Comunque vadano le cose

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Tre ore dopo, attorno alle otto del mattino, Suguru fece capolino nella stanza, gettando subito un'occhiata al letto sfatto: da sotto le lenzuola sgualcite, la pelle nuda delle gambe intrecciate di Gojo e Amanai, della schiena e delle braccia di u...

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Tre ore dopo, attorno alle otto del mattino, Suguru fece capolino nella stanza, gettando subito un'occhiata al letto sfatto: da sotto le lenzuola sgualcite, la pelle nuda delle gambe intrecciate di Gojo e Amanai, della schiena e delle braccia di uno e di quelle esili dell'altra avvolte attorno al suo busto, lo accolse come una chiara sintesi di quel che avevano fatto per tutte quelle ore precedenti.
Satoru stava dormendo beato, spalmato a pelle d'orso sul corpo nudo della ragazza.
Come al suo solito, russava come un trombone.
«Beh, direi- missione compiuta», ne sorrise Geto, sopprimendo a forza la gelosia pungente che gli stava pizzicando il petto.
Qualunque malintenzionato li avesse potuti sorprendere nelle ore precedenti, sarebbe bastata quella sola posizione di Gojo a farlo battere in ritirata: provate ad avvicinarvi, diceva il suo corpo, abbandonato a scudo su di lei.
Riko Amanai da stanotte è mia.
Con un sorriso che aveva del rassegnato, Geto richiuse la porta e preferì non far esplodere quella dolce bolla rosata in cui erano immersi.
Non ancora. Potevano permettersi qualche altro minuto di idillio.
«Incredibile, quella roba ha sempre lo stesso odore», sussurrò tra sé, avendo riconosciuto il sentore pungente del sesso non appena aveva aperto la porta.
Voltandosi verso il corridoio, fu poi assalito dalla signorina Kuroi nella sua versione più angosciata e atterrita.
«Signor Geto, per fortuna almeno lei!!!», esclamò raggiungendolo trafelata e questi si premurò subito di contenerne l'impeto afferrandola dalle spalle e allontanandola per ovvie ragioni dalla camera sua e di Satoru.
«Non c'è da nessuna parte!, stamattina ho aperto gli occhi e... niente, la signorina Riko è svanita nel nulla!».
Geto si sentì sprofondare nel disagio, ma represse il tutto e cercò un modo per cavare se stesso, Satoru e la bella Amanai fuori da quell'impiccio.
«Respiri, o le verrà un attacco di panico-»
«L'ho cercata per tutto il resort e nei chioschi sulla spiaggia, pensavo che il signor Gojo l'avesse accompagnata a fare colazione-», continuò a sbraitare terrorizzata.
«Si calmi, signorina Kuroi», ripeté Geto sempre più combattuto, ma velatamente divertito. «Non ci sono minacce nelle immediate vicinanze e inoltre la taglia su Riko è stata tolta»
«Davvero?»
«Sì», le confermò in tono cordiale.
E adesso che faccio, ci ballo?
Ma prima ancora che potesse inventarsi una qualsiasi scusa per portare via da lì la tutrice di Amanai e permettere a quei due di svegliarsi e lasciare la stanza, la porta di questa si aprì alle sue spalle.
«Ma se ti sei addormentato subito!», esclamò la voce di Riko.
«Stavo solo riposando gli occhi. E comunque quel film lo avevo già visto, te l'ho detto-»
«Oh!, buongiorno Kuroi!», fece quella piccola imbrogliona e Geto, di fronte a quel siparietto tragicomico, si lasciò andare in un sospiro sollevato.
«Signorina Riko!», esclamò la donna, lanciandosi su di lei con la stessa furia di una leonessa che aveva appena ritrovato il suo cucciolo. «Mi ha fatto spaventare a morte!»
«Le chiedo scusa», sorrise lei. «È che stava dormendo così profondamente che non ho voluto svegliarla per-»
«Che cosa è successo?!», esclamò in preda al panico, schiantando uno sguardo infuocato in faccia a Gojo.
Questi, irrigidendosi in un'espressione che aveva dell'esilarante da tanto era impacciata e palesemente colpevole, si passò una mano sulla nuca e ridacchiò.
«Esatto, Satoru», rincarò Geto, trattenendo le risate dietro ad una maschera di serietà composta. «Che cosa - cos'è successo... stanotte?»
«Ehm, ecco... vediamo, cosa è successo-», disse lui. «Cosa- è successo? Beh, è presto detto, Amanai ed io non abbiamo fatto niente di quel che -»
«Abbiamo guardato un film», si intromise Riko, pestandogli un piede.
«Esattamente!, un film, certo! Che sbadato, quello di prima-»
«Quello che non hai visto perché ti sei addormentato»
«Sì, è vero-»
«Ah sì? E che film avete visto?», li stuzzicò Geto, incrociandosi le braccia sul busto. Si stava davvero sbellicando, dentro.
«Eh-eh, che film?», rise nervoso Gojo, fulminando subito dopo l'amico.
«Un film molto lungo e noioso», rispose Riko, prendendo la signorina Kuroi a braccetto per allontanarsi con lei lungo il corridoio. «Te lo racconto mentre facciamo colazione, va bene?», aggiunse, trascinandosela via.
E Satoru si afflosciò di sollievo tra le spalle.
A pochi passi da lui, Geto lo squadrò in volto, trattenendo un sorrisetto compiaciuto e malizioso. «Noioso, eh? Per lo meno ti ha risparmiato sulla durata-»
«Ehi! Non mi è sembrato affatto di vederla sbadigliare!», si risentì Gojo, pizzicato nell'orgoglio. «Andiamo anche noi, forza», aggiunse, inforcando gli occhiali da sole. «Ho bisogno di zuccheri... mi esplode la testa»
«Peeerò!». Geto si lasciò vincere dalle risa e gli batté una pacca compiaciuta sulla spalla. «Ci hai dato dentro, eh?».
E il sorrisetto arrogante di Satoru non tardò ad affiorargli in viso. «Ne avevi qualche dubbio?»
«Più di uno»
«Ma insomma!!!», si inalberò, seguendolo lungo il corridoio.

L'ultima Calda Primavera - SatoSugu PrequelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora