Capitolo 19 - MADDIE

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Ogni volta devo fingere che tu non esista perché l'idea di non poterti stare accanto mi devasta.
Le parole di Noah echeggiano nella mia mente per tutta la sera. Quelle e i suoi baci. Così delicati, ma allo stesso tempo così intensi da annientarmi. 

Non riesco a distogliere lo sguardo da lui, mentre se ne sta lì, con un tomo enorme in mano, immerso nella lettura. Noah mi nota e mi guarda a sua volta, prima di tornare a leggere. Adesso so che non mi sta ignorando, che non può fare a meno di essere consapevole della mia presenza con ogni fibra del suo corpo, come lo sono anch'io. 

Tu pensavi che io non volessi baciarti?
O che non volessi toccarti?
Che non volessi stringerti a me?

Al ricordo di quelle parole, del suo tocco, la mia pelle si scalda. Lancio un'occhiata ai due ragazzi accanto a me, per vedere se si sono accorti di qualcosa, ma Julian è concentrato sul film. Aaron, invece, mi scruta per qualche secondo, prima di tornare a fissare lo schermo. Mi chiedo se lo abbia capito, di me e Noah. O se l'abbia sempre saputo. Se sarà geloso quando lo scoprirà. Di Julian non lo è, ma di suo fratello? Non lo so. Io e Aaron, però, non stiamo insieme. Da quando abbiamo fatto sesso, non ne abbiamo parlato. Nemmeno con Julian abbiamo dialogato e dubito che sia interessato a farlo. Immagino che, una volta a casa, tutto tornerà come prima. 

Ed è per questo che quando Noah va al piano di sopra, io lo seguo. Sento gli sguardi di Aaron e Julian puntati sulla mia schiena, ma li ignoro. Quando arrivo sul pianerottolo, vedo Noah davanti la porta della sua stanza con una mano stretta sopra la maniglia, ma il suo viso è rivolto nella mia direzione. Mentre avanzo a passo deciso, il suo corpo si tende, ma lui non guarda da nessun'altra parte. La sua attenzione è rivolta a me.

«Stai ancora scappando?» sussurro, fermandomi ad un soffio da lui.
La mai vicinanza lo fa irrigidire, ma lo vedo deglutire.
Non so cosa fare con Noah. Julian sapevo che mi avrebbe baciato, mentre Aaron aveva bisogno di un piccolo incoraggiamento. Noah, invece? Mi bacerà? Dovrò prendere iniziativa?
Per un attimo, restiamo a fissarci e capisco che stiamo entrambi attendendo che uno di noi due faccia la sua mossa. Ad un certo punto, gli afferro la maglietta per attirarlo a me e il libro sfugge dalla sua presa e cade per terra, producendo un rumore assordante. Noah sembra tentato di chinarsi a prenderlo, ma quando accarezzo la stoffa morbida della sua maglietta, avida di sentire la sua pelle sotto le dita, si blocca.

Sento il suo cuore battere all'impazzata e il mio fa una capriola, quando realizzo che sono io l'artefice di tutto questo. 
«Non sto scappando» mormora infine con un filo di voce.
Io mi sporgo in avanti, lo sguardo puntato sulle sue labbra socchiuse. «Ah, no?» 
Lui scuote la testa, poi la sua mano va al mio viso e, con un gesto delicato, mi sistema una ciocca dietro l'orecchio. «Mi sono stufato di scappare» dice, prima di spingermi contro la porta e baciarmi.

Sgrano gli occhi, sorpresa dalla sua audacia, ma presto mi abbandono al suo tocco. La sua lingua mi accarezza le labbra e io le schiudo, dandogli libero accesso alla mia bocca. Noah preme il suo corpo sul mio con insistenza, e quando sento la sua erezione premermi sul ventre, respiro bruscamente. 

Il bacio è casto, ma io voglio di più, perciò prendo la sua mano e la guido lungo le mie curve. Quando arrivo sul bordo dei miei pantaloni, Noah esita, ma dal modo in cui ansima, intuisco che sia sul punto di perdere il controllo. Premo le labbra sulle sue, per rassicurarlo, dopo faccio scivolare la sua mano sotto le mie mutande. Quando premo le sue dita in mezzo alle mie gambe, facendogli vedere quanto sono bagnata, inspira bruscamente e farfuglia il mio nome.

«Dillo di nuovo» gli chiedo.
Lui mi osserva confuso.
«Ripeti quello che hai detto.»
«Maddie? Ho detto il tuo nome» dice incerto.
Io insisto. «Lo hai detto diversamente.»
Mi studia, il silenzio rotto solo dai nostri respiri. «Mi sono mangiato qualche lettera» ammette infine.
«Dillo» gli ordino con voce decisa.
«M-Madi?» balbetta lui.
Io chiudo gli occhi e premo la sua bocca sul mio collo. «Dillo ancora» ripeto, mentre le sue braccia mi circondano la schiena e le sue labbra mi lasciano delicate carezze sulla pelle.
«Madi» sussurra questa volta con decisione, guardandomi con i suoi bellissimi occhi. Le sue iridi azzurre, di solito luminose, sembrano oscurate dal desiderio. Io deglutisco, mentre faccio scorrere le mie mani sulle sue spalle. Noah non ha il fisico di Aaron. È alto poco meno rispetto al fratello e ha un fisico asciutto, ma non ha bisogno di muscoli per essere attraente perché è di una bellezza mozzafiato. Voglio divorare ogni parte del suo corpo. 

Stuck in the snow. Bloccati nella neve 🔞 [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora