Mentre i raggi del sole bruciano la mia pelle sudata, il mio sguardo cade sul corpo di Eugene steso a terra. La mia rabbia è come un fuoco che brucia dentro di me, consumando ogni ragionamento razionale.
<<Brutto figlio di puttana!>> urlo, la mia voce riempiva l'aria circostante, carica di frustrazione e delusione. Vorrei poterlo riportare indietro nel tempo, farlo tornare sui suoi passi e evitare tutto questo tempo perso. Ma so che è troppo tardi per rimpianti.
Le mie mani sono strette in pugni di rabbia mentre cerco di liberarmi dalla presa ferma di Abraham, che mi trattiene con forza. Vorrei colpirlo, farlo sentire tutto il mio dolore e la mia frustrazione, ma so che non servirebbe a nulla.
<<Ci ha fatto perdere tempo, a tutti. Io me ne vado, potete anche lasciarlo lì!>> urlo di nuovo, il mio respiro affannato tradiva la mia fatica e la mia angoscia interiore. Vorrei solo andarmene da questo posto, dimenticare tutto e iniziare da capo.
Glenn e Maggie cercano di calmarmi, ma la mia mente è in tumulto e le mie emozioni sono fuori controllo. Non posso lasciare che questo momento di debolezza prenda il sopravvento su di me, devo rimanere forte, ma è difficile.
<<Ti sei sfogata?>> mi chiede Rosita con un tono sarcastico, ma io la ignoro. Le sue parole rimbalzano nella mia mente, ma non ho tempo per pensarci ora. Il sole cocente batte sulla mia pelle, e io sento il peso della mia decisione pesare sulle mie spalle.
<<Tu lo hai ridotto così e tu aspetterai, dobbiamo sapere la verità>> dice Abraham e io mi metto le mani sui fianchi.
<<La verità?>> inizio <<La verità è che uno sfigato del genere non sarebbe mai sopravvissuto senza di voi, che gli credevate e si è portato dietro anche me per maggiore sicurezza>> dico, continuando a guardare Eugene steso a terra e privo di sensi.
<<Se non l'avessi atterrato io, lo avresti fatto tu, non sentirti migliore>> dico all'ex militare e lui se ne sta in silenzio, cercando di coprire Eugene dal sole.
Le parole di Glenn mi colpiscono come un pugno nello stomaco. Mi fermo un istante per guardare il corpo esanime di Eugene, le ferite che ho inflitto con la mia rabbia ancora evidenti. <<Sam, guarda come lo hai ridotto, non hai esagerato?>> chiede Glenn, il suo tono un misto di preoccupazione e rimprovero. Sento il peso delle mie azioni cadere su di me e sospiro pesantemente.
<<Glenn, per favore,>> rispondo con voce stanca, sentendomi a disagio per quanto accaduto. Ma Maggie interviene per difendermi, e il suo sostegno è come una luce in mezzo al buio. <<Potevo rimanere anche io lì, ad aspettare Beth,>> dice con fermezza, e i miei occhi si riempiono di compassione per lei. <<Ed è proprio per questo che non ne voglio tornare indietro ,>> aggiungo, la determinazione nella mia voce nonostante la fatica che provo.
<<Tu resti qui, fine della storia>> dice Abraham toccano da pistola che ha in vita e io alzo le mani, con un sorriso in volto.
<<È una minaccia? Bene, ci penso io a svegliare questo imbecille>> dico avvicinandomi al corpo di Eugene ma vengo subito fermata <<Hai fatto abbastanza>> poi si volta e spara ad un vagante <<Lo schianto li sta attirando, forse dovresti pensare a loro>> dice, riposando la pistola.
Mi volto rabbiosa verso il mucchio di vaganti che si avvicina, attratti dal rumore dello schianto. Con il martello stretto nella mia mano, affronto la minaccia uno ad uno, lasciando che il mio istinto prenda il sopravvento. Uno dopo l'altro, li abbatto, sentendo la rabbia e la frustrazione fluire attraverso di me con ogni colpo. Il suono sordo dei loro corpi che cadono a terra si mescola al mio respiro affannato mentre combatto per la mia sopravvivenza.

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Immune priquel; daryl dixon
Fiksi PenggemarImmune priquel (se non avete letto immune è uguale) E se Sam fosse stata nell'accampamento originale? Come sarebbe andata? Come sarebbero andate le cose tra lei e Daryl?