Ryon
Avevo letto la sua lettera. Nel momento stesso in cui avevo messo piede nella mia stanza, mi ero seduto e l'avevo letta.
Tutto mi aspettavo tranne che quello. Che implorasse il suo uomo di accettare l'accordo, non per lei, non perché tornasse a casa.
Ma per il mio popolo. Per gli umani del distretto.
Che non gli raccontasse delle percosse e dei morsi, ma del bambino che aveva visto.
Quella lettera non parlava di lei, parlava di quelle povere persone nate e cresciute lì, che non avevano avuto altra scelta che restare.
Gli chiedeva, se non di accettare, di inviare del cibo. Si era proposta anche di restare a gestire la cosa, pur che commerciassero con noi.La verità di quella lettera mi colpì come una mattonata in faccia.
Lei era la Strega Nera, ma l'unica cosa nera e oscura in lei era la sua magia, nient'altro.
Era una persona buona, anche se non lo dava a vedere.
E io l'avevo trascinata all'inferno.
Sapevo delle cose che aveva fatto, di quello che raccontavano su di lei, ma non bastava.
Mi ero rifiutato di conoscerla, e avevo sbagliato.
Avrei dovuto ascoltare la sua storia, del perché aveva agito come aveva agito.
Avrei scoperto che non era chi credevo.
Dopo quella lettera, tutto era cambiato.Mi alzai deciso ad affrontare l'elefante nella stanza. Bussai alla sua porta, nessuna risposta.
Aprii e non vi trovai nessuno.Sapevo perfettamente dov'era andata.
Non mi era possibile materializzare all'interno di Raasagh, cosi quasi corsi pur di raggiungerla.
La trovai a terra, tra la neve, davanti al corpo senza vita di quel bambino.
Piangeva senza sosta, ed io ero entrato nel panico.
L'avrebbe cambiata, quella morte l'avrebbe perseguitata per sempre.
Era solo colpa mia.
Colpa mia.
Avrei potuto parlarle quella sera, la prima volta che l'avevo vista, avrei potuto conoscerla, permetterle di conoscermi. Gli avrei potuto raccontare del mio popolo e lei mi avrebbe ascoltato, avrebbe provato a convincere il Ministro, perché lei era cosi.
Ma io non le avevo dato il beneficio del dubbio. Io non mi fidavo di nessuno di loro, né del Ministero, tantomeno del Ministro e avevo dato per scontato che lei fosse esattamente come loro.
Ma non lo era.Mi mossi e le posai le mani sulle spalle, la voltai e l'abbracciai.
Era fredda.
La tenni stretta, chiedendole scusa mille volte nella mia mente.
L'avevo giudicata perché era la Strega Nera, i pregiudizi mi avevano reso cieco. Proprio come i pregiudizi sul mio popolo l'avevano portato alla fame. Venivano qui i disperati, quelli in cerca del veleno e quelli che chiedevano di essere trasformati, ed una volta entrati restavano di fatto bloccati qui, facevano figli e la storia si ripeteva ancora.
E nessuno li avrebbe aiutati perché erano associati agli Eterni. Seguivano lo stesso loro destino.
Il mondo magico si rifiutava di vendere a noi, era vietato commerciare con chiunque fosse associato agli Eterni, me compreso.
Non potevano sterminarci, cosi ci avevano lasciato a morire lentamente.Un urlo agghiacciante distrasse entrambi.
Una donna, anzi la donna che aveva visto dalla vetrina, urló e si gettó accanto al corpicino del figlio.Quando lei si voltó a guardarla, le vidi negli occhi, tra le lacrime, la furia, l'odio.
Se avesse avuto la sua magia avrebbe raso al suolo questo posto,ne ero certo, e avrebbe cominciato da quella donna.
Si staccò da me e si alzò in piedi prima che potessi fermarla.
Si avventò sulla povera madre, ma l'afferrai per la vita e la tenni ferma. Tremava per la rabbia."L'hai lasciato qui, mentre...mentre" non riusciva nemmeno a trovare le parole.
La donna non sembrava sentirla.
"Stai calma." Le dissi "è il loro modo di sopravvivere, in cambio le danno denaro e quando le dice bene cibo."
"Non doveva lasciarlo morire da solo." Disse con la voce spezzata.
Ma lei non immaginava gli orrori a cui quella gente era sottoposta per un pezzo di pane. Gli Eterni potevano essere crudeli, in genere lo erano.
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Uccello in gabbia (Stirpe parte 2)
Fanfiction-Segue Stirpe- Si dice spesso che amore ed ossessione siano divisi da una linea sottile, ma mai sottile quanto la linea che separa amore ed odio. E nessuno è in grado di odiare quanto la persona che ha amato di più. TW: violenza, esplicito, contenut...