I nemici
ti distruggono,
ti umiliano,
ti pugnalano.
Gli amici no,
non lo farebbero mai.
Loro rimangono,
anche quando vuoi
rimanere da solo,
lontano da tutto
e da tutti!
__________________________________«Quindi? Dove andiamo?» Gli domandai entusiasta.
«Prima di tutto devi metterti qualcosa addosso... Aspetta dovrei avere qualcosa dietro il cofano.» Mi avvisò cercando di non guardarmi. Ero completamente nuda, avevo solo una lunga giacca a coprirmi e io piena d'imbarazzo la tirai il più possibile.
«Ecco tieni... Sono una maglietta e un paio di jeans, dovrebbero venirti.» Me li porse sorridendomi imbarazzato. Questa era bella: Alex lo stronzo che aveva sicuramente visto centinai di ragazze nude, adesso faceva il timido, se lo avessi raccontato ai miei amici non mi avrebbero creduto. Peccato solo che ora non avevo più nessun amico, avevo solo Alex e me stessa.
«Ok, grazie.» Gli risposi afferrando frettolosamente i vestiti. Dopodiché io salii in macchina a vestirmi e lui scese chiedendomi lo sportello.
«Fatto? Tutto apposto?» Mi domandò cercando sempre di tenere gli occhi chiusi.
«Sì, sì, entra.» gli sorrisi compiaciuta, vederlo impacciato mi piaceva, per la prima volta quello vulnerabile era lui e non io.
«Però ti stanno bene.» Mi guardò leccandosi le labbra con la lingua.
«Ehi, sei un pervertito!» Gli diedi uno schiaffo sulla spalla.
«Scusa, scusa, non volevo farti arrabbiare.» Mi confessò ridendo.
«Cattivo!» Misi le braccia al petto arrabbiata.
«Dai scusami.» Mi rubò velocemente un bacio su una guancia ed entrambi fummo presi alla sprovvista da quel gesto apparentemente semplice ma per noi innaturale. Non eravamo abituati a quelle manifestazioni di affetto, noi di solito ci tiravamo i capelli o ci insultavamo.
«Umh... Ok.» Sorrisi come una stupida, ero stranamente felice.
«Allora dove andiamo?» Cambiai discorso.
«Umh... Sorpresa! Ti porto fuori città, ok?» Ricambiò il sorriso guardandomi intensamente negli occhi.
«Cosa? No, io voglio sapere dove mi porti!» Misi il broncio come quando da bambina facevo i capricci.
«Mi dispiace, ma sai che quando prometto una cosa la mantengo fino alla fine. Comunque... mettiti la cintura così partiamo».
Mi prese una mano e me la strinse forte.«Va bene, ma almeno dimmi quanto ci impiegheremo!» Gli domandai curiosa di strappargli qualche indizio.
«Ci metteremo un bel po'.»
Mi uscì la lingua divertito girando il volante a destra.Dopo quelle parole non dissi più nulla, insistere con Alex era inutile. Mi girai di lato e iniziai a osservare la strada che accanto a me girava velocissima, era strano stare da sola con Alex. Prima non mi sarei mai immaginata di salire sulla sua macchina.
Sembrava una cosa impossibile, ma era vero. Prima io e lui uscivamo insieme soltanto se con noi c'erano i nostri amici, perché a nessuno dei due sarebbe venuta l'idea di farlo da soli.
Le prime volte mi sentivo a disagio, non sopportavo di sentire addosso i suoi occhi che mi scrutavano attentamente pur di trovare qualsiasi difetto e poi iniziare a prendermi in giro. Dopo alcuni anni però, non ci feci più caso, anzi iniziai ad abituarmi, tant'è che anche io facevo lo stesso con lui.
A quei tempi non capivo il suo comportamento, ma adesso era diverso, sapevo che il suo modo di fare era solo una copertura per proteggersi.
In quel momento mi sentii un po' in colpa, perché ricordai tutte le cattiverie che gli avevo rifilato e pensai che se invece di attaccarlo avessi cercato di capirlo, forse sarebbe stato meglio.
STAI LEGGENDO
Quando l'odio diventa amore (In revisione)
RomansaVi è mai capitato di innamorarvi di qualcuno che pensavate di odiare con tutto il vostro cuore? Alex e Angelica non sono mai andati d'accordo. I tentativi di riconciliazione da parte dei loro amici sono sempre stati inutili: erano come un cactus e...