Cap. IXX

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Sersi

Ovviamente doveva essere il Wizengamot a ricevermi, non il Ministro per giunta a casa sua. La nuova moglie me l'aveva spiegato molto accuratamente.

Ero al Ministero qualche istante dopo.

Davanti al Wizengamot ed al suocero di Draco, l'istante successivo. Forse li avevo buttati giù dal letto ma non mi importava.

Presi un respiro tremante, ero tesa e con la testa altrove. Non so cosa avessi sperato, che lui mi seguisse, che mi spiegasse, che scoppiasse a ridere dicendomi che si trattava di uno scherzo idiota ed era felice di vedermi.

Come potevo credere che quello che avevamo costruito negli ultimi anni fosse reale, se cosi semplice da dimenticare? Se era davvero cosi facile voltare pagina? E come avevo potuto basare la mia intera esistenza su una bugia?

"Siedi pure. Ti ricorderai dell'ultima volta in cui sei stata qui, immagino." La voce del Presidente mi distolse dalla spirale di pensieri nella quale stavo precipitando.
"Non sono qui per i motivi della scorsa volta, questo è certo." dissi tra me e me. Lo osservai prima di parlare ancora. Sembrava turbato, forse dalla situazione, forse dalla mia presenza. Chissà cosa ne pensava del matrimonio della figlia. Ormai il Wizengamot ed il Ministro erano uniti da un legame famigliare, dubitai che una cosa del genere potesse essere legale. Due poteri che dovevano bilanciarsi, ora erano uniti dalla stessa donna. L'opinione pubblica avrebbe dovuto contestarli ma nessuno contestava Draco, mai. Sempre il favore delle masse, non importava a nessuno di tutti i gesti ignobili che avrebbe potuto compire o di fatto compiva dietro le quinte.

"Chiedo una modifica del Trattato." dissi tutto d'un fiato, senza perdere ulteriore tempo.

"Che modifica?" sembrava incuriosito, e non necessariamente rappresentava un bene. Dovevo andarci cauta. Cominciai ad agitarmi sulla sedia. "Una libera commercializzazione. Ci sono persone che non hanno niente e non hanno modo di dare da mangiare ai loro figli."

Sorrise. No, qualcosa non andava.

"E hanno mandato te per quale motivo? Opinione personale ma avremmo tutti gradito di più il Principe."

Il tono informale mi spiazzò, ormai non rappresentavo più una minaccia per lui, né avevo il suo rispetto come Delegato, probabilmente nemmeno mi calcolava come tale. Ero solo l'ex fidanzata di suo genero, il problema ormai risolto di sua figlia, e la gatta selvatica a cui era riuscito a strappare via unghie e denti.

"Il principe non è umano e come sapete, dato il Trattato, non gli è permesso uscire dalla città, al massimo per vostro invito, potrebbe uscire e non credo che lo invitereste a prendere un tè."

"Ed eri rimasta solo tu come fortunata erede del titolo?" rise e cosi fecero alcuni degli altri giudici. Si stavano prendendo deliberatamente gioco di me. Avevo sbagliato a propormi, non mi avrebbero mai presa sul serio, non cosi. Dovevo inventarmi qualcosa ed in fretta o avrei gettato quest'occasione e nessuno a Raasagh poteva permettersi la mia incompetenza in campo politico e diplomatico.

La porta dell'ingresso al tribunale si aprì bruscamente, facendoci sussultare tutti. Il Ministro entrò a grandi passi nell'aula.
"Ho necessità di parlargli" disse riferendosi a me. Era rosso in viso e con il fiato corto, immaginavo avesse discusso con sua moglie a causa mia. E non mi dispiaceva affatto, si meritavano di essere infelici.
"No. E ti ricordo che al Ministro non è permesso partecipare alle sedute del Wizengamot. Draco, non pensare di poter piombare qui in questo modo. Ci sono cose che nemmeno  a te possono essere concesse." tuonò il Presidente.
Ma Draco non si scoraggiò affatto, "Bene, verrà fuori con me e la seduta riprenderà subito dopo. Si tratta di qualche minuto."
"No. È iniziata e terminerà, senza interruzioni inutili. Ti prego di uscire, stai interferendo in un incontro internazionale." A parole la discussione tra i due finì, ma continuarono a guardarsi come se stessero tenendo una separata conversazione.  Poi finalmente si degnò di rivolgersi direttamente a me.
"Ti aspetto fuori." tre parole ed era già uscito dall'aula.
"Possiamo riprendere. Una libera commercializzazione, dicevate Delegato?" In qualche modo l'intervento di Draco aveva riportato il Presidente ad un tono più formale e distaccato, davvero non riuscivo a carpire i motivi di quel cambiamento cosi repentino, ma dovevo approfittarne alla svelta.
"Gli esseri umani potranno uscire e commercializzare con chiunque. Senza remore, senza rifiuti di accettare la moneta del posto. Potranno entrare ed uscire liberamente, ma dovranno pur sempre tornare o gli Eterni non avranno modo di sopravvivere e questo ve lo chiedo come imposizione da inserire nel Trattato."
"Quindi mi stai chiedendo un permesso, di determinate ore al giorno con il preciso scopo di vendere ed acquistare beni." Il suo tono mi infastidì, come se fosse specificatamente lui a dover fare quella concessione, non come Presidente o giudice membro del Wizengamot ma come se potesse deliberare a suo piacimento qualsiasi cosa volesse, compresa la legge di un altro Stato.
"Esatto, sto chiedendo questo al Wizengamot."Non a te, pensai.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 08 ⏰

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