[ENHYPEN] ~ the spy {jungwon ff}

Capitolo 5🎀

Era passata una ora buona e Y/n era ancora al telefono com suo padre MinYoon, che aveva passato più tempo a prenderla in giro che effettivamente a darle un aiuto. "Smettila di dire così Y/n, dovresti essere più positiva nei confronti di Jungwon, conosco bene il padre ed è una bravissima persona, sono sicuro che anche il figlio ha del potenziale." Si come no, la ragazza aveva le borse sotto gli occhi da quanto era stanca, era in quella casa da due settimane e non poteva chiudere occhio la notte che Jungwon faceva qualche cazzata, qualche giorno prima, visto che si credeva una sottospecie di gatto o qualcosa del genere, aveva deciso di provare il nuovo skate proprio dentro casa, inutile dire che come risultato c'erano vasi rotti, quadri di alto valore per terra e il pavimento. In. marmo. completamente. Rigato. Sicuro lo aveva fatto apposta per infastidire la giovane, gli piaceva vederla quando non aveva la situazione sotto controllo.
"Oh no non era questo quello che volevo lo sai benissimo già questo bamboccio ha da lamentarsi per qualunque cosa gli dica in più ora dovrò stargli ancora più addosso di prima perché questo coglione di MinJun è ancora in giro a spassarsela, come avete fatto a non riuscire a prendere un ritardato del genere." Intanto sfogliava i documenti riguardanti quest'uomo tanto temuto quanto stupido.
"Oh Y/n fidati i latitanti mafiosi sono quelli più difficili da acciuffare, hanno il mondo hai loro piedi e, per la paura tutti fanno esattamente quello che vuole MinJun, altrimenti stanne certa che non fanno una bella fine."
"Dai file che mi hai mandato non mi sembra particolarmente intelligente come persona, come cazzo ha fatto a diventate così temuto in Corea; non me lo spiego." Kim MinJun era un mix tra coda liscia di harry potter e una sottospecie di creatura non identificata, già da giovane aveva la pedina penale sporca, tra spaccio di droghe pesante piccoli furti, insomma quest'uomo sin da piccolo si era dato un gran da fare per farsi odiare dalla polizia, il bello è che si faceva sempre beccare, ma coma ha fatto ha divenatare così pericolo? Semplice veniva da una famiglia ricchissima, la famiglia Kim è conosciuta per tutta la Corea per essere la più grande produttrice di peluche per bambini o almeno quella era solo una facciata dei loro "servizi" gli agenti di spionaggio della Corea del Sud stavano ovviamente indagando e sembrerebbe che contrabbandino quintali di droga dentro questi pupazzi.
"Infatti, non è intelligente però è dannatamente furbo e di certo la sua famiglia lo aiuta particolarmente; credo che manderò qualcuno a darti una mano, tu tieni gli occhi aperti e proteggi il ragazzo." Anche se il padre e la figlia erano in videochiamata, si notava perfettamente la paura negli occhi di MinYoon ovviamente non voleva che succedesse nulla alla sua bambina e il solo pensiero che potesse essere in pericolo gli faceva venire la voglia di portarla via da quella casa e assegnare la missione a qualcun altro, ma sapeva di non poterlo fare, ormai era troppo tardi, se avesse saputo prima che si sarebbe rilevata una missione così pericolosa non gliela avrebbe mai assegnata.
"Posso farlo da sol-" Y/n non fece in tempo a finire la frase che Jungwon entrò nella stanza, i suoi amici erano andati via particolarmente presto e visto che già da prima voleva parlare con la ragazza decise di togliersi subito il dente, si avvicinò alla camera della ragazza ma la sentì parlare con un uomo, pensò subito che si trattasse del signore che era insieme a lei il primo giorno che la incontrò con suo padre presente, i due sembravano molto legati, come marito e moglie, il ragazzo era quansi interessato a capire se stavano veramente assieme e in parte sperava che si sbagliasse, ma man mano che la conversazione che Y/n stava avendo con l'uomo non gli piaceva per niente, la ragazza non faceva altro che lamentarsi di lui, del suo carattere, di quello che aveva combinato in queste due settimane e d'un tratto si misero a parlare di Kim MinJun, Jungwon sapeva benissimo chi fosse, quest'uomo aveva fatto una buona parte dell'opera per rendere la vita del ragazzo una merda totale, a partire dalla morte della madre, per mano sua; a sentire il nome di sua madre e le circostanze in cui fu nominata il teppistello non ci vide più dalla rabbia, il suo odio non era propriamente diretto a Y/n ma nonostante fossero passati anni non aveva ancora accettato che sua mamma non ci fosse più e non sopportava l'idea che qualcuno scavasse nella sua vita personale, già si era dovuto abituare ai giornali, ci mancava solo una spia coreana poi chi volevamo aggiungere alla lista, jackie chan? Oppure James Bond?
Decise quindi di fare irruzione nella stanza, incazzato come non mai.

"Stai scherzando spero, MinJun, lo stesso pezzo di merda che ha ucciso mia madre!? Non siete nemmeno riusciti a prenderlo!?" All'entrata improvvisa del ragazzo Y/n prese un bello spavento, per quell'ora in cui si era distratta aveva combinato un bel casino e per questo si stava tremendamente maledicendo.
"Scusa Min Yoon devo andare." Chiuse la chiamata e voltò la schiena verso Jungwon che la guardava alquanto adirato. "Vedo che in questa casa bussare è troppo impegnativo." Adesso era Y/n ad essere furiosa, non poteva avere nemmeno una conversazione con suo padre che il ribelle doveva mettersi in mezzo, siamo sicura che i ruoli non si fossero invertiti?
"Rispondi alla mia cazzo di domanda."
"No, prova a chiederlo più gentilmente."
"Razza di stronz-"
"Ritenta sarai più fortunato." E così la ragazza riprese a dare le spalle al ragazzo cercando di mantenere la calma come le aveva insegnato MinYoon. "Sai a mio malgrado non decido io le regole, anche perché se così fosse non sarei qui."
"Sai, visto che stavi parlando della mia vita e di mia madre ho il diritto di essere al corrente del caso di MinJun." Povero Jungwon, adesso la mina radioattiva Y/s Y/n era esplosa.
"mi rincresce sapere che potresti avere anche del potenziale se solo la smettessi di fare l'idiota in giro per Seoul." Dall'altra parte anche il ragazzo non scherzava.
"Tu non sai un cazzo." "Oh io so anche troppo." Pensò la ragazza.
"Ah non so un cazzo? Bene..." Y/n sì alzò dalla sedia e prese una pila di giornali riposti dentro un cassetto del comodino. "13 settembre 2020, Il figlio del presidente Yang Jungwon, fa scandalo, da minorenne si ubriaca in un club per +18 e nel parcheggio viene rapinato, 2021 il figlio del presidente fa dei graffiti su un muro di una chiesa, il padre dovrà risarcire 1 milione di won per i danni arrecati alla comunità; il 20 agosto del 2014 attentato al presidente, la moglie, la signora Yang, fu l'unica a rimanere ferita gravemente da un colpo di pistola, 21 agosto la signora Yang muore perché il proiettile ha forato un polmone..."
"Brava sai leggere." Giochi col fuoco Yang.
La ragazza si avvicinò pericolosamente al ragazzo intimidito dal cambio di tono ed espressione della ragazza"Oh non ho finito; sei stato espulso da scuola perché hai bullizzato per un anno un tuo compagno di classe, il ragazzo in questione si è quasi ucciso per colpa tua, tu e i tuoi amici avete derubato un negozio perché eravate stra fatti e lo trovavate divertente, come se i soldi non ti mancassero tra l'altro, queste cose se non sbaglio non sono sul giornale." Ormai Jungwon era completamente soggiogato dalla giovane, forse aveva pure perso la capacità di parola, per quanto la ragazza fosse vicino al suo viso.
"Lo so di essere stato un coglione, ma è successo tempo fa e-"
"È successo l'anno scorso."
"Come fai a saperlo..."
"Te l'ho detto, io so tutto di te sennò non sarei qui; quindi adesso farai esattamente quello che ti dico io, in questa casa sono io a dettare ordini." Y/n raggiunse la vicinanza massima e Jungwon era praticamente ipnotizzato dalla figura davanti a lui. "Dalla tua faccia deduco che ci siamo capiti." Oh questo non direi proprio, Yang voleva dare assolutamente del filo da torcere alla ragazza, in parte questo giochetto lo divertiva un sacco per questo voleva che la cosa diventasse più intrigante.

"Per quel che mi riguarda le tue sono solo parole al vento, vediamo Y/s se riuscirai a starmi dietro."

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