SersiRimasi sdraiata sul letto. Immobile, cercando di regolarizzare il mio respiro.
Il dolore mi aveva fatto riacquistare la lucidità. E faceva male, tutto faceva male. Le ferite mi bruciavano, sentivo il sangue colarmi dal braccio.
Non volevo vivere cosi. Quella non poteva essere la mia vita. Non poteva esserlo.
Non mi avrebbe uccisa, mi avrebbe usata fino a quando avrebbe potuto farlo, prosciugandomi, mentalmente e fisicamente.
Voltai la testa valutando le condizioni della ferita più grave, quella sul mio braccio. Forse sarei morta di infezione, forse di stenti.
La morte mi sembrava quasi una benedizione al pensiero di dover passare il resto dei miei giorni in quel modo.
Osservai il sangue colarmi lungo il gomito.
Ero cosi stanca.
Poi notai una cosa, una cosa particolare in effetti.
Alle prime credetti di essermelo immaginato. La mia mente era a pezzi come il mio corpo, poteva essere stata un'allucinazione, una svista.
A fatica mi tirai a sedere e strizzai gli occhi. Poi guardai ancora.
Il sangue, il mio sangue, non colava solo verso il gomito ma anche verso il mio polso.
Lo vedevo chiaramente andare contro gravità, risalire verso la punta delle mie dita.
E razionalizzai.
Non avevo perso la magia solo perchè mi era stato messo un limitatore. No. Io ero pur sempre una strega. Non avevo una bacchetta, ma il sangue che mi scorreva nelle vene era lo stesso di generazioni e generazioni di maghi e streghe.
Ma la magia di sangue era proibita. Era maledetta. Voldemort l'aveva utilizzata per restaurare il suo corpo grazie al sangue del prescelto e per questo era stato condannato a vivere una vita a metà.
Ed era questo il punto. La magia di sangue aveva generalmente un prezzo cosi elevato per il suo utilizzo da essere stata rinnegata da chiunque.
Ma io ero disperata. E quella era l'unica opzione che mi rimaneva.
Cosi decisi.
Mi rivestii, raccolsi le forze ed uscii dalla stanza.
Quando si accorse di me, mi rivolse uno sguardo maligno.
''vieni qui.''
E cosi feci.
Ryon piombò nella sala poco dopo.
Non credevo sarebbe venuto, avevo smesso di credere nelle persone dopo che ero stata tradita e abbandonata lì da qualcuno che pensavo mi amasse.
Avevo conosciuto Harry e non potevo smettere di credere nell'amore e nel sacrificio, perchè da lui avevo ricevuto entrambi. Ma lui non c'era più.
E Draco non sapeva amare. O magari si, ma non me.
Per quanto riguardava Ryon, avevo l'idea che fosse il senso di colpa a motivarlo più di ogni altra cosa.
Ma il senso di colpa ha un limite. Spettava a me la mossa, salvarmi.
Quando mi morse sulla spalla sussultai, avevo paura di lui, avevo paura che avrebbe potuto fare qualche gesto folle solo per dispetto a Ryon e non mi avrebbe mai dato la possibilità di attuare il mio piano.
Cercai di fare il più in fretta possibile e gli disegnai il simbolo della morte dietro il collo, con il sangue che dallo squarcio sul braccio mi era arrivato alla punta delle dita.
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Uccello in gabbia (Stirpe parte 2)
Fanfiction-Segue Stirpe- Si dice spesso che amore ed ossessione siano divisi da una linea sottile, ma mai sottile quanto la linea che separa amore ed odio. E nessuno è in grado di odiare quanto la persona che ha amato di più. TW: violenza, esplicito, contenut...