Immune priquel (se non avete letto immune è uguale)
E se Sam fosse stata nell'accampamento originale? Come sarebbe andata?
Come sarebbero andate le cose tra lei e Daryl?
Nell'oscurità del pomeriggio, tra le macerie fumanti di Terminus e le ombre danzanti del bosco circostante, finalmente lo vedo. È lì, con la sua balestra stretta tra le mani, il volto tirato dalla fatica e gli occhi stanchi ma intensi.
Daryl. Il suo nome risuona nella mia mente come un sussurro di speranza e conforto. È stato così a lungo il mio punto di riferimento, il mio anello di protezione in questo mondo ostile e caotico.
Senza esitazione, mi dirigo verso di lui, lasciando che un sorriso di sollievo e gioia si diffonda sul mio volto. È come se un peso enorme si sollevasse dai miei spalle, sapere che è ancora qui, vivo e vegeto, nonostante tutte le avversità che abbiamo affrontato.
Quando finalmente raggiungo Daryl, i suoi occhi incontrano i miei e un lampo di riconoscimento e gratitudine brilla in essi. Senza dire una parola, ci avviciniamo l'uno all'altro e ci abbracciamo stretti, come se volessimo fondere i nostri corpi e le nostre anime in un unico abbraccio di rassicurante conforto.
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<<Hai usato il fischetto alla fine>> mi dice con voce incredula e spezzata.
Il momento di gioia e riunione viene interrotto quando mi rendo conto che siamo osservati. Mi volto lentamente, cercando di capire chi siano queste altre persone che ci stanno scrutando con occhi scrutatori e sconosciuti.
Tra di loro c'è una ragazza latina, con i capelli scuri e gli occhi penetranti che sembrano scrutarmi dall'ombra. Accanto a lei, un uomo rosso dalla corporatura imponente, con lo sguardo severo e una certa aura di autorità. E infine, c'è un uomo con una strana acconciatura, i capelli arruffati e un'espressione enigmatica che mi fa rabbrividire.
Mi stacco lentamente da Daryl, sentendo il suo sguardo fermo su di me mentre mi avvicino a questo gruppo di persone sconosciute. Cosa vogliono? Chi sono? Le domande ronzano nella mia mente mentre cerco di mantenere un'apparenza calma e sicura di sé.
Osservo i loro volti, cercando di cogliere qualche indizio su chi possano essere e cosa possano volere da noi. Ma è difficile leggere le loro espressioni, sono come maschere impenetrabili che nascondono chissà quale segreto.
Vedere che sono nel mio gruppo mi rassicura ma mi volto verso Rick con sguardo interrogativo.
<<Hanno incontrato alcuni di noi nel viaggio, Eugene voleva trovare te>> indica l'uomo dalla strana capigliatura, che alza una mano in segno di saluto verso di me, mantenendo seria ed impassibile l'espressione del volto.
Mentre continuiamo a camminare insieme agli altri sopravvissuti, sorrido leggermente osservando le espressioni sul loro volto. Ora tutti sanno di me e Daryl, eppure c'è qualcosa nell'aria che mi lascia perplessa. Anche se sembra che la situazione si sia risolta positivamente, noto che Daryl è scosso e che la sua abituale aura di determinazione è offuscata da un velo di preoccupazione.
Mi avvicino a lui, cercando di capire cosa possa turbare così profondamente il suo spirito. È strano non vedere Beth con noi
Nonostante il mio sorriso e la mia apparente tranquillità, anche io provo una certa inquietudine. C'è qualcosa nell'aria che mi fa sentire un brivido lungo la schiena, ma cerco di tenerlo sotto controllo per non trasmettere preoccupazioni agli altri.
Continuiamo a camminare insieme, cercando un posto dove poter trovare riparo per la notte. Mentre avanziamo tra gli alberi, mi sforzo di mantenere la calma e la determinazione, consapevole che il nostro viaggio è appena iniziato.
Le parole di Daryl mi colpiscono come un pugno nello stomaco mentre avanziamo nella penombra della notte. <<Beth?>> chiedo con voce tremante, sentendo un nodo stringersi nella gola. La sua espressione sofferente mi dice tutto ciò che ho bisogno di sapere prima che le sue parole confermino i miei peggiori timori.
<<Hanno rapito Beth,>> dice, il suo tono carico di dolore e rimorso. La mia mano cerca la sua istintivamente, stringendola con forza nella speranza di trasmettergli un po' di conforto in un momento così difficile. <<Non ho fatto in tempo a salvarla,>> continua, e il suo sguardo si perde nel vuoto mentre le parole escono dalla sua bocca.
<<Non fartene una colpa, Daryl,>> rispondo con fermezza, cercando di alleviare il peso che sento pesare sulle sue spalle. Scuote la testa ripetutamente, ma so che quelle parole non cancelleranno il senso di colpa che lo tormenta. Tuttavia, voglio che sappia che non è solo, che siamo qui per lui, anche nei momenti più bui.
Le sue parole mi colpiscono profondamente, lasciandomi senza fiato. <<Non sai quanto ti abbia cercato,>> ammette, e il peso delle sue parole mi fa capire quanto abbia sofferto durante la sua ricerca. Ascolto attentamente mentre rivela i dettagli del suo viaggio, il suo sforzo disperato per ritrovare Beth e poi il suo ritrovamento con Rick.
<<Le tue tracce erano così vicine,>> continua, e il mio cuore batte più forte nel sapere che ero così vicina a lui senza saperlo. La sua vulnerabilità mi sorprende, ma mi riempie anche di una calda gratitudine. <<Credevo di trovarti in uno di quei container a Terminus e invece...>>continua, il suo tono impregnato di sollievo misto a sorpresa.
Quando menziona l'effetto che abbiamo avuto con Carol, sento un brivido corrermi lungo la schiena. <<Quella cosa che avete fatto tu e Carol ci ha salvato la vita, a tutti,>> sussurra, e il mio cuore si gonfia di orgoglio e gratitudine per il ruolo che abbiamo giocato nella salvezza del gruppo. Le sue parole mi toccano profondamente, e mi sento più vicina a lui di quanto abbia mai immaginato.
<<Non sei la ragazzina che pensavo che fossi,>> dice, e le sue parole risuonano nella mia mente come una dolce melodia. Stringo la sua mano con fermezza, sentendo la connessione tra di noi crescere sempre di più. In quel momento, so che non importa cosa ci riserverà il futuro, perché insieme saremo più forti.
Le mie parole escono come un sussurro nel buio, impregnate di sincerità e vulnerabilità. <<Anche io ti ho cercato,>> ammetto, lasciando che la verità scaturisca senza filtri. <<E quando Glenn ha trovato Maggie, ho pensato a te,>> confesso, la mia voce vibrante di emozione contenuta per troppo tempo. <<Ci ho sperato ogni secondo,>> aggiungo, sentendo il peso delle mie parole mentre si sollevano nell'aria notturna.
Daryl rimane in silenzio, e per un attimo temo di aver detto troppo. Ma poi, con un lieve sospiro, sussurra: <<Lo so, perché era lo stesso per me.>> Le sue parole mi raggiungono come un raggio di luce nel buio, e sento un senso di pace avvolgermi mentre ci troviamo immersi nel nostro momento di condivisione.
La nostra conversazione viene interrotta improvvisamente da una luce fioca che filtra dalle finestre di una chiesa vicina. Alziamo lo sguardo, sorpresi dalla sua presenza in mezzo alla desolazione della notte. Ci guardiamo per un istante, e poi, senza dire una parola, ci avviciniamo lentamente alla chiesa, pronti ad affrontare ciò che ci aspetta all'interno.