21° capitolo: Alex

8 1 0
                                    


«Finalmente è uscita quella rompi scatole, non eravate niente eh?!» Sorrise sarcastico quel bastardo che mi mise al mondo.

«È così, ci siamo incontrati per caso in ospedale, ma adesso dimmi cosa è successo!» Gli chiesi per la centesima volta.

Lui era un po' titubante ma poi rispose: «Il mio giro di droga è finito male, e i piani alti stanchi di me, mi hanno conciato male.» appena sentii mio padre, mi divennero gli occhi rossi dalla rabbia.

«Quanto devi agli spacciatori?!»Urlai furibondo.

«Diecimila euro, altrimenti mi uccidono!» mi guardò disperato.

«Ma tu sei pazzo! E dove li trovi adesso?» mi avvicinai a lui e mi toccai i capelli dalla confusione.

«Calmati Alex! In corridoio ci possono sentire!» indicò la porta e forse Angelica che era fuori ad aspettarci.

«Non ti preoccupare di Angelica ti ho detto!»mi avvicinai ancora di più al suo letto con tono minaccioso.

«Certo, certo!» alzò le mani per darmela vinta e la sua bocca si curvò da un solo lato a modo di sorriso, si stava divertendo a prendermi in giro e io lo stavo odiando ancora di più.

«Quanto tempo ti hanno dato?!» continuai fingendo di stare calmo. I miei nervi stavano scoppiando, non vedevo l'ora di uscire da quella stanza e tornarmene a casa.

«Mi hanno dato solo due settimane, se non farò in tempo la prossima volta che vedrai tuo padre sarà in una bara.» sghignazzò con una aria di superiorità, come se quella affermazione non gli dispiacesse affatto.

«Bene! Li troverò, ma dopo non voglio più avere a che fare con te, è chiaro?!»lo guardai in cagnesco. Quel coglione si era messo nei guai a posta e pretendeva che io lo tirassi fuori dai guai, che padre inutile che avevo.

«Va bene, conto su di te.» mi fissò negli occhi per alcuni secondi per poi girarsi verso la finestra.

Buttai fuori una grande quantità di aria e poi aprii la porta e feci entrare Angelica.

Quando l'odio diventa amore (In revisione) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora