CAPITOLO 2
Di nuovo felici e contentiEra sabato, avevo il giorno libero e dovevo fare spese. Chandler era già a lavoro, in banca.
Non riuscivo ad alzarmi dal letto.
Una volta alzata, andai a vestire i bambini.
Poi chiamai Sara e le dissi di venire tra mezz'ora.
Mi preparai, mangiai un biscotto al volo ed ecco che sentii il campanello suonare.
Sempre puntuale quella ragazza!
Aprii la porta e... "Mima?".
"Oh ciao Elisa, senti... ieri credo di aver dimenticato il mio telefono qui, posso controllare se c'è?".
"Ieri sera eri qui? Di nuovo?".
"Ehm si ero venuta a fare un po' di compagnia a Chandler, ti dispiace se vado a controllare per casa?".
"Mhh no fa pure".
Come avrei voluto dirle di si, ma volevo sistemare le cose con Chandler e così non avrei risolto niente.
Mentre lei lo cercava, diedi uno sguardo sul divano e lo trovai.
Ci pensai su qualche secondo e decisi di metterlo in tasca.
Mima cercò per tutta la casa ma niente.
"Eh vabbè, se dovessi trovarlo ti faccio sapere" Dissi.
"Grazie Elisa sei una vera amica! Ciaoo".
"Sisi ciaoo".
Dopo un po' Sara arrivo e le lasciai i bambini.
Salii sulla mia Mercedes-Benz rosa, appena riparata.
Dovevo comprare il pane, ma sinceramente non volevo proprio andarci da Mima quindi vi saremmo arrangiati.
Quindi andai da Emanuele a comprare qualche pizzetta al suo Bar-Pizzeria: La Pera.
"Emanueee"."We Elii tutt'apposto?".
"Eh diciamo, sto sempre in movimento".
"Non dirlo a me... Cosa ti porta qui da me?".
"Senti...mi servirebbero cinque pizzette margherite, quanto fanno"."Ok...sono £17.35. Eccole qua, imbustate e pronte".
"Grazie, scusa Emanue, ma sono col ketchup che piace a me giusto?".
"Ovvio"."Graziee".
"E di che, ciao ciao!".
"Ciaoo".
Uscii e tornai in macchina.
Credevo di dover fare molte più cose e invece avevo già finito.
Guidando per la strada notai che stavano preparando qualcosa per l'arrivo del presentatore di Affari In Famiglia: Gustavo Pratelli.
Wow! Sarebbe venuto lì in città, a Birmingham!!
Mi parcheggiai accanto al cartello che annunciava le date in cui sarebbe rimasto: 15, 16 e 17 giugno! Era solo il 10 marzo, ma sapevo che ci sarei andata.
Poi presi il telefono per fare una foto al cartello per ricordare le date e mi accorsi che quello era il telefono di Mima...
Non sapevo ancora bene cosa fare con quello, lo guardai per qualche secondo.
Poi lo appoggiai al sedile e decisi di lasciar perdere.
Continuai a guidare.
TIN TIN
Improvvisamente il telefono di Mima suonò.
Era arrivato un messaggio.
Mi accostai ai bordi della strada per leggere.
Era Chandler!
"Amo stasera mi sa che non puoi venire, che sta Elisa che all'improvviso vuole fare tutta quella che mi pensa e vuole stare vicino a me. Facciamo un'altra volta. <3".
Ero sconvolta. Mi girava la testa.
Iniziai a vedere tutto sfocato.
Aprii leggermente la portiera dell'auto e...Mi risvegliai sul lettino dell'ospedale.
Con questo dottore che mi controllava i battiti.
"Signora si sente bene?".
"Mhh si sto bene".
Dopo un po' arrivò alla conclusione che potevo tornare a casa, ma dovevo fare prima un salto in farmacia a prendere un farmaco che mi aveva scritto su un foglietto.
Ormai non provavo quasi più nulla per Chandler, tutto quell'amore... era scomparso con quel messaggio.
Entrai in farmacia e... uuu che farmacista.
Era Michele, aveva lavorato anche da La Pera. Non sapevo che lavorasse lì adesso.
"Buongiorno, io dovrei acquistare questo farmaco" Dissi mostrandogli il pezzo di carta.
"Ok glielo prendo subito".
Quando tornò dallo sgabuzzino si presentò con uno spruzzino in mano.
"Adesso le spruzzerò il primo spruzzo io in modo che capisca la quantità che bisogna spruzzare".
