Capitolo 6 - JULIAN

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Quando esco dalla cucina, sento lo sguardo di Aaron seguirmi, ma io salgo in fretta al piano di sopra prima che possa intercettarmi e farmi qualche altra ramanzina. Con passo svelto mi dirigo nella mia stanza e mi chiudo a chiave, poi mi appoggio alla porta e cerco di riprendere fiato, ma mi esce un respiro frustrato.
«Cazzo» impreco sottovoce. 

Ho bisogno di scopare, adesso, prima che la situazione con Maddie mi sfugga di mano.
Mi butto sul letto e, senza pensarci più di una volta, mi abbasso i pantaloni della tuta per liberare il mio uccello. Lo afferro e inizio a muovermi con velocità, immaginando che questa sia la mano di Mad. Al piano di sotto, quando l'ho vista mettersi in punta di piedi, non ho resistito. Sono andato a strusciarmi su di lei, quando in realtà ero lì per un motivo diverso.

È tutta colpa di Aaron. Lui e i suoi discorsi mi hanno messo la pulce nell'orecchio. La paura di aver fatto qualcosa di sbagliato e di aver infastidito Maddie o addirittura di averla disgustata, è stato il mio tormento in queste ultime ore. Sono andato da lei per... non lo so. Scusarmi, forse. Capire se tra noi due fosse tutto sistemato. Eppure, quando mi sono ritrovato a pochi passi da lei, avrei soltanto voluto piegarla e prenderla sul bancone della cucina. Scoprire che fosse eccitata per me è stato il colpo di grazia. Conosco Maddie da anni e mai avrei immaginato che qualcosa del genere potesse succedere, non quando ha rifiutato le mie avances diverse volte.
Al pensiero delle sue mutandine bagnate, il movimento della mia mano aumenta e mi sfugge un gemito. Inizio ad immaginarla nelle mie posizioni preferite, le sue labbra carnose che gridano il mio nome, il corpo inarcato sopra di me. I miei muscoli si contraggono e poi vengo con un orgasmo che faccio fatica a tenere silenzioso. Mi lascio andare sul letto, ad occhi chiusi, il respiro affannato che pian piano diventa regolare.

Questa situazione mi farà impazzire.
Devo limitare le interazioni con Maddie. È semplice: resto a debita distanza, non parlo con lei, non le rivolgo la parola. Come fa Noah, penso. Se lui ci riesce, posso farcela anch'io.  
Per questo decido di passare il pomeriggio nella mia camera, anche se non sono esattamente il tipo di persona che ama stare da solo. Infatti, mi annoio a morte. Non c'è un cazzo da fare, che palle. Avrei dovuto portare la mia Nintendo Switch Lite. Mi sarei divertito con Animal Crossing, ma non l'ho fatto perché non è il tipo di divertimento che ho immaginato quando ho preparato la valigia per venire qui. 

Quando scendo al piano di sotto, è pomeriggio inoltrato. Aaron e Noah sono seduti sul divano più grande e giocano a FIFA, invece Maddie è distesa a pancia in giù sull'altro sofà e sta leggendo un libro. Mi chiedo se sia lo stesso di ieri, ma poi mi ricordo il mio piano e mi obbligo a distogliere lo sguardo per evitare l'ennesima erezione.
Prendo posto accanto ad Aaron e lui mi lancia un'occhiata che la dice lunga. 

Odio quando fa così. Sembra mio padre. Mi chiedo se abbia parlato con Maddie e, nel caso, cosa si siano detti. So che questa mattina è andato da lei per quello che è successo ieri notte, ma adesso non può sapere che ho toccato Maddie, almeno che lei non glielo abbia detto. Per qualche motivo, mi fa sentire a disagio. Non solo il fatto che Aaron mi giudichi sempre per quello che faccio, ma perché non capisco che cazzo di sentimenti prova per Maddie. Secondo me, vuole scoparsela e questo mi manda in crisi, perché non è l'unico e io non voglio sentirmi in colpa ogni volta che ci provo con lei. Anche se il mio piano, in teoria, è smetterla di flirtare con lei.
All'ennesimo sguardo eloquente del mio amico, perdo la pazienza. «Che c'è?» 
Aaron non dice nulla. Io sospiro frustrato, poi allungo un braccio e strappo il controller dalle mani di Noah. 

«Julian!» protesta lui.
«Tocca a me» mi limito a dire. Hanno giocato tutto il pomeriggio, ora è il mio turno. Voglio fare una partita con Aaron, così possiamo fare questa conversazione che sono sicuro lui non veda l'ora di avere. So che ha qualcosa da dire ed è inutile scappare quando c'è lui di mezzo. 
Noah si alza, sbuffando, e per un attimo i suoi occhi azzurri si fissano su Maddie, come se fosse indeciso se unirsi a lei, ma poi va nella direzione opposta. Si ferma davanti alla libreria e inizia a scrutare attentamente i libri. Gesù, devo proprio prendere spunto da lui. La sua tecnica del fare finta che non ci sia un essere di sesso femminile sexy in questa stanza è notevole.

Stuck in the snow. Bloccati nella neve 🔞 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora