Capitolo 5 - MADDIE

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La conversazione, o meglio, quella specie di scambio che ho avuto con Aaron, mi lascia esterrefatta. Siamo qui da meno di ventiquattro ore e mi ha sorpreso ben due volte. Questa cosa mi confonde perché il mio stupido cuore fa delle capriole ogni volta che ci pensa. Sento che la mia opinione su di lui sta cambiando. Non so se voglio. I battibecchi con Aaron sono una costante. In un certo senso, sono rassicuranti. Invece, non so come gestire questo Aaron che mi chiede se Julian mi abbia molestata la notte scorsa. Al pensiero, il calore si diffonde sul mio viso. Quello che è successo ieri è impresso a fuoco nella mia mente. Dopo essere rimasta sola in bagno, mi sono ripulita i vestiti dal suo sperma e sono stata tentata di assaggiarlo, ma ho resistito. Le mie mutande erano fradice e quando sono tornata in camera non ho potuto fare a meno di toccarmi, ripensando a Julian completamente in estasi e immaginando che mi prendesse mentre mi teneva ferma sulla porta. Non so quest'ultimo cosa abbia raccontato ad Aaron, ma di certo non mi sono sentita violata. Non capisco perché Aaron lo abbia pensato. Se potesse leggere i miei pensieri in questo momento, di sicuro penserebbe che sono una depravata. 

Nelle ore successive rimango nella mia camera e proseguo la lettura del libro, ma quello che è successo ieri continua a tornarmi in mente. Mi chiedo se Julian non fosse così su di giri per via di questo romanzo, visto che l'ho sorpreso a sfogliarlo con un sorrisetto malizioso sul viso. Sono sicura che avrà letto un paio di scene erotiche perché questo libro non ha trama, ma solo personaggi che scopano in posizioni anatomicamente impossibili. Chissà se adesso si starà chiedendo se quello che leggo coincida con quello che mi piace fare a letto. Non sarebbe il primo ragazzo a pensarlo dopo aver scoperto il genere di storie che mi piace leggere. 
Quando termino la lettura, decido di raggiungere gli altri tre. Preferire evitarli, ma se continuo a pensare a Julian che si masturba, finirò per toccarmi di nuovo pensando a lui e voglio evitarlo. Mi fa sentire sporca. 

Faccio un sospiro di frustrazione e mi vesto. Anche se la temperatura di questa casa è abbastanza forte da potermi permettere di girare in pantaloncini e canotta, decido di indossare una felpa perché in questo momento mi sentirei troppo esposta con loro tre nei dintorni. Mi sento eccitata e ho paura che me lo leggano addosso. Il sollievo di ieri non è stato sufficiente e mi conosco abbastanza da sapere che solo una scopata potrebbe tenere a bada i miei ormoni. Ma non scoperò, non con uno di loro.

Mentre scendo le scale, mi chiedo se lo sappia anche Noah. Julian lo ha raccontato ad Aaron, perciò è probabile che lo sappiano tutti adesso. Mi domando cosa ne pensi lui di quello che è successo, ma poi scuoto la testa. Perché dovrebbe avere un'opinione al riguardo? A Noah non frega un cazzo di quello che succede intorno a lui.

Al piano di sotto, trovo Julian e Aaron che giocano con la PS5. Aaron resta concentrato sullo schermo, ma in qualche modo so che mi ha vista, forse con la coda dell'occhio o magari avrà sentito i miei passi, perché la sua schiena si raddrizza ancora di più. Julian invece si volta a guardarmi e per un attimo mi aspetto che mi rivolga un ghigno soddisfatto, ma la sua espressione è indecifrabile. Io mi volto dall'altra parte, ignorandolo.
Quando entro in cucina, trovo Noah ai fornelli, intento a preparando quello che sembra pranzo molto gustoso. Mi blocco sull'uscio e il mio cervello mi dice che sono ancora in tempo per scappare, ma lui mi sente e si gira di scatto verso di me. I suoi occhi azzurri, così luminosi quanto freddi, mi osservano. 

«Ciao» mi dice con una voce che non lascia trasparire nessuna emozione.
Io stringo le labbra per evitare di ribattere con sarcasmo. Lui non è Aaron e non sapere come risponderebbe mi atterrisce, perciò non dico nulla.
Noah riporta l'attenzione sulle pentole che ha davanti e io, guidata dal buon odorino, non posso fare a meno di avvicinarmi per vedere cosa sta facendo. Mi alzo in punta di piedi per sbirciare dalla sua spalla e mi viene l'acquolina in bocca. Lo spezzatino che sta cucinato sembra proprio delizioso. Chissà dove ha imparato a cucinare così, visto che è talmente ricco che probabilmente avrà qualcuno che lo farà per lui. La tentazione di assaggiare il brodo è forte, perciò allungo un dito per immergerlo nel tegame, ma prima che ne abbia l'opportunità, Noah mi blocca la mano con un gesto repentino. Mi giro di scatto e lo guardo sbalordita. In un primo momento, anche lui sembra sorpreso. Esita qualche secondo prima di liberare la mia mano, ma continuo a sentire le sue dita nel punto in cui mi ha toccata.

Stuck in the snow. Bloccati nella neve 🔞 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora