Capitolo 17 - MADDIE

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Quella sera me ne sto sdraiata sul divano a leggere mentre con la coda dell'occhio vedo Aaron e Julian confabulare. Chissà cosa avranno di così importante da darsi, sbuffo irritata e Aaron mi sente. La sua postura si irrigidisce e sono sicura che mi dirà qualcosa da un momento all'altro, ma quando torna a parlottare sottovoce con Julian non sembra arrabbiato. Almeno non con me. È un progresso assurdo, quello che abbiamo avuto io e lui, e ancora non riesco a crederci.

Adesso non so cosa aspettarmi, da nessuno dei due, dopo quello che è successo oggi. Pensavo che Julian avrebbe ritentato con la sua strana fantasia, ma in realtà è rimasto in disparte. Probabilmente ha già iniziato a perdere interesse o forse tornerà a provarci quando si annoierà di nuovo.

Io al momento sono felice di restarmene per conto mio, perché ho bisogno di riflettere. Cosa che non ho fatto in questi due giorni quando mi sono buttata prima su Julian e poi su Aaron. Al pensiero, mi si stringe lo stomaco. Cosa cazzo sto facendo?
Non sono il tipo che ragiona troppo prima di fare qualcosa, piuttosto mi lascio travolgere dal momento, per questo lì per lì ho solo seguito i miei... sentimenti. O quel che sono. Ho le idee confuse e io odio sentirmi così. 

Ad un certo punto, non ne posso più di questi pensieri e, alla quarta volta che provo a leggere un paragrafo, decido di smuovere il culo dal divano e di esaminare gli sportelli del soggiorno, sperando di trovare qualcosa di interessante da fare. Proprio quando penso di lasciar perdere, tra i reperti storici di mio nonno trovo un vecchio videoregistratore vhs. Lo tiro fuori dal cassettone e, appena stacco la presa della playstation per collegarlo alla tv, dal divano si levano dei versi di protesta. Mi volto per lanciare loro un'occhiataccia, poi prendo una videocassetta Disney e la inserisco. 

«Fatemi spazio» ordino ad entrambi.
Julian si sposta in fretta, lasciandomi il posto libero tra lui e Aaron. Io sospiro e mi siedo. Speravo di mettermi in uno dei due angoli per restare lontana da loro. Così, schiacciata tra i due, mi sento in trappola. Se Julian dovesse riprovarci, non avrò nessuna via di fuga. Non che io voglia scappare, ma mi sembra la cosa giusta da fare in questo momento, visto il caos che c'è nella mia testa. 

Inizialmente siamo tutti tesi, ma man mano che i minuti scorrono e il cartone animato va avanti, i nostri muscoli si sciolgono. Sento la gamba di Julian appoggiarsi alla mia, mentre lui commenta ogni scena e il suo amico gli intima di stare zitto. Ad un tratto, Aaron mi sfiora la mano e io sussulto. Alzo lo sguardo e vedo i suoi occhi verdi osservarmi in silenzio, mentre le sue dita riprendono a tracciarmi dei lenti cerchi sulla mia pelle. Torno a fissare lo schermo e deglutisco.
Sono fottuta. In tutti i sensi. 

«È troppo triste questa scena» sussurra ad un tratto Julian, stringendosi a me. Io lo lascio fare e, prima che io possa riflettere, appoggio una mano sul suo ginocchio per fargli una carezza. Julian si irrigidisce, ma sul suo volto non vedo tensione. C'è sorpresa. Dopo un attimo, si avvicina ancora e mi passa un braccio dietro la schiena. 

Restiamo così per tutta la durata del film. Quando sentiamo un rumore provenire dalle scale, alziamo di scatto la testa e ci blocchiamo. Noah non si è fatto vedere nemmeno a cena e, ancora una volta, ci siamo dovuti arrangiare. Per fortuna niente è andato a fuoco e il pasto poteva definirsi vagamente decente.
Lo seguiamo con gli occhi, mentre va in cucina, facendo finta che noi tre non siamo stretti l'uno all'altro, sul divano.

Io stringo i denti, irritata da questo suo comportamento. «Che problemi ha?»
Capisco che restare rinchiuso in una casa con solo noi tre non sia il massimo, ma potrebbe anche far finta che non sia così orribile la nostra compagnia. 
Improvvisamente Julian si stacca da me e lancia un'occhiata ad Aaron. I due sembrano parlarsi con gli occhi e capisco che è accaduto qualcosa di cui sono all'oscuro. 

Stuck in the snow. Bloccati nella neve 🔞 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora