Mi ritrovo nella mia cella, sola con i miei pensieri che mi tormentano come ombre oscure. È passato un eterno flusso di giorni, in cui il peso della mia ribellione e della mia rabbia si è fatto sentire più forte di ogni altra cosa. Posso sentire gli sguardi di pietà e compassione che mi seguono ovunque vada, il silenzio che urla la mia solitudine e la mia disperazione.
So di aver sbagliato, lo so più di quanto potrei mai ammettere ad alta voce. La mia determinazione è stata come un boomerang, tornando indietro a colpire me stessa con una ferocia che non avrei mai immaginato. Ora, nell'oscurità della mia cella, il peso delle mie azioni si fa sentire come un macigno sulle mie spalle.
Devo chiedere scusa a Rick. Lo devo a lui, e lo devo a me stessa. So che devo trovare il coraggio di ammettere i miei errori, di mettere da parte il mio orgoglio e accettare la sua compassione e il suo perdono.
Mentre mi trovo nella mia cella, immersa nei miei pensieri tumultuosi, noto il leggero fruscio dei passi di Carol che si avvicina. Alzo lo sguardo, incontrando il suo sguardo enigmatico, che sembra scrutare oltre la mia facciata.
<<Sam,>> mi chiama Carol con una voce dolce, ma carica di significato. <<Stai ancora pensando all'amore?>>
Le sue parole mi colpiscono come una freccia al cuore, e sento il calore della vergogna salire alle guance. Non posso nascondere il mio turbamento di fronte alla sua intuizione acuta. Sento di essere stata scoperta, esposta alla luce implacabile della verità.
<<Non so di cosa stai parlando,>> rispondo debolmente, cercando di nascondere la mia ansia dietro una maschera di indifferenza.
Carol continua a osservarmi con uno sguardo penetrante, il suo sorriso enigmatico non lascia spazio a dubbi sulla sua conoscenza dei miei segreti. <<Non c'è bisogno di negare, Sam,>> dice dolcemente. <<Le parole non sono necessarie>>
Una fitta di panico mi attraversa, mentre cerco di metabolizzare le sue parole. Non so come reagire, cosa dire. Tutto ciò che so è che devo affrontare la verità, che ora è di fronte a me senza possibilità di nascondermi.
<<E sai cosa?>> continua Carol con un tono leggermente giocoso. <<volevo dirti che è tornato, proprio poche ore fa.>>
Il mio cuore batte più forte nel petto, una miscela di emozioni che mi travolge. La gioia, il terrore, l'ansia - tutto si fonde insieme in un vortice tumultuoso che minaccia di inghiottirmi interamente. Daryl è tornato. Daryl è tornato e io non so cosa fare.
<<Apprezzo lo sforzo Carol ma, non mi interessa,>> dico con voce flebile, cercando disperatamente di nascondere la tempesta di emozioni che mi attraversa. <<Non so cosa pensi, ma lui non c'entra>>
Con un respiro profondo, nascondo ogni emozione.Ho bisogno di trovare Daryl, ho bisogno di affrontare la verità, qualunque essa sia. E anche se so che sarà difficile, so che devo trovare il coraggio di affrontare le conseguenze delle mie azioni, qualunque esse siano.
Mentre mi trovo nel labirinto dei miei pensieri, indecisione e paura si contendono il dominio nella mia mente. Le parole di Carol mi hanno colpito come una lama affilata, facendo emergere emozioni contrastanti che mi travolgono come un'ondata tumultuosa. Daryl è tornato, eppure, non so se sono pronta ad affrontarlo.
L'idea di confrontarmi con lui, di affrontare la verità dei miei sentimenti e delle mie azioni, mi terrorizza. Non so cosa dire, come affrontare la situazione. Restare nella mia cella sembra l'opzione più sicura, la via di fuga dalla realtà che mi circonda.
Ma una parte di me desidera affrontare la verità, di fronte a Daryl, di fronte a me stessa. So che devo trovare il coraggio di affrontare le conseguenze delle mie azioni, qualunque esse siano. Ma il timore del confronto, della vulnerabilità che comporta, è paralizzante.

STAI LEGGENDO
Immune priquel; daryl dixon
FanfictionImmune priquel (se non avete letto immune è uguale) E se Sam fosse stata nell'accampamento originale? Come sarebbe andata? Come sarebbero andate le cose tra lei e Daryl?