CAP. 6-Si parte

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CAPITOLO 6
Si parte

Mi svegliai che Chandler dormiva ancora.
Aprii leggermente gli occhi e vidi il liquido appoggiato al mobile di fronte a me.
Ricordai tutto.
Presi il liquido e aprii delicatamente la bocca di Chandler.
Gli accarezzai una guancia e si svegliò.
"Buongiorno amore".
"Ehi...".
Ci avrei riprovato un'altra volta.
"Che ne dici se ti preparo la colazione?".
"Uuu ti sei svegliata gentile oggi... va bene" Disse dandomi un bacio.
Mi precipitai in cucina, presi qualche biscotto e il succo ace, preparai il tutto su un vassoio ed infine feci scivolare un po' di liquido nel succo.
"Sto arrivandoo...".
Mentre camminavo verso la camera da letto Chandler mi sbatté contro.
"Basta io me ne vado!".
Si era già vestito, si precipitò in camera dei bambini, li prese tutti e tre e uscì dal castello.
"Chandler ma che stai a fa?!".
Lo seguii fino all'uscita, poi la differenza di velocità ci separò.
Rimasi qualche secondo seduta al portone.
Dopo qualche minuto salii di nuovo emi sedetti sul letto.
Ma insomma...che cosa l'aveva fatto scappare così in fretta?
Decisi di chiamarlo, e non appena trovai il telefono vidi che era aperta l'immagine di Michele...nudo!
Ecco allora!!!
Mannaggia all'altra me!!!!
Chiamai Gustavo e lo avvertii.
Disse che lui aveva già riunito tutti e avevano anche rapito Mima dall'ospedale. Gli alieni sarebbero arrivati a breve.
Mi disse che l'astronave per fuggire era pronta e che sarebbero partiti tutti alla ricerca di Chandler.
Salii in macchina e andai alla ricerca di Chandler.
Camminai per le strade di Londra e niente.
Arrivai fino a Birmingham, non c'era nessuna traccia di lui.
Avevo incontrato anche qualcun altro del gruppo per la strada.
Ad un certo punto, quando avevo ormai perso le speranze, lo vidi e premetti sull'acceleratore. Notai che alle mie spalle era arrivato anche qualcun altro.
Poi un auto sfreccio davanti a Chandler bloccandogli la strada.
Gustavo scese da quell'auto e trascinò con la forza Chandler nell'altra auto.
Corsi immediatamente lì e presi i bambini, dicendogli che quello era solo un gioco e che il papà si stava divertendo.
Seguimmo tutti Gustavo fino ad una prateria, dove c'era la nostra astronave.
Lasciammo le auto e salimmo.
L'ingresso era enorme.
L'astronave era bellissima. Gli altri erano già saliti.
Io stavo dando un ultimo saluto alla Terra, alle piante, ai prati, agli uccelli, alle nuvole... Si stava iniziando ad intravedere un punto nel cielo, abbastanza grande, molto probabilmente erano gli alieni...
Decisi di avviarmi quando qualcuno mi chiamò alle spalle.
"Elisa!!! Ma che state facendo!?".
Mi girai di scatto.
"Michele!! Ma che fai?!".
"Senti Elisa, volevo scusarmi per quello che ho fatto, sono stato uno stupido lo so".
Michele continuava a scusarsi. Io ogni tanto davo uno sguardo al cielo, vedevo che quel puntino era diventato un vero e proprio ufo!
Michele mi vide guardare verso l'alto ed imitò il mio gesto.
"Ma che ca..." Quasi cascò a terra.
"Ma che cos'è, e poi cos'è questa cosa dove stai tu? Ma che sta succedendo?".
"Sali con me, muoviti!!".
"Maa...".
"E muoviti se vuoi vivere!".
Mi raggiunse di corsa ed entrammo nell'astronave.
Le porta si chiusero e l'astronave era già partita.
C'era una piccola finestra dalla quale potevo vedere tutto.
Stavamo andando sempre più in alto...

L'IMMORTALE 11: L'ultima guerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora