Cap. V

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Mi risvegliai con un mal di testa incredibile. Ero sdraiata su un letto che non riconoscevo, la stanza intorno a me era fredda e buia. Grandi e pesanti tappeti rosso scuro ricoprivano il pavimento. Lo spazio non era molto grande, c'era giusto lo stretto necessario, un tavolino, una poltrona ed una specie di libreria con solo un paio di libri all'interno. Alla mia sinistra c'era una porta che ipotizzavo conducesse al bagno, ed un'altra proprio alla mia destra, chiusa.

Non sapevo dove fossi. Mi alzai cautamente e notai che indossavo ancora i miei vestiti, ma non c'era traccia delle mie borse. Non riuscivo a ricordare cosa fosse successo, ero in casa mia e adesso...adesso non lo sapevo più.

C'era una finestra ai piedi del letto, coperta da una tenda scura, la scansai per poter vedere fuori e magari capire dove mi trovavo. Un'alta montagna imbiancata si ergeva davanti a me. Una vasta distesa di neve, nient'altro. Non c'erano case, non c'era niente se non la fitta neve. Era accecante. Richiusi la tenda.

Andai verso la libreria e sbirciai i titoli di quei due libri, ma erano in una lingua che non avevo mai visto, piena di simboli più che parole. Cosi razionalizzai che dovunque fossi finita, dovevo trovarmi davvero lontana da casa.

Mi prese il panico, ero stata rapita? C'era qualcosa che mi stava sfuggendo, qualcosa che dovevo ricordare ma per qualche assurda ragione non riuscivo.

Delle parole, le parole di qualcuno. Mi massaggiai la testa, forse avevo sbattuto da qualche parte e perso conoscenza.

La porta si aprì di scatto alle mie spalle, andò a sbattere contro il muro cosi forte che la stanza sembrò tremare.

Sulla soglia una persona che avevo già visto. Capelli neri come il buio profondo della notte, la pelle pallida, le spalle grandi, gli occhi verdi cerchiati di nero.

''è stato troppo semplice con te'' disse mentre si appoggiava allo stipite della porta, completamente a suo agio.

Lo guardai, ero assolutamente e totalmente confusa.

''mi hai...rapita?'' mi sembrava una cosa stupida da dire, ma alla fine mi trovavo in un luogo che non conoscevo, ero da sola e non ricordavo affatto come fossi finita lì.

''è cosi, ma ti ho detto, è stato talmente facile che francamente sono deluso.''

''cosa ti aspettavi? Sei alto due metri e peserai novanta chili, credevi esattamente cosa? Che puntassi i piedi per terra?'' sbuffai e mi sedetti sul letto. Non avevo nemmeno voglia di perderci tempo, voleva denaro? Gliene avrei dato. ''cosa vuoi?'' chiesi infine.

Ma lui scoppiò a ridere. Detestavo il modo in cui rideva, faceva quasi paura.

''un uccellino mi ha detto che ti hanno tolto la magia. Per questo sei cosi scontrosa?''

lo fulminai con lo sguardo. ''e sei deluso che tu sia riuscito a rapirmi cosi facilmente? Se fossi stata completamente in me avrei appeso la tua testa sopra al camino di casa mia.''

''cosi da poter guardare sempre il mio bel viso?''

sbuffai. ''dimmi che diavolo vuoi da me.''

Scrollò le spalle. ''non molto, in realtà ho avuto una mezza idea, un paio di giorni fa prima dell'evento. Mi sono detto, è possibile che tu sia atterrata in piedi nonostante tutto quello che hai fatto prima e durante la guerra? Dovevi davvero far paura al Ministero. Volevo conoscerti, sono venuto lì per te. Ma poi ho visto come ti guardava il caro Ministro e come guardava me se osavo avvicinarmi troppo a te e ho capito. Ti è andata bene perchè lui ha voluto che fosse cosi. Nessuna punizione, niente prigione, nessuna esclusione sociale. Niente.''

''se pensi che questa guerra non mi sia costata, ti sbagli di grosso.''

ignorò totalmente il mio commento ed andò avanti ''così mi sono informato e ho scoperto che eravate una specie di azzardata coppia anche alla vostra scuola. Mi sono informato davvero ed ho persino scoperto del tuo patto con Voldemort per lui. E la soluzione ai nostri problemi era proprio lì. Un riscatto. Abbiamo chiesto un accordo tra i nostri due popoli, se il Ministro accetterà tornerai da lui, altrimenti rimarrai qui.'' il suo sorriso si allargò ''e credimi non ti piacerà.''

Uccello in gabbia (Stirpe parte 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora