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~Vestita un po' di niente, con fantasmi addosso~

Quel venerdì, arrivò a lavoro in ritardo.
Era uscito da scuola, era corso a prendere le sue sorelle, le aveva portate dai suoi nonni che lo avevano trattenuto a parlare, ed era andato al Ricky's, in ritardo di venti minuti.

E dopo aver fatto un turno dalle cinque e mezza alle dieci e mezza dovette pure andare a riprendere le bambine dai nonni, essendo quindi obbligato a rifiutare l'offerta di Harry di fermarsi giusto dieci minuti in più, per...beh, per scopare.
Aveva pure proposto di farlo in macchina, dannazione.

Era stato veramente difficile dirgli di no.
Letteralmente, Harry si stava asciugando le mani con un panno, con i capelli legati e lo sguardo stanco.

"Potremmo fare qualcosa...oggi sono venuto in macchina." aveva esordito, senza guardarlo.

Louis stava chiudendo la cassa, e si sarebbe aspettato tutto tranne quello.
Lo aveva colto completamente impreparato.
"Uhm...io, veramente-..."

Non voleva dire di no. Non voleva proprio.
Cazzo.
Doveva per forza rifiutare.
Le bambine lo stavano aspettando.

"Non posso, devo andare a prendere le mie sorelle..." bofonchiò.

"Ah... ok." pronunciò malapena il ragazzo.

Certo che non riusciva proprio a stare senza sesso per più di tre giorni eh.
Cioè, anche Louis era così, quindi non poteva certo mettersi a giudicare Harry, però lui sembrava seriamente ossessionato, bisognoso.
Era profondamente ed irreparabilmente innamorato di lui, perché se no non c'erano altre spiegazioni.

"Lo so che ti manco tantissimo, ma devi resistere ancora giusto qualche giorno." scherzò, ironico.

Harry ruotò gli occhi al cielo, sorridendo.
"Ti prego, smettila." mormorò, scuotendo la testa.

"No, seriamente, bisogna accettare i propri sentimenti Harry, non respingerli...accetta il fatto che mi ami." continuò lui, stampando lo scontrino di chiusura totale della cassa.

"Sei così pieno di te." commentò il ragazzo.

"Di solito quello pieno di me sei tu." fece notare, lasciandogli un ultimo sguardo divertito, prima di andare nello spogliatoio a cambiarsi.

Era sicuro di averlo lasciato a bocca aperta, senza parole.
Harry era sempre piuttosto prevedibile sotto quel punto di vista. Le battutine a sfondo sessuali di Louis spesso lo coglievano alla sprovvista, lasciandolo confuso, o a volte addirittura imbarazzato.
Louis si divertiva tantissimo a provocarlo in quel modo, a prendersi gioco di lui, sapendo come fosse sensibile all'argomento sesso. Perché al riccio andava bene farlo, ma non parlarne.

Comunque, si cambiò velocemente i vestiti, doveva avere l'ultima parola, quindi per non rischiare che Harry lo raggiungesse lì nel retro, pronto a ribattere, si svestì in fretta e furia (essendo anche in ritardo rispetto all'orario che aveva prefissato con i nonni), e se ne andò.

Tirò fuori le chiavi della macchina dalla tasca della giacca e mise in moto velocemente.
Quando arrivò a casa dei nonni (dopo aver già riparcheggiato l'auto nel giardino di casa, ed essere andato a piedi lì), le due gemelle stavano già dormendo profondamente, mentre Felicité lottava con se stessa per tenere gli occhi aperti.
Louis ringraziò i nonni, si caricò le bambine piccole in braccio e chiese a Lottie di tenere per mano Fizzy, a cui era difficile camminare per quei cinquanta metri di distanza da casa dei nonni a casa loro.

Una volta arrivati, dovette svegliare le gemelle per lavarle i denti e metterle il pigiama, poi le mise a letto e fortunatamente le due erano abbastanza stanche e assonnate da riaddormentarsi subito. Riuscì anche a far lavare Fizzy giusto in tempo, prima che crollasse anche lei di sonno nel suo lettino, e dopo aver salutato Lottie ed essersi assicurato che fosse anche lei in camera a dormire, si concesse di fumare una sigaretta.

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