"Oh ok...".
Fu molto strano.
Spruzzò una volta, poi due, alla terza i nostri sguardi si incrociarono.
Lui appoggiò lentamente lo spruzzino sul bancone e si avvicinò a me.
Capimmo che le nostre intenzioni erano le stesse. Per qualche minuto non volevo più pensare a Chandler.
Prese la mia mano e mi portò verso lo sgabuzzino. Era tutto così ordinato, c'era un tavolo con sopra tutti flaconi di medicine.
Michele con un gesto li buttò a terra, poi si girò e mi bacio intensamente.
"Non sai da quanto aspettavo questo momento" disse.
Sorrisi e continuai a baciarlo. Dopo un po' fece scendere le sue mani verso la mia gonna e la alzò, dopodiché mi prese in braccio mi appoggiò al bancone. Iniziò a baciarmi sul collo e iniziai ad ansimare, mi sentivo come se fossi in trans. Mi tolse la giacca e mi sbottonò la camicetta, si levò la cintura e mi legò le mani dietro la schiena, era così dannatamente eccitante. Si abbassò i pantaloni e i box, prese un preservativo e se lo infilò. Mi spostò le mutandine ed entrò così forte che sobbalzai. Per tutto il tempo c'erano ansimi e sospiri.Non riuscivo a credere a quello che avevo fatto. Mi rivestii immediatamente.
"Dimentica tutto quello che abbiamo fatto" Dissi a Michele uscendo di corsa dallo sgabuzzino.
"Aspetta!!".
Presi il farmaco e non lasciai nemmeno i soldi.
Tornai in macchina e rimasi ferma a pensare all'accaduto.
E adesso cosa avrei dovuto fare?
Decisi di tornare a casa e fingere che non fosse accaduto niente.
Però prima avrei lasciato il telefono di Mima fuori casa sua. Magari nelle piante o davanti la porta.
Successivamente andai a prendere Chandler a lavoro.
Arrivata in banca mi parcheggiai li davanti e aspettai che uscisse.
Dopo qualche minuto Chandler uscì dalla banca e suonai il clacson per farmi notare.
Era sul punto di salire in macchina quando Mima lo salutò.
Restarono qualche secondo a parlare e poi si lasciarono.
Quando Chandler entrò in macchina non aspettai un secondo per chiedergli: "Allora, come mai era qui anche lei?".
"Era venuta a prendermi...".
"Ecco, lo sapevo. Senti se vuoi che le cose tra noi funzionino non devi vederla più".
"Si lo so, infatti stava diventando troppo appiccicosa. Senti... Io non voglio essere colui che fa finire un matrimonio ma devi sapere che tra noi c'è stata una piccola piccola relazione. Ma proprio piccola, non l'abbiamo mai fatto".
Rimasi senza parole, anche se sapevo già tutto.
"Non la vedrai più?".
"No, se la incontrerò per strada cambierò direzione. Promesso" E mi diede un bacio.
Tornammo a casa felici e contenti.
Adesso eravamo di nuovo una famiglia felice, come all'inizio.Passarono giorni e Mima tornava ogni giorno a casa nostra con una scusa.
Io le rispondevo sbattendole la porta in faccia. Non ce la facevo più.
Un giorno si presentò con un vestito dal quale si poteva vedere tutto. Era così trasparente...
Aveva superato il limite.
La sera, verso le 19:00, salii in macchina dicendo a Chandler di andare a comprare di nuovo il mio farmaco.
In realtà stavo solo aspettando che Mima uscisse dalla sua pasticceria.
Verso le 19:30 Mima chiuse la pasticceria e si avviò per le strisce pedonali, nel tentativo di raggiungere la sua auto.
Ero ferma in mezzo alla strada.
Lei era arrivata a metà delle strisce...
Non esitai un momento.
Spinsi con tutta la mia forza sull'acceleratore e andai a sbattere su Mima, che sbalzai di qualche metro.
Poi ci passai velocemente sopra e scappai di corsa.
Per fortuna che si erano fulminati i lampioni in quei giorni!
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L'IMMORTALE 11: L'ultima guerra
AcciónNell'ultimo capitolo della saga, Elisa si ritroverà ad affrontare situazioni davvero pericolose. Ci saranno nuovi arrivi nel gruppo e un nemico difficile da sconfiggere. Elisa riuscirà a salvarsi anche questa volta?