Capitolo 18🎀

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Jungwon, intanto che Y/n era impegnata in centrale, si trovava ancora all'ospedale con suo padre, il presidente in persona Yang SukYeol, dopo che il suo grande amico MinYoon lo aveva avvisato dell'accaduto si era preso un bello spavento e preso dal panico si era catapultato in clinica.
"Figliolo dio mio quando mi hanno chiamato mi sono veramente spaventato, ho parlato con MinYoon, mi ha detto che fortunatamente Y/n è accorsa in tempo..." il ragazzo lo guardava, impassibile in volto, era stanco e non sapeva nemmeno cosa dire, quello che era successo sarebbe ricapitato ancora, aveva già capito che ormai lui e la sua famiglia erano diventati il target della mafia, ma ora tutto era diventato più concreto, non era più solo un brutto sogno, "vorrei tornare a casa." Chiese, anzì quasì ordinò al padre, in quel momento il suo unico desiderio era di stare vicino a colei che lo aveva salvato, ora come ora gli sembrava l'unico piedistallo a cui potersi reggere, suo padre faceva tanto il finto preoccupato ma da quando era diventato presidente si era dimenticato di avere un figlio, era colpa sua se quegli uomini lo avevano aggredito, come era colpa sua se la mamma era morta, ma nonostante stavano cercando di portargli via tutto, prima la moglie, poi il figlio lui non demordeva, lui doveva per forza fare il politico, doveva per forza fare congressi e campagne contro la mafia, inimicandoseli uno per uno, però alla fine chi ci rimetteva era sempre la sua famiglia.
SukYeol aveva capito che suo figlio ce l'aveva con lui, ma non era proprio il momento di una predica, Jungwon era sempre stato sconsiderato, disubbidiente e irrispettoso, ma non era colpa sua se era diventato la peggior versione di se, era colpa di suo padre, che sentiva il rimorso, sapeva di non avergli mai dato le attenzioni che voleva, quel ragazzo fin da bambino voleva solo essere guardato, "Ma jungwon, sei sicuro di voler tornare a casa? Per me-"
"Voglio tornare a casa." Lo interruppe.
"Come vuoi, sai Y/n dov'è adesso?"
In effetti era da due ore buone che la ragazza non si faceva viva, "adesso la chiamo così mi porta a casa."
"Oh non ce n'è bisogno, vieni a casa con me, sicuro dopo l'accaduto Y/n sarà impegnata in affari importanti." Il padre si accorse della faccia delusa di suo figlio, è vero che come genitore non era molto presente, ma ora era lì con lui, o almeno ci provava, per dargli un supporto, "dai preparati, stamattina starò a casa dal lavoro." "Evviva..." pensò il figlio, che sprizzava di gioia...più o meno.

~
Entrato in macchina jungwon voleva dormire, ma in qualche modo il suo sguardo lo teneva vigile, "figliolo, lo so che non è il momento ma volevo parlarti di una cosa." Chiese SukYeol.
"Che cosa papà?"
"Sai io credo che con la morte della mamma e tutta questa assurda storia tu debba vedere uno psicologo, non ti arrabbiare, vedere uno psicologo non è da psicopatici o robe del genere, però per me potrebbe aiutarti ad elaborare la cosa..."
Jungwon non aveva voglia di controbattere, in quel momento era solo stanco di tutto, "va bene come credi tu papà."
"Ci è voluto così poco? Pensavo di venir sbranato." Si mise a ridere, ma il figlio non seguiva il discorso, dopo poco si addormentò.
Si svegliò quando capì che l'autista stesse parcheggiando nel loro garage, disse frettolosamente al padre che sarebbe andato a letto e che non aveva fame e chiamò Y/n, il telefono squillò per qualche minuto e quando ormai iniziava a perdere le speranze la sua agente finalmente rispose, "Y/n! Mi hanno dimesso, mio padre mi ha portato a casa." La ragazza intanto aveva le mani sul volante, di certo non si aspettava mica che quello stupido la chiamasse.
"Jungwon sono le 10.00 di mattina, cerca di dormire." Disse scocciata.
"Tu dove sei?"
"Sto guidando, tra poco arrivo, tu vai a dormire."
"Sissignora!"
"E smettila di chiamarmi così." Disse infine la ragazza per poi attaccargli il telefono in faccia.

Y/n varcò la soglia della casa, ora che le era passata la scarica di adrenalina le era venuto molto sonno, quasi faceva fatica a tenere le mani sul volante.
Entrata nella sua stanza completamente buia si mise le prime cose che aveva lasciato sulla sedia da usare come pigiama, non vedeva l'ora di di poter finalmente riposare, poi però sentì una specie di verso non definito, "come è possibile che mi sia entrato un animale in camera?"
"Ya! Y/n come ti permetti di darmi dell'animale!" La ragazza era talmente stanca che non si era nemmeno accorta che la luce del suo bagno era accesa, e dentro c'era proprio Jungwon che si stava lavando i denti, l'agente spalancò la porta ritrovandosi il suo incubo con lo spazzolino in bocca, "Yang Jungwon, cosa cazzo ci fai in camera in mia!"
"Te l'ho detto che il tuo letto è il più comodo." Disse con la schiuma che gli usciva dalla bocca, Y/n era inorridita, "che schifo Yang sputa quella roba!"
"Non urlare! C'è mio padre che sta dormendo."
"Beh scommetto che a tuo padre non farà piacere sapere che cerchi di intrufolarti nella camera di una ragazza!"
"Dai Y/n fammi stare qua! Solo oggi, promesso."
"Perché non vuoi andare a dormire in camera tua?" Silenzio tombale, il ragazzo non le rispose, anche perche diciamocelo, la risposta era abbastanza ovvia, "hai paura vero?" Gli chiese di nuovo Y/n, "chi tace acconsente, ma la vedo un po' dura esaudire la tua richiesta."
"Non dovresti essere al mio servizio o una roba del genere?"
"Mi hai forse preso per una serva che lavora nell' intelligence per passatempo?"
"Si?"
"Dopo questa te ne puoi anche anche andare da camera mia parassita." Disse per poi tirargli uno schiaffo sul braccio.
"Ouch, questa ha fatto male, dai Y/n non mi cacciare! Non ti faccio un po' pena!? Guarda quanti lividi che ho!"
"Non mi fai pena, anche se ti permettessi di stare in camera mia c'è solo un letto, quindi mi spiace non si può fare, ora che abbiamo risolto, hai 18 anni comportati da tale." La ragazza si girò di spalle fece qualche passo per dirigersi verso il tanto amato materasso,
"Vabbè per il letto non c'è problema, dormo con te, tanto c'è spazio." Y/n si girò di 360 gradi lentamente, con una faccia che schifata è dire poco;
"Non ti facevo così audace con quelle più grandi di te Yang, comunque no."
"Perché no!? Dai Y/n ti sto pregando!"
"Non è assolutamente professionale dormire con uno per cui sto lavorando." Gli disse, ma il ragazzo non era abituato ad essere rifiutato, si avvicinò pericolosamente alla figura femminile di fronte a lui, che non sembrava molto dell'umore, "vabbè per quello basta che non lo sappia nessuno, no?"
"No." Rispose fredda,
"Dai Y/n! Non ti chiedo mai favori."
"Dopo averti salvato dovresti essere tu a sdebitarti."
"Ma non dovrebbe essere il tuo lavoro?" Cavolo, aveva ragione in effetti.
"Si ma- è comunque stancante, quindi proprio per questo è mattina, non dormo da più di 24 ore e vorrei farlo adesso, ciao Jungwon riprenditi." Disse per poi spingerlo verso la porta come per cacciarlo via.
"Ya! Y/n per favore." La supplicò con facendole gli occhioni lucidi cercando di addolcirla e, stranamente funzionò, la ragazza acconsentì ma solo perché era stufa marcia delle sue lamentele e voleva solo chiudere quei dannati occhi.
"Allora le regole sono queste, uno, dormi il più distante possibile da me, due, non provare a russare, tre, non ti devi muovere o fare rumore. Intesi?"
"Sisi..."
Indovinate come finì la favola, Jungwon quando dormiva era peggio di un bisonte, anzi paragonare i bisonti a lui era davvero un insulto per quei poveri animali.
Quel ragazzo non faceva altro che spostarsi per il letto come se stesse facendo una maratona, in più come se non bastasse, parlava nel sonno, "mi prendi per il culo Yang?"
"Y/n..." gli uscì un flebile mugolio dalla bocca, "io non so davvero cosa fare con te Yang..."

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Importante:
{fiocchetti rosa, la storia è momentaneamente in revisione, anche perché mi sono accort di aver sbagliato un po' de roba😜 diopo-
,tornerò al più presto promesso😗}

[ENHYPEN] ~ the spy {jungwon ff}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora