Capitolo 14 - AARON

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Sono un coglione. E un codardo.
Mio fratello ha ragione. Madison ha ragione, anche se avrebbe il diritto di definirmi in modi peggiori, visto che sono stato dentro di lei, solo per rifiutarla un attimo dopo.
Mi prendo la faccia tra le mani e chiudo gli occhi, mentre lascio che l'acqua della doccia mi tolga via il sudore e il suo odore, ma le immagini di ieri sera e di questa mattina continuano a susseguirsi nella mia mente.

Alzarmi presto è stato un errore. Quello che è successo ieri mi ha tenuto sveglio tutta la notte, fino a quando restare sdraiato con i miei pensieri è stato insopportabile, così ho deciso di alzarmi prima del solito per allenarmi. I miei esercizi mattutini sono l'unico momento della giornata in cui il mio cervello si concentra su qualcosa di diverso dai miei problemi. E avevo bisogno di smettere di pensare non solo al bacio con Maddie, ma anche al litigio con mio fratello.

Noah non si arrabbia, non come me. So di essere una testa calda e di scattare facilmente, a differenza di mio fratello che nutre la sua collera fino a quando non sfocia in comportamenti passivo-aggressivo. E, ieri sera, Noah era furioso, ne sono certo.

Non ha motivo di esserlo, mi ripeto.
Durante quel gioco del cazzo, non ha fatto altro che rendermi vulnerabile, chiedendomi ragazze su cui ho fantasticato e dicendo che non sono in grado di esprimere i miei sentimenti, insinuando che in quel momento non lo stessi facendo. E poi si arrabbia se io gli chiedo di baciare Maddie? È ridicolo.

Eppure, il senso di colpa mi devasta. Perché Noah, per mettersi sulla difensiva, si sarà sentito minacciato. E poi, avrà colto qualche segnale da parte mia, ma non è possibile. Sono stato attento a non mostrare nessun sentimento nei confronti di Maddie.

Ma adesso che io e lei abbiamo fatto sesso, sarà difficile tenere tutto celato.
Quando Madison questa mattina mi ha raggiunto, il suo sguardo mi ha mandato a fuoco. Per un attimo, ho creduto che il mio cervello stesse alterando la scena davanti a me, perché in quel momento mi è sembrato di scorgere del desiderio nei suoi occhi.

E poi, il ricordo e la rabbia della discussione con mio fratello mi ha accecato ed è stato proprio quello a darmi la spinta per lasciarmi andare con lei. In questi anni, non ho fatto altro che mettermi da parte, per dare a Noah la sua opportunità con Maddie, ma lui non ne ha mai approfittato. Non ha fatto niente per farla innamorare perché, se c'è una persona che potrebbe riuscirci, è proprio Noah.

Questo potrebbe essere il mio momento. Dovrebbe esserlo. Stare dentro di lei è stato magnifico e ho paura che non riuscirò a trovare con nessun'altra ragazza l'intesa che c'è tra me e lei.

Quando finisco la doccia, mi vesto e vado in camera a posare la biancheria sporca. Julian dorme, mentre mio fratello è seduto sul letto, con qualche vecchio romanzo che probabilmente conosce solo lui e la madre dell'autore, e ha le cuffie con la musica a tutto volume. I suoi occhi slittano per un secondo verso di me, per poi tornare sulle pagine del libro. L'espressione sulla sua faccia non è cambiata, però noto che la presa sul libro si fa più serrata.

Per un attimo, sono tentato di chiedergli scusa e di confessargli quello che ho fatto. Sento il bisogno di condividere con mio fratello, il mio amico, il modo in cui mi ha fatto sentire stare con Maddie. Invece, la parte meschina di me, vorrebbe dirglielo solo per vendicarsi del suo comportamento. Mi sento un tale stronzo in questo momento.

Nelle ore successive, me ne sto in soggiorno da solo. Provo a leggere qualcosa, ma non trovo nulla di mio interesse, perciò alla fine finisco per giocare a FIFA.
Dal piano di sopra, tutto tace. Di solito, amo la pace che regala il silenzio, ma in questo momento mi pesa. Soprattutto perché, nonostante io stia provando a distrarmi, la mia mente va in un'unica direzione.

Stuck in the snow. Bloccati nella neve 🔞 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora