Cap. II

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Dopo l'ora di pranzo cominciai a sentire del movimento al piano di sotto. Stavano organizzando ed allestendo la grande sala che non avevo mai visto utilizzare alla famiglia Malfoy.

Ovviamente il vestito di cui mi aveva parlato Draco arrivò quale ora dopo, insieme ad uno stuolo di streghe, una per i miei capelli, una per il mio trucco ed una perchè mi informasse in anticipo sui partecipanti e come mi sarei dovuta relazionare con loro.

Il vestito era pesante, pieno di ricami che partivano dal collo fino alla punta delle dita. Mi guardai allo specchio e mi resi conto di quanto il vestito fosse coprente. L'unica cosa non coperta dal tessuto era il mio viso. Per il resto aveva il colletto alto fino a quasi sotto il mento e dei guanti che non era nemmeno possibile sfilare essendo un tutt'uno con l'abito. E poi era blu, blu notte, con del pizzo ricamato di colore nero che saliva dai guanti al colletto.

Era bellissimo a modo suo, solo che non potevo credere che l'avesse scelto lui.

La strega alle mie spalle stava cercando di non perdere la pazienza mentre mi acconciava i capelli e io mi muovevo in continuazione. Ero agitata e non riuscivo proprio a stare ferma.

''signorina'' si schiarii la voce una delle tre perché la ascoltassi ''la cosa che non deve assolutamente scordare è di non rivolgere apertamente lo sguardo ai due delegati della comunità dei mannari e degli eterni. Viene considerata una mancanza di rispetto.''

''spero che portino una targhetta o qualcosa del genere, io non ho mai visto quelle..persone'' ma lei non mi stava ascoltando.

''la si prega inoltre di evitare di salutare qualsiasi dei partecipanti con il gesto di dare la mano. In generale, dati gli usi, è necessaria una cortesia, che sia del capo o un inchino di tipo classico inglese....''

Ed ora ero io che non la stavo già più ascoltando.

Sentii della musica provenire dal piano di sotto ed il mio cuore cominciò a battere più veloce. Significava che mancava poco all'inizio dell'evento.

La strega del trucco mi rivolse un sorriso preoccupato mentre studiava il mio viso, come se non sapesse cosa farne. Mi spennellò qualcosa sopra agli occhi, qualcosa sulle guance e trasalii quando tirò fuori un rossetto di un rosso familiare, un colore che avevo sempre visto su qualcuno. Su Narcissa, si. Doveva essere la donna che si occupava di truccarla.

''potremmo evitare quello?'' dissi indicando il rossetto tra le sue mani. Ma lei si fece avanti senza dire una parola e cominciò a passarmelo sulle labbra. Sospirai.

Quando si ritirarono capii che il loro lavoro doveva essere finito e mi alzai per controllarmi allo specchio.

Avevo i capelli semi raccolti in un acconciatura.....che mi ricordava troppo la sua. Gli occhi, quell'ombretto marrone scuro, quel rossetto.

Sembravo lei, Narcissa, o meglio lei ma senza la sua eleganza, senza i suoi occhi e le espressioni del suo viso che non tradivano mai i suoi veri sentimenti. No, non ero decisamente come lei, bastava guardarmi un secondo di troppo per capire cosa stessi pensando e cosa stessi provando. Non ero lei, ma qualcosa nello stomaco mi si rigirò quando pensai al perchè Draco avesse mandato quelle donne per rendermi simile a sua madre.

Afferrai un pezzo di stoffa e strofinai via il rossetto.

Non ero lei.

Lo gettai a terra con rabbia e aprii di scatto la porta, uscendo sul corridoio.

Quella villa era immensa, e ci avevo impiegato moltissimo per ambientarmi, ogni tanto prendevo delle scale pensando che conducessero da una parte e mi ritrovavo totalmente da un'altra. Ma non potevo sbagliare questa volta, non con quella musica e non con quel vociare. Mi appoggiai al corrimano mentre scendevo la scalinata principale.

Uccello in gabbia (Stirpe parte 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora