico?>> Mi chiese una di loro. Rimasi ben confusa da quelle parole. Mi feci spazio tra le ragazze e vidi poi una chioma castana, un sorriso smagliante e due bellissimi occhi smeraldo.

Alla vista del ragazzo arrossii dall'imbarazzo e dalla vergogna di mostrarmi a lui in quelle condizioni.

<<Ehy>> Mi salutò con la sua voce sensuale e limpida. <<E-ehy>> gli risposi io sbiascicando involontariamente le lettere.

<<Che- che ci fai qui?>> Gli chiesi ignorando completamente la folla di ragazze che lo accerchiava.

<<Beh volevo passare a prenderti così magari ti potevo accompagnare a casa.>> Disse e mi nacque un sorriso di pura gioia.

<<Sempre se ti va, ovviamente.>> Si affrettò a specificare. Annuii convinta facendo ondeggiare i capelli che avevo da poco sciolto e qualche ciocca più corta mi finì davanti al viso.

Tutta la squadra di cheerleader che ci circondavano aveva lasciato bigliettini al ragazzo con su scritto il loro numero di telefono.

In un certo senso sperai che poi li buttasse via, ma ignorai questo desiderio capendo che fosse una cosa stupida da desiderare.

To the man I loved too much - Αιdαη GαllαghεrDove le storie prendono vita. Scoprilo ora