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"Ragazzi, ho bisogno di una mano!" urlò Louis dal giardino."Un secondo."
"Subito!"
Stava cuocendo la carne nella griglia del barbecue e aveva urgente bisogno di un piatto per togliere le salsicce che si stavano bruciando."Arrivo, arrivo." mormorò Liam, indaffarato, portandogli un vassoio.
Glielo porse e Louis prese con le pinze ad una ad una le salamelle abbrustolite, poi si mise a girare gli spiedini.
"Grazie."
Quel giorno faceva un caldo tremendo, tanto che stando davanti a quel fuoco si era dovuto spogliare per non sentirsi male.
Si era tolto la canottiera, e si era fatto dare un ventaglio da sua nonna per farsi aria in faccia mentre girava e controllava la carne.Nel frattempo gli altri si erano occupati di allestire il giardino. Avevano tirato fuori il tavolo, apparecchiato e preso anche le sdraio.
Sua madre e sua nonna si erano occupate del contorno e del dolce. Avevano fatto un'insalatona con pomodori, mais e olive, e avevano frullato le pesche per poi congelarle e fare il sorbetto.I suoi amici erano arrivati da non molto, si erano svegliati tardi avendo lavorato fino alle quattro la sera prima. Lui invece era lì dal mattino presto, per parlare con i suoi riguardo al college e per aiutarli ad imbastire tutto il necessario per il pranzo.
Suo padre prese bene la notizia dell'università. Non sembrava turbato all'idea che andasse lontano.
"È giusto così, devi fare quello che ti senti e scegliere il meglio." Gli aveva detto. "Sono contento, Louis, davvero molto."Avevano poi fatto tutti e tre insieme ufficialmente l'iscrizione sul sito internet. Sua madre si era messa a piangere dalla commozione, abbracciandolo.
"Come sei diventato grande." aveva mormorato, e sì anche a Louis vennero le lacrime. Perché si rendeva conto di essere cresciuto, di essere ormai un adulto e gli salì la paura e l'ansia. Non voleva crescere ancora, diventare un uomo e abbandonare la sua adolescenza. Non voleva invecchiare, farsi schiacciare dalle responsabilità e perdere la spensieratezza giovanile.
E quando sua madre gli disse così, davanti al computer, mentre lo iscrivevano all'università, seppe che aveva ragione. Sì, era diventato grande, suo malgrado.
Ora come faceva? Come si tornava indietro?Era felice di come i suoi presero la sua decisione. Ci sarebbe stato male se loro non fossero stati d'accordo, e non sarebbe partito con piacere, anzi. Ma tutti sembravano aver reagito bene alla notizia, soprattutto i suoi amici.
Doveva ancora dirlo ai nonni e alle sorelle, ma sapeva che durante la giornata sarebbe riuscito a tirare fuori l'argomento."Tesoro, va tutto bene?" sua madre si avvicinò a lui e gli appoggiò le mani sulle spalle, ma presto se ne pentì. Era fradicio di sudore, letteralmente, sotto quel sole cocente, e con davanti il barbecue. "Avrai bisogno di una doccia..." mormorò piano.
Louis si mise a ridere. "Sì, comunque ho quasi finito di cuocere tutto."
Lei nel frattempo si era presa un tovagliolo e se lo era passato tra le mani. "Ottimo, allora dico alle tue sorelle di lavarsi le mani."
Poco dopo furono tutti seduti a tavola a parlare animatamente e a godersi il pranzo. Quel giardino era un paradiso, silenzioso, soleggiato, fresco.
"Allora che programmi avete per l'estate?" domandò Mark ai tre ragazzi.
"In realtà non molti." rispose Liam.
"Forse faremo un viaggio di un paio di giorni, più avanti." aggiunse Louis.
"Lou, io vado una settimana dalla mia amica a Dover, April, ti ricordi di lei?"
"Sì certo, mi ricordo, è un po' che non la vedi vero?"

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Futuro
FanficLouis è un ragazzo pragmatico, che si ritrova a diciotto anni a dover pensare a tutto da solo. Vive in casa con i suoi due amici Zayn e Liam, i tre devono pensare alle bollette, al cibo, alla scuola, ai soldi. Sono tre adolescenti che di adolescenti